<È il tuo compleanno e non possiamo non festeggiarlo>
Disse Lorenzo al telefono
<Scusa Lo, ma non c'è la faccio proprio a festeggiarlo. Non capisco che ci sia da festeggiare>
<Non dirmi che stai ancora pensando a Mateusz. Basta pensare a lui. Saremo solo noi. I tuoi amici>
Disse.
Da quando avevo litigato con Mateusz non ci eravamo più sentiti. Non sapevo se considerarci lasciati o in pausa, e onestamente neanche volevo saperlo
<E quando sarebbe la festa?>
Chiesi. Forse passare un po di tempo con gli amici mi avrebbe fatto bene
<Mercoledì sera. Festeggeremo la mezza notte insieme. Aspetta, ma tu hai scuola, cazzo>
Disse
<No. Non vado a scuola il giorno del mio compleanno. È una tradizione. Non voglio sentirmi fare gli auguri da persone che ammazzerei volentieri>
Dissi buttandomi sul letto
<Perfetto allora ti passo a prendere mercoledì. Mi raccomando, vestiti elegante>
No
<Cosa? Scherzi?>
Dissi alzandomi dal letto
<No. Non ci fanno entrare al pub se non ti vesti elegante. A mercoledì>
Disse prima di riattaccareIl mio compleanno arrivò e dopo i numerosi messaggi e chiamate di auguri da parte di parenti e amici, arrivò la sera.
Mi misi un semplice vestitino nero, con dei tacchi neri. Odiavo i vestiti ma quel cretino mi aveva obbligato a metterne uno.
<Non pensavo avessi un vestito>
Disse Lorenzo aprendomi la portiera della macchina
<Sei scemo? Sei tu che mi hai detto di metterlo>
<Se fosse un matrimonio l'avresti messo?>
Disse Lollo
<Si. Non amo indossarli ma se è un evento speciale li metto>
Dissi entrando in macchina
<Il tuo compleanno è un evento speciale, perchè tu sei speciale>
Disse Lorenzo entrando dalla parte del guidatore e partendo.Il tempo in macchina lo passammo a chiacchierare e a sentire la musica
<Saremo solo io, te, Gasolino, Frax, Dread, David e Alessandro. Mateusz non ci sarà>
Disse mentre camminavamo verso il locale
<Dicevi?!>
Dissi girandomi a guardarlo e cercando di sorridere per non arrabbiarmi.
Mateusz era lì, all'entrata del pub, insieme agli altri.
<Non l'ho invitato io>
Disse Lorenzo sconvolto quanto me
<Ma qualcuno l'ho fatto>
Dissi girandomi a guardarlo seria per poi tornare a guardare gli altri sfoggiando un sorriso falso e andando a salutare tutti, compreso Mateusz, purtroppo.Ci sedemmo ai tavoli fuori dal pub iniziando a chiacchierare
<19 anni sono tanti, ormai sei grande e devi scegliere cosa fare della tua vita. Che farai finito l'esame di maturità?>
Mi chiese Cristian
<Ancora non lo so. Io non mi sento ancora abbastanza grande e matura per poter decidere che fare della mia vita. Mia madre vorrebbe che andassi all'università mentre io vorrei andarmene a Madrid a cercare lavoro>
<Ma senza soldi non vai da nessuna parte>
Disse Lorenzo interrompendomi
<E il lavoro non si trova facilmente>
Disse Alessandro
<Appunto. Queste sono le uniche cose che mi frenano, il lavoro e i soldi. Mi tocca puntare tutto sull'università>
<E cosa vorresti fare?>
Chiese Frax
<Mi piacerebbe molto fare fisioterapia, ma il test d'ingresso è difficile e ci sono pochi posti, se non ci sei riuscito ad entrare tu, Fra, che almeno un po di fisica e chimica l'hai studiata a scuola, come pensi che riesca ad entrare io, che non so fare neanche 2 per 2?>
Dissi a Francesco mentre ripensavo a tutti i massaggi che faccio in classe a Daniele, e a quel giorno che io e Mateusz litigammo per quei cazzo di massaggi.
Basta pensare a lui. Scrollai la testa
<Mi piacerebbe molto entrare a infermieristica, seguire le orme dei miei parenti e poter salvare vite>
<Ma il test è lo stesso di fisioterapia>
Disse Fra
<Esatto, per questo proverò a farlo sapendo già di non superarlo>
Dissi mentre il cameriere ci portava le birre, una bottiglia di vino e qualche shottino, questa sera ci saremo ubriacati.
<Punto tutto su psicologia e mediazione interculturale. Mia madre non è d'accordo, essendo professoressa di psicologia, sapendo che non si trova lavoro con la laurea in psicologia. Ma sono le uniche facoltà che mi interessano e in cui il test d'ingresso è abbastanza facile>
Dissi prima di bere un sorso di birra.La sera continuò senza problemi tra alcolici, chiacchiere e risate, finchè non arrivò la mezzanotte.
<Tanti auguri a te>
Iniziò a cantare Lorenzo dietro di me. Mi girai e lo vidi arrivare con delle donuts con sopra una candelina, mentre gli altri iniziarono a cantare
<Ma non dovevate>
Dissi mentre Lorenzo mi metteva il piatto di donuts davanti
<Esprimi un desiderio>
Mi disse nell'orecchio. Chiusi gli occhi e iniziai a immaginarmi in Spagna, infermiera, nella mia casa dei sogni. Aprì gli occhi e soffiai sulla candelina mentre gli altri mi applaudivano.
<E ora passiamo ai regali!>
Urlò Fra alzandosi e mettendomi davanti un pacco enorme, rosso con un fiocco giallo.
Ci misi un ora ad aprirlo. Quei cretini mi avevano fatto il gioco della Matrioska. Pacchi su pacchi, impilati uno dentro l'altro fino ad arrivare al vero regalo
<NO, NON CI CREDO, NON SONO LORO>
Dissi urlando e alzandomi dalla sedia
<I BIGLIETTI PER ANDARE ALLO STADIO A VEDERE LA ROMA!>
Urlai appena li vidi
<Ma c'è ne uno solo>
Dissi
<Noi tutti verremo con te. Non potevamo lasciarti da sola>
Disse Lorenzo
<Tranne Mateusz>
Specificò David
<Io non vengo allo stadio a vedermi la Roma>
Disse Mateusz scontroso.
Andai a ringraziare tutti
<Grazie per il regalo Matè>
Dissi dandogli un bacio sulla guancia. Comunque sia aveva contribuito al regalo
<Io non ti ho fatto quel regalo. Io non ti ho fatto niente. Neanche ci volevo venire a questa festa del cazzo. Mi ci hanno obbligato>
Disse serio. A quelle parole mi allontanai da lui
<Potevi anche tenertelo per te>
<PERCHE' DOVREI CONTINUARE A FINGERE CHE VADA TUTTO BENE. NON E' COSI'. TRA NOI NON VA BENE E TU NON DOVRESTI NEANCHE ESSERE QUI A FESTEGGIARE CON I MIEI MIGLIORI AMICI. SONO I MIEI AMICI E TU ME LI STAI PORTANDO VIA>
Disse urlando alzandosi dalla sedia e andandosene mentre tutti ci guardavano in silenzio.
<Avrà bevuto un po troppo. Scusalo. Lo riaccompagno a casa. E ancora tanti auguri Sofia>
Disse David alzandosi, prendendo il giaccone, e andando verso Mateusz.
Sapevo che quelle cose che aveva detto le pensava sul serio ma non era il momento adatto per dirle. Mi aveva rovinato il mio compleanno. Questa non glie l'avrei fatta passare liscia.
STAI LEGGENDO
Potevi avere chiunque ma tu hai scelto me
DiversosGli dissi mentre mi accarezzava la testa Lui mi diede un bacio sulla fronte Mi disse abbracciandomi. Eravamo ancora sdraiati nel letto io con la testa sul suo cuore.