1. Andiamo a Narnia...davvero.

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Era un lunedì sera. Mi stavo riposando dopo una giornata di studio. Ahimè, perché ho scelto di frequentare l'università? 

Ero su Facebook, stavo scrivendo su una delle mie pagine: Andiamo a Narnia. Erano ormai anni che gestivo quella pagina, amavo il mondo creato da C.S. Lewis. A volte sognavo di andarci, attraverso l'armadio oppure tramite il quadro con la nave. Era una sera come tante. Avevo appena postato un'immagine che ritraeva una spada nel cui riflesso si poteva scorgere Aslan. Rimasi a fissarla per qualche minuto, quasi vittima di un sortilegio.

 All'improvviso colsi un movimento, sì, proprio nell'immagine. Aslan aveva fatto un cenno. Forse era la stanchezza...ma no, ne ero sicura. Deglutii, poi tornai a far danzare i miei occhi sull'immagine. Immobile, tutto immobile. Sospirai. Dovevo smetterla di farmi illusioni. Ma proprio quando ormai stavo dando la colpa allo stress, successe di nuovo. L'immagine iniziò ad allargarsi davanti ai miei occhi increduli. 

Il tempo di sbattere le palpebre...e non ero più nella mia stanza. 

Prima vidi il cielo. Azzurro, cristallino. Poi avvertii la sabbia sotto i miei piedi. Era dorata. Profumo di sale: il mare faceva infrangere le sue onde sulla riva, emettendo un suono dolce ed energico nello stesso tempo. E quando mi voltai, che emozione! Cair Paravel si stagliava verso l'alto in tutta la sua magnificenza. Un edificio maestoso che emanava forza, speranza e umiltà, le caratteristiche di Aslan. Fui colta da un turbinio di sensazioni che spaziavano dallo sbalordimento alla gioia, dall'agitazione al dubbio. 

Come era possibile? 

Mentre ancora costernata cercavo di capire, sentii un rumore. Sulla sabbia apparvero delle impronte di leone. Aslan mi stava dando un indizio? Per scoprirlo potevo solo seguire quelle tracce.

***
Se ne avete voglia, vi invito a leggere il mio fantasy Logan Flame e il Soffio del Drago!

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