DAL PUNTO DI VISTA DI MAYA
All'improvviso scese il silenzio.
Un silenzio inquietante, poco dopo l'urlo di Alis. Noi, piegati in due dentro la gabbia, non riuscivamo a vedere nulla. Le lastre di ghiaccio che Jadis aveva creato per avvolgere la nostra prigione ci impedivano di assistere alla scena.
Ma non stava accadendo nulla di positivo. Lo sapevamo.
Lo sapevo io. Lo sapevano anche gli altri tre, persone decisamente più ottimiste di me.
Era successo qualcosa là sul palco. Qualcosa che non era difficile indovinare: Jadis si era certamente impossessata della Falce.
Sentivo il tempo scivolarmi via dalle mani. I secondi parevano secoli, ma sembravano anche volare via senza che io potessi far nulla per fermarli, granelli di sabbia che con si arrestavano nel setaccio del tempo.
-No.- disse Mick, semplicemente.
Una negazione. Eravamo tutti d'accordo: no, non poteva andare a finire in quel modo. No, non avremmo potuto lasciare che ad Alis accadesse qualcosa. No, Aslan non sarebbe potuto soccombere per mano della Strega Bianca.
Decisamente no.
-Ci dev'essere qualcosa...- mormorò Jonny, con un filo di voce, poi iniziò a tossire.
Mi si strinsero le viscere a vederlo così. Lui era sempre stato quello che teneva gonfie le vele anche quando del vento non c'era traccia.
Annuii -Per forza. Pensiamo, cosa potremmo fare?-
-Aslan ha comunicato con noi tramite il pensiero - suggerì Richard -Magari è una battaglia che va combattuta più sul piano mentale, anzichè con la forza fisica. Aslan ha chiamato noi per aiutarlo, vuol dire che abbiamo il potere di farlo.-
Jonny cercò di rialzarsi in piedi ma sobbalzò e ricadde a terra.
Non potevo più vederlo così. Non sapevo perchè la vista di lui che soffriva mi atterriva tanto, ma sapevo che avrei dovuto fare qualcosa per cambiare la situazione.
Con un gesto che stupì anche me stessa, mi avvicinai a Jonny e gli tesi la mano per aiutarlo a tirarsi su.
-Ehi, ehi, stai facendo cose troppo commoventi nelle ultime ore. Controllati.- rispose Jonny, con un sogghigno che venne smorzato da una smorfia di dolore.
Mick lo prese dall'altro braccio e riuscimmo a tirarlo in piedi.
-Abbraccio di gruppo?- domandò Richard, avventandosi su noi tre.
DAL PUNTO DI VISTA DI ALIS
Non capii esattamente quel che stava succedendo.
Un attimo prima la Strega Bianca era davanti a me, la Falce stretta in pugno, una mano verso la gabbia di Aslan, probabilmente per aprirla ed entrare ad ammazzare il leone. L'attimo dopo accadde qualcosa di imprevisto.
Una luce, prima tenue poi più decisa, iniziò a circondare la prigione dei miei amici. Il ghiaccio cominciò a sciogliersi sotto lo sguardo esterrefatto di Jadis. Un sorriso mi scappò sul volto quando riuscii a distinguere nuovamente le figure dei miei compagni di avventura. Erano tutti malmessi, ma sembravano stare bene.
Ed erano uniti. Letteralmente uniti.
-Adesso veniamo a salvarti, donzella!- esclamò Richard, puntando un dito verso di me.
-Non penso proprio.- ribattè Jadis.
Indirizzò ancora i palmi delle mani verso la prigione cercando di creare nuove lastre di ghiaccio, ma la sua magia sembrava non avere effetto.
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Andiamo a Narnia
Fanfiction"Trovate gli altri due compagni. Poi trovate me. Mi hanno imprigionato. Pensano di aver vinto...pensano che basti questo a far sparire Narnia...non hanno capito. C'è altra speranza. C'è sempre speranza. Tocca a voi. Narnia deve essere salvata"