Parte 28

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I giorni passavano e finalmente arrivarono le tante desiderare vacanze di natale.
Con Mateusz ci vedevamo una volta a settimana e quella volta la passavamo a vederci un film sul divano con cioccolata calda e coperta di pail.
Per le vacanze Mateusz partì per la Polonia dai sui parenti mentre io feci su e giù tra Roma e il paese dei miei nonni materni ma per capodanno saremmo stati insieme.
Avevamo organizzato di passare il 31 a casa dei nonni di Marco. Loro non ci sarebbero stati e Marco ha invitato a me, Mateusz, David, Frax, Maria, la ragazza di Fra, Lorenzo, Alessia, la ragazza di Lorenzo e Alessandro.
Riempì il mio borsone con maglioni e un pigiama di flanella giallo.
In Abruzzo le temperature sono più basse di quelle di Roma spero solo che la casa abbia un caminetto.
Il citofono suonó giusto in tempo. Chiusi il borsone e salutai tutta la mia famiglia augurandogli buon anno.
Fuori casa trovai Mateusz ad aspettarmi appoggiato alla macchina di Frax. Andai da lui e gli diedi un bacio a stampo.
<Buongiorno>
Gli dissi mentre lui mi apriva la portiera da bravo gentleman.
<Buongiorno>
Ripetei appena entrata in macchina. Diedi un bacio sulla guancia a David, che era seduto accanto a me. Lui non mi rispose, dopo la partenza di Alice non era più lo stesso. Era sempre giù di morale e non sorrideva più.
Mi presentai a Maria, la ragazza di Frax, e dopo aver salutato Frà, lui partì.

Il viaggio passó veloce. Mi addormentai sulla spalla di Mateusz e, quando ero sveglia, mi concentravo sulla strada cercando di non sentirmi male (soffro di mal d'auto).

Frax entró con la macchina in una villetta con un grandissimo giardino. La casa è piccolina, non è un villone, ma molto carina.
La macchina si fermó accanto ad una altra auto
<Arrivati>
Disse Frax girandosi verso di noi.
Tutti scendemmo dall'auto e ci dirigemmo verso la porta.
Il calore del caminetto mi invase tutto il corpo appena misi piede in casa.
<Ben arrivati>
Disse Marco venendoci a salutare.
Salutammo tutti e andammo in camera a lasciare le borse e i giacconi.


<Vi serve una mano in cucina?>
Dissi affacciandomi in cucina dove c'erano già le ragazze ai fornelli
<Certo, 6 mani sono meglio di 4>
Disse Alessia sfoderando un bellissimo sorriso.
<Cosa posso fare?>
Chiesi mentre mi allacciavo i capelli in una cipolla
<C'è da tagliare la cipolla per fare il sugo>
Disse Maria portandomi un tagliere, un coltello e la cipolla
<Mi toccherà piangere allora>
Dissi sorridendo e iniziando a tagliare

<Sofia, come va con Mateusz?>
Chiese Alessia mentre pesava la pasta
<Bene, dopo che ci siamo lasciati è cambiato, si vede che ha capito i suoi errori, e adesso è un ragazzo migliore>
Dissi mentre mi asciugavo le lacrime causate dalla cipolla
<Ma tu lo ami?>
Mi chiese Maria
<Amare, è una parola troppa grande. Sto bene con lui ma è troppo presto per dire "ti amo". Prima abbiamo corso troppo, adesso voglio prendermela con calma. Non voglio fare l'errore di credere troppo in noi per poi stare male quando tutto finirà>
Dissi mettendo la cipolla a soffriggere nella padella
<Ti prego, non farlo soffrire, lui ci tiene a te>
Disse Maria mettendo poi il sugo nella padella.
In quel preciso momento entra Mateusz in cucina
<Cosa c'è di buono>
Disse mettendosi dietro di me e abbracciandomi, dandomi un bacio sulla guancia
<Pasta al sugo>
Dico continuando a girare il sugo.
Lui prende un cucchiaio e, dopo aver preso un po' di sugo dalla padella, lo mangia
<Nooooooo>
Dico girandomi verso di lui.
<Non dovevi mangiarlo. Lo stiamo cucinando>
Dissi arrabbiata
<Devo assaggiarlo. Aggiungi un po' di sale>
Disse staccandosi e uscendo dalla cucina
<Aspetta!>
Urlai seguendolo. Lui si gira e io corro a dargli un bacio.
Le sue mani prendono le mie
<Sei freddo!!!>
Dico urlando staccandomi da lui.
Lui sorride
<Certo, abbiamo giocato con la neve>
Che bambini
<Che scemi>
Dissi prima di tornare in cucina.
Non lo faró soffrire.

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