Parte 22

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Dopo il giorno in cui Mateusz mi aveva rivelato che voleva solo portarmi a letto, passai le giornate a piangere. A scuola ero spesso assente, i professori si lamentavano che non studiavo più come all'inizio, ripetendomi che questo era l'ultimo anno, l'anno degli esami. Non volevo più uscire con nessuno, avevo abbandonato le amiche, ormai non gli rispondevo neanche più al telefono.
Stavo passando un brutto periodo e non volevo nessuno, ma oggi avrei cercato di sorridere un po, era il compleanno del mio migliore amico.

Citofonarono alla porta
<Chi è?>
Chiesi
<Scendi?>
Un sorriso spuntó sulla mie labbra.
Andrea.
Andrea è il mio migliore amico. Ci conosciamo anche da prima di nascere. Sua madre ha fatto conoscere i miei genitori e li ha fatti mettere insieme.
Oggi è il suo compleanno e ha organizzato una semplice serata in un pub a bere con alcuni suoi amici.
Prendo la borsa e esco di casa.
<Auguriiiiii>
Dico urlando andandolo ad abbracciare
<Grazie>
Disse lui ricambiando e dandomi un bacio
Salì sulla sua macchina e partì in direzione del pub
<Gli altri?>
Chiesi guardandolo guidare
<Stanno già li. Ci stanno aspettando>

Passammo il tempo in macchina a parlare. Lui mi raccontó dell'Università e io della scuola. Per fortuna l'argomento Mateusz non uscì dalle sue labbra, avrei potuto piangere al solo pensiero.
Andrea aveva ragione. Davanti il locale c'erano già tutti i suoi amici a fumare.
<Ei>
Disse Andrea andando da loro
<Animal>
Dissero loro in coro appena lo videro uscire dalla macchina. Io lo seguì. Andrea mi presentó ai suoi amici e ci dirigemmo nel pub. Prendemmo un tavolo e iniziammo a parlare.
<Mi ricordo di te>
Mi disse il ragazzo davanti a me. Alzai la testa e lo guardai. Era davvero carino. Capelli biondi, occhi azzurri, il mio ragazzo ideale.
<Sei quella che non riusciva a camminare con i tacchi la sera del diciottesimo di Andrea>
Disse sorridendo
<Whoa, che memoria>
Dissi sorridendo pensando a quella sera. Era la prima volta che mi mettevo i tacchi. Non ero ancora abituata.
<Mi ricordo che pensavo che saresti caduta. Ne ero sicuro>
Disse lui
<Grazie. Non aspettavi altro che vedermi cadere. Carino>
<No, No. Non pensare che ti volevo male, ma con quei tacchi eri davvero imbarazzante>
Sorrisi
<Scherzavo. Io non aspettavo altro che tornare a casa per togliermeli. Mi fanno male e sono ridicola con quei trampoli ai piedi. Sono più una ragazza da felpone gigante e scarpe da ginnastica>
<Si vede>
disse lui prendendo il menu con i cocktail
<Mi piacciono le ragazze semplici, odio quelle troppo truccate, con le unghie lunghe e con le scarpe con il tacco, sono tropo finte>
Sorrisi, se non mi fossi lasciata con Mateusz da poco ci avrei provato senza problemi ma non me la sentivo ora che era passata solo una settimana da quel maledetto giorno.
<Anche io>
Dissi prendendo un altro menu e iniziando a scegliere che bere. Continuai a cercare il cocktail adatto a me sapendo che alla fine prenderò il solito. Sex on the beach.
Iniziammo ad ordinare appena la cameriera arrivò

<Fai la scuola alberghiera vero?>
chiese Alessio dopo aver ordinato un Old fashion
<Già, ma me ne pento>
<Come mai?>
Chiese lui
<Diciamo che preferisco mangiare che cucinare>
<E che ti ha spinto ad andare in un alberghiero?>
Chiese
<L'odore di patatine fritte. Non sapevo che io le avrei dovute cucinare>
Lui sorrise
<A che anno sei ormai?>
Continuó
<L'ultimo>
<Quindi non hai possibilità di ritirarti ormai>
<Purtroppo ho iniziato qui e finisco qui>
Dissi guardando la porta del pub. Un ragazzo e una ragazza entrarono.
Non ci posso credere.
Lo avrei riconosciuto anche in mezzo ad una folla.
Con tutti i posti possibili proprio qui?
<Nooooooo>
Dissi mettendomi una mano sulla bocca. Le lacrime stavano per scendere. Mi ero promessa che non avrei pianto oggi.
<Che succede?>
Chiese Alessio preuccupato prendendomi una mano.
<No, no, mi ero promessa di non piangere>
Dissi continuando a guardare quel ragazzo che aveva preso un tavolo da due con l'altra ragazza.
<Ei>
Disse massaggiandomi la mano
<Che succede?>
Mi disse preuccupato
<Il ragazzo che è appena entrato con quella ragazza è il mio ex. Ci siamo lasciati una settimana fa. Mi ha detto che lui voleva solo portarmi a letto. Ora è con un altra. Già si è scordato di me. È uno stronzo>
Dissi mentre le lacrime stavano iniziando a scendere.
<Guardarmi>
Disse prendendomi il viso
<Lascialo stare. Ora sei qui con me. Raccontami qualcosa di più su di te, colore preferito?>
Mi asciugai gli occhi, nessuno mi aveva mai chiesto il mio colore preferito
<Rosso>
dissi sorridendo


La sera continuò tra chiacchiere e risate
<Una ragazza tifosa della Roma!? Sei obbligata a venire allo stadio con noi per vederci una partita>
disse Alessio
<Magari>
dissi quasi urlando
<Solo se mi paghi tu i biglietti>
<Ci sto>
Disse lui dandomi la mano. Io gli e la strinsi. Era fatta, mi ero guadagnata i biglietti per vedermi una partita allo stadio della mia squadra del cuore. Sorrisi, mi sentivo bene.
Ma purtroppo la felicità dura poco.
Alessio si spostò di poco con la testa. Quel poco che bastava per farmi vedere quella ragazza e Mateusz baciarsi.
Non resistetti più e corsi via fuori con le lacrime negli occhi
<SOFIAAA>
Sentivo urlare dietro di me. Non ci capivo più niente. Stavo correndo ma venni fermata da una mano che mi prese il braccio
<FERMAAAA>
Disse Alessio tirandomi verso di lui
<VUOI FARTI INVESTIRE?>
Disse urlando facendomi notare la macchina che a tutta velocità stava passando. Mi buttai nelle braccia di Alessio, iniziando a piangere sulla sua camicia
<Neanche una settimana, neanche una, che già si bacia con un'altra, che pezzo di merda. E io, io sono più merda di lui perchè sono cascata nella sua trappola, mi sono fidata, perchè spero che prima o poi in qualcuno ci sia almeno una parte buona, ma non è così>
dissi continuando a piangere mentre lui mi abbracciava e mi accarezzava la schiena
<Purtroppo spesso non è così, a sbagliare è stato lui, non si rende conto della ragazza bellissima che ha perso>
Alzai la testa per guardarlo, lui mi sorrise. Mi asciugai gli occhi dalle lacrime e gli sorrisi anche io.
<Grazie, mi dispiace per averti sporcato la camicia di matita e di avertela bagnata>
<Tranquilla>
disse lui abbracciandomi. Mi staccai dal suo abbraccio per rientrare ma appena mi girai vidi Mateusz e la ragazza uscire dal pub. Feci la cosa che mi venne più spontanea. Andai da Alessio e lo baciai.
Lui assecondò il mio bacio e da stampo divenne qualcosa di più. Devo dire che bacia molto bene.

Passammo qualche minuto attaccati a baciarci, ci staccammo solo quando sentimmo gli applausi degli amici di Andrea.
Mi girai verso la porta del pub ma Mateusz non c'era più.

Il resto della serata lo passai in silenzio, avevo fatto la cosa giusta?
Alessio mi aveva lasciato il suo numero sperando che lo richiamassi. Non lo farò.
Mi buttai sul letto e ricominciai a piangere. Quando riuscirò ad essere di nuovo felice?

Spazio autrice
Buon Halloween
Oggi vi ho fatto un regalo, un nuovo capitolo in poco tempo, non abituatevi.
Mi sto mettendo un po' di capitoli da parte per CERCARE di postarvelo uno alla settimana.
Oggi prendete tanto dolcetti e divertitevi ma non mangiate troppa cioccolata.
Un saluto.
A presto.

Potevi avere chiunque ma tu hai scelto meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora