Il sarto spedì gli indumenti per Alease a casa sua in un tempo record: nonostante il negozio fosse chiuso per lutto, non avrebbe mai rifiutato la richiesta dell'investigatore che stava analizzando il caso di sua figlia. George, dal canto suo, era convinto che la morte della ragazza fosse avvenuta sempre per mano dell'ex maggiordomo della famiglia Kristian, individuando nella sua persona l'animo di un assassino spietato e senza scrupoli, ma pensò fosse meglio tenersi momentaneamente per sé un dettaglio del genere per assicurarsi la disponibilità del sarto in questione; Alease, tale e quale al padre, decise di non esporgli i propri dubbi riguardanti la probabile colpevolezza del musicista che, invece di uccidere lei, aveva sfogato i suoi istinti omicidi su qualcun altro.
Lei e Jadus spostarono gli allenamenti nel posto più lontano e al sicuro da casa Thomson, proteggendosi da sguardi indiscreti grazie agli alberi del bosco che cingevano il letto del fiume: quella zona era pressoché evitata da gran parte dei cittadini, i quali si imposero in automatico un coprifuoco per sfuggire dalle grinfie del misterioso pluriomicida che stava gettando nel panico tutta Gardelium.
Inizialmente Alease si rifiutò di avventurarsi in un luogo del genere, ma sapeva che prima o poi avrebbe dovuto abituarsi alla presenza di eventuali pericoli, così da poterli sconfiggere se le si fossero parati davanti.
Jadus riuscì ben presto a procurarsi una spada adatta alla corporatura di Alease e cominciò ad allenarla duramente ogni sera, aspettando gli ultimi rintocchi della campana della cattedrale che i comuni cittadini interpretavano come un invito a chiudersi nelle proprie abitazioni e restare al sicuro.
"Finora gli omicidi si sono verificati... di lunedì", disse Alease in tono affannoso, indietreggiando di qualche passo per evitare l'affondo di Jadus. "Ciò significa che fra due giorni...".
Ma il ragazzo roteò il polso in un modo sorprendentemente agile e disarmò Alease senza troppo sforzo. "Che fra due giorni non sarai ancora abbastanza pronta", terminò lui al posto suo, puntandole la spada alla gola e costringendola ad arretrare.
Gli occhi di Alease scattarono in direzione della spada finita sul terreno ai piedi di Jadus, ma si concesse un sorriso e iniziò a camminare verso di lui con lo sguardo più sensuale di cui fosse capace: Jadus abbassò il braccio per evitare che la lama della spada trapassasse la gola di Alease e si ritrovò a scuotere la testa con un'espressione divertita.
"Non potrai farlo da sola, lo sai".
Alease sorrise di nuovo e portò entrambe le mani sui fianchi di lui, per poi accarezzargli la mascella con la bocca e sussurrargli: "Mi stai sottovalutando, signor Trusting?".
Sentì con chiarezza il ragazzo rabbrividire al suo tocco, perciò ne approfittò per scendere con le labbra sul collo e strinse di poco la presa sulla sua vita.
Poi Jadus si concesse un sospiro di troppo e Alease ne approfittò per abbassarsi girandogli attorno, raccogliere la spada da terra e puntargliela contro la schiena con un gesto rapido della mano.
Jadus sentì con distinzione la punta affilata dell'arma premergli fra le scapole, per cui si esibì in una risata sincera e lasciò cadere a terra la sua spada, alzando le braccia in segno di sconfitta. "Va bene", sospirò. "Ho capito".
Alease camminò fino a ritrovarsi davanti a lui e senza staccare la lama dal suo corpo, così che in poco tempo poté puntarla contro il cuore del ragazzo e sorridergli con una certa sfacciataggine. "Non ti credo".
Lo sguardo furbo di Jadus si fissò al suo mentre le labbra cercavano, invano, di trattenere un risolino. Strinse la punta della sua spada fra le dita e la allontanò con delicatezza da sé, in modo da poter eliminare con più sicurezza la distanza che ancora li separava.
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Lilium: Il Sortilegio del Calice d'Oro
FantasyGardelium, XVII secolo d.C. Un giovane soldato si risveglia su un campo di battaglia, in fin di vita: circondato da migliaia di cadaveri, le sue ferite sono tali da non permettergli nemmeno di alzarsi. Una donna stupenda e misteriosa, però, fa la su...