CAPITOLO 42
Bright Lights*
Harry
Mi era sempre piaciuta la brezza del mare e di tutte le cose lasciate a Brighton, di tutte le persone ed i ricordi, quella era la sensazione più piacevole da riprovare. Seduto sulla spiaggia, un'ora di sole concessa, guardare l'oceano mi era sembrato necessario. Le onde, che erano nate per correre in spazi enormi e per morire sulla riva, avevano però la capacità di rinascere, magari migliaia di chilometri lontano da dove erano morte, e percorrere nuove strade. Pensai che la stessa brezza che adesso mi stava sfiorando il viso, poteva aver sfiorato anche il viso di Louis, accarezzato la sua pelle e sottratto un po' del suo profumo regalandolo al mondo.
Non ero forse io come un'onda? Non avevo cambiato strada per cercare di ritrovare la mia vera essenza?
Su quella spiaggia però, altri ricordi lontani, altre circostanze che mi ci avevano portato, altri amori a guidarmi, amori fatti di feste, di fama, amori che non avevo potuto dimenticare per anni, mentre adesso erano fatti solamente di ricordi e di inconsistenza. Pensare anche a Nick era logico, aiutava il fatto che fosse seduto di fianco a me, ad osservare lo stesso punto che osservavo io, solo con occhi che non erano i miei e che non potevano vedere come all'orizzonte io scorgessi, tra le nuvole rosate, il profilo di occhi cielo.
-Qualche miglio più a est c'è stata quella festa, ti ricordi? Quella dove ci siamo baciati!-
Risi. Nick aveva dei ricordi sbiaditi di quella sera forse.
-Ci siamo più che baciati, anche se l'abbiamo fatto di nascosto.-
Rise anche lui.
Forse eravamo arrivati ad un punto nella nostra storia nel quale portare rancore o essere arrabbiati era superfluo e anche da stupidi. Il fatto che lui mi avesse tenuto nascosto per anni, per vergogna, per egoismo, per qualsiasi cosa, non migliorava la situazione, la fobia avuta di ripetere quella situazione con Louis, di essere costretto a rimanere nell'ombra anche con lui, stretti in quelle mura che erano casa mia e che ora qualcun altro stava vivendo.
-Come stai, Harry? Deve essere dura stare qui.-
Una cosa che mi era sempre piaciuta di Nick era che sapeva capirmi come nessun altro. Nick era stato quel tipo di fidanzato che prima di ogni cosa era un amico.
Continuavo a sentire quella sintonia con lui, sebbene tutto quello che fosse successo in passato mi avesse devastato. Forse aiutava il fatto che mi avesse dato il suo biglietto un mese prima, forse il fatto che non avesse insistito nel vedermi tutte le volte che avevo rifiutato. Sicuramente il fatto che ora c'era un altro amore perso ad occupare i miei pensieri.
-Sto meglio. Ho ripreso a parlare con mia madre e con Gemma. Abbiamo passato molto tempo insieme, anche se ci sono alcune cose che non sono fatte per essere dette.-
Non potevamo parlare del mio tentato suicidio, non potevamo parlare di quanto mi fossi sentito tradito, dimenticato, di quanto non fossi stato suo figlio per molti anni o di mio padre. Per il quieto vivere, c'erano cose che andavano taciute, cose che anche solo con lo sguardo potevano essere capite. Perché una madre sapeva sempre ogni cosa. Una madre rimaneva madre.
-Hai provato a parlare con Niall?-
Il biondino dagli occhi così azzurri da essere quasi trasparenti, che se non fosse stato per l'apparenza fisica avrebbe potuto interpretare benissimo Oliver Twist**.
-Stasera ci vediamo all'Irish Pub. Mi ha convinto mia sorella a dargli una possibilità. D'altronde non è colpa sua se mio padre con me è stato un bastardo.-
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No Sound but the Wind
Fanfiction['No Sound but the Wind' non è mia. I diritti sono tutti riservati all'autrice che ha creato questa storia e che l'ha, da tempo, resa una delle più popolari e belle di EFP.] [Permesso per la pubblicazione nel capitolo NOTE.] Fanfiction | Long | Har...