<Quanto dobbiamo aspettare fuori?>
Chiesi a Valeria stringendomi nel mio giubbotto di pelle nera. I piedi mi si stanno congelando, anche se è settembre quest'anno fa più freddo degli anni passati.
<Non lo so, dipende tutto da quante persone fanno entrare a volta>
Mi disse Vale tra un tiro e l'altro di sigaretta
<Rispiegami ancora come mai non abbiamo prenotato?> Dissi sbuffando
Valeria sta iniziando a parlare ma io la bloccai subito sentendo dietro di noi una voce conosciuta
<No regà, fidatevi, ce stanno certe che barano sulla carta d'identità, per forza>
Lo avrei riconosciuto tra mille, con quel suo accento romano.
Dread.
Mi girai velocemente per controllare se la mia supposizione era esatta e infatti era lì, dietro di noi, che chiacchierava con i suoi amici.
Mi rigirai verso Vale.
<Sai chi sono quelli dietro di noi?>
Lei si giró velocemente per poi tornare a guardarmi
<No, chi sono?>
Disse con aria indifferente
<DREAD>
Dissi scandendo le parole ma evitando di urlare
<E chi sarebbe?>
Disse continuando a non capire
<Fa video su YouTube di Fifa, call of duty, gta, vabbè, un po' tutto>
Dissi cercando di non farmi sentire dai ragazzi
<Aaaaaaaaahhhhhh.>
Mi disse facendo finta di capire, assecondandomi
<Non lo conosco>
Concluse certa
<Vai a parlarci, chiedi una foto e un'autografo>
<Sei scema?!?! Non voglio rompergli le scatole, al Romics chiedo foto e autografi ma quando sono per cavoli loro non mi va di rompergli le scatole.
Facciamo finta di niente. Continuiamo a parlare>
Avevo appena finito di dire quella frase che mi sento toccare su una spalla, io e Vale ci girammo
Davanti a me un ragazzo, molto più alto di me, con una camicia a quadri rossa e nera, che io adoro, e dei semplici jeans. I capelli sono coperti da un cappello grigio messo all'indietro come Ash dei Pokemon.
Mi guarda ammaliato, di sicuro si sarà fatto di qualcosa.
Mi continua a fissare e poi.....
<Ti Amo>
Mi dice con l'alito che puzza di alcool.
Io e i suoi amici lo guardiamo strano, e all'improvviso inizia a vomitare sulle mie scarpe
<Aaaaaaahhhh>
Inizio a urlare mentre Dread e gli altri cercano di spostarlo da me
CHE SCHIFOOOO
Lo ammazzo, io non sopporto il vomito e ora ne ho i piedi pieni.
Dread e gli altri si avvicinano a me
<Scusaaaaaa, è che ha bevuto un po troppo, ci dispiace!!!!>
Dissero in coro.
Valeria intanto continuava a ridere mentre tutti nelle fila si erano girati a guardarci.
Noi intanto ci eravamo allontanati dalla fila per entrare, ormai la serata era andata a puttane
<Mi dispiace. Davvero tanto>
Mi disse un ragazzo ricetto cercando di pulirmi le scarpe con un fazzolettino, lo bloccai subito.
<Non fa niente>
Dissi fingendo un sorriso anche se dentro di me lo avrei picchiato. Io odio il vomito, anche solo l'odore o sentire qualcuno vomitare mi fa sentire male anche a me.
<Intanto ormai sono da buttare, sapranno di vomito a vita>
Intanto un ragazzo alto e robusto con un bel po' di barba a contornandogli la faccia si allontanó
<Vi dispiace se mi levo le scarpe? È che il vomito mi fa un po schifo>
Dissi riferito ai ragazzi.
<No, no, fai pure>
Così mi piegai e, con molta difficoltà, mi tolsi le scarpe. Il dolore dei sassolini sui pedi non era molto piacevole ma ne ero abituata, giravo scalza in giro per il mio giardino sull'erba. Intanto il ragazzo era tornato.
<Ho chiesto un po d'acqua da quello del parcheggio, per farti pulire un po i piedi>
Sorrisi, era stato davvero gentile
<Grazie>
Dissi mentre lui mi buttava un po d'acqua sui piedi.
<Non è il massimo ma almeno sono un po più puliti>
Disse.
Guardai Vale
<Che ne dici di avvicinare la macchina? In queste condizioni non posso camminare>
Vale sbuffó
<Ok>
E dicendo questo si allontanó.
<Comunque, piacere, Davide>
Mi disse il ragazzo ricetto dandomi la mano, io la strinsi
<Piacere, Sofia>
<E lui è Matteo> Indicando Dread
Sorrisi
<Già lo conosco, seguo i tuoi video>
Mi sorrise
<E io sono Francesco>
Disse il ragazzo robusto.
Gli diedi la mano
<Sofia>
Dissi stringendola
<E il ragazzo che ha vomitato è Mateusz>
Mi disse Davide
Guardai Mateusz che ancora ubriaco mi fissava con gli occhi a cuoricino e continuava a ripetere
<Ti Amo>
Mi avvicinai a lui, dopotutto era molto carino
<Anch'io ti amo Mateusz ma se evitavo di vomitarmi addosso era meglio>
Dissi scherzosamente andando a mettere un mio braccio sulla sua spalla.
Dread inizió a ridere. La risata di Matteo era molto carina
<Sofia>
Mi sentì chiamare, mi girai verso Davide
<Se mi lasci il tuo numero ci mettiamo d'accordo per uscire e per ricomprarti le scarpe>
<No, no, tranquillo. Intanto non so camminarci>
<Su>
Mi disse lui
<Sarà un modo per risentirci e poi so bene che quando domani racconteró la scena a Mateusz so che si sentirà in colpa e vorrà chiederti scusa>
Guardai il ragazzo ancora ubriaco, era congiato molto male.
Riguardai Davide
<Vabbene>
E gli scrissi il mio numero sul cellulare.
Salutai tutti e entrai nella citroen di Valeria
La mia prima sera in discoteca: non ci sono entrata
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Potevi avere chiunque ma tu hai scelto me
AcakGli dissi mentre mi accarezzava la testa Lui mi diede un bacio sulla fronte Mi disse abbracciandomi. Eravamo ancora sdraiati nel letto io con la testa sul suo cuore.