III - La donna di Dio

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Lorenzo passò le due settimane successive chiuso nelle sue stanze, trascorrendo il tempo ad allenarsi con la spada o con lo sguardo fisso su libri che aveva trovato mezzo mese prima nelle biblioteche più prestigiose di Gardelium: lesse la storia di una ragazza data in pasto ai lupi per aver tentato di sedurre un sacerdote, o di una donna gettata in mezzo al mare per aver tradito il marito con il capitano della nave; serie di attentati aventi in comune la stessa fine brutale, ma tutti per un motivo diverso.

Più il giovane leggeva, più gli venivano idee per gli omicidi successivi: non appena la rosa fosse sfiorita, si sarebbe dato da fare per trovare la nuova ragazza da sacrificare.

Gli addetti alla servitù nel frattempo non riuscivano a nascondere i loro sguardi inquieti e sospettosi, visto il comportamento assurdo del loro padrone, ma non ebbero mai il coraggio o la presunzione di metterlo al corrente di quel che pensavano; Lorenzo sperava solo che non lo considerassero l'assassino della donna che avevano servito per tutti quei decenni, perciò il resto gli scivolava tranquillamente addosso.

Non uscendo di casa non poté mai sapere quel che successe dopo il ritrovamento del corpo di Megan: sentì soltanto due cuoche parlare in tono sommesso del rifiuto da parte del capo delle indagini, il signor Thomson, di pensare che si trattasse di un semplice soffocamento dovuto a qualche alimento andatole di traverso.

Lorenzo non si preoccupò più di tanto di quel pettegolezzo perché l'unica persona ad averlo visto in faccia ed essere venuta a conoscenza del suo nome, in modo quindi da poter testimoniare contro di lui, era morta.

La rosa bianca, intanto, cominciava a perdere il suo colore e la sua bellezza, proprio come Lorenzo: più tempo passava, più si sentiva debole.

Quando un pomeriggio il fiore perse il suo primo petalo, il ragazzo non ci pensò due volte e corse dallo stalliere per dirgli di preparare il suo cavallo: quella notte sarebbe uscito dopo due settimane di reclusione in casa e l'urgenza della voce con cui investì il pover'uomo lo lasciò letteralmente senza parole.

Cenò con una velocità tale da non riuscire nemmeno a godersi il sapore del pasto, lo sguardo fisso davanti a sé in un'espressione pensierosa e assente e ragionamenti di vario tipo che correvano frenetici nella sua testa; poi si alzò, chiese ad un addetto alla servitù di portargli la spada, il mantello, un sacchetto di monete e la maschera e uscì dalla villa insieme al suo cavallo.

Uno degli omicidi letti che lo aveva colpito in modo particolare riguardava una donna spinta giù da un dirupo per aver cercato di avvelenare suo cognato, nonché suo amante: era stata portata in cima ad una montagna dallo stesso uomo, con i polsi e le gambe legate, ed era stata obbligata da lui a gettarsi nel vuoto; il suo grido era parso spaventosamente interminabile, finché l'impatto con il terreno non l'aveva zittita per sempre togliendole la vita.

Lorenzo arrivò a destinazione qualche minuto dopo il crepuscolo e legò con attenzione il cavallo ad un albero al limite del centro di Gardelium.

A quell'ora della notte il via vai di gente era notevole, perciò nessuno fece caso al ragazzo mascherato che camminava rapidamente con più discrezione possibile.

Ora doveva solo trovare il luogo ideale per adescare la nuova vittima e a quel pensiero scartò d'istinto la locanda dalle opzioni: due settimane prima aveva impiegato troppo tempo pur di riuscire nel suo scopo e non aveva affatto voglia di dover aspettare ancora una volta tanto a lungo.

Passando accanto alla fontana della piazza principale, lo sguardo gli cadde su un palazzo scuro e altissimo che, nonostante le condizioni indecenti, spiccava in mezzo a tutti gli altri: sembrava stesse per crollare da un momento all'altro, eppure le tende color rosso porpora che si intravedevano dalle finestre dietro i balconi e il fumo che si sprigionava dal comignolo davano al tutto un aspetto antico e misterioso; dalla figura di un letto scolpito nell'insegna di legno vicino alla porta presuppose che l'edificio prestasse vitto e alloggio ai viaggiatori, così gettò un'occhiata al tetto del palazzo valutandone mentalmente l'altezza, all'improvviso interessato.

Lilium: Il Sortilegio del Calice d'OroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora