6. Maya

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-Passiamo al piano B!- esclamò Jonny, con una voce stridula.

Evidentemente anche lui non poteva sempre essere di buon umore e sicuro di un esito positivo.

-Ma non avevamo nemmeno un piano A.- protestai io, come se anziché essere immersi nella neve con un branco di lupi pronti a sbranarci, stessimo decidendo quale strada prendere per la passeggiata domenicale.

-Questa è un'acuta osservazione.- commentò lui, annuendo energicamente.

I lupi sembravano disorientati. Forse si erano aspettati reazioni diverse. Ma fu un attimo. Tornarono subito a guardarci con gli occhi iniettati di sangue e la bava che colava dalle fauci spalancate.

-Bene, è il momento giusto per un'idea geniale.- sentenziò Jonny, facendo lentamente un passo indietro.

Io lo imitai e risposi -Trovala tu.-

Il lupo che stava al centro ringhiò. Mi sentii il sangue gelare nelle vene. Probabilmente in quel momento la mia faccia era sbiancata. Potevano esserci minuti o addirittura secondi...tra la mia vita e la mia morte. Non sapevo cosa fare. Il cuore mi batteva all'impazzata. I lupi non sarebbero stati fermi per sempre.

Jonny mi afferrò per un braccio e mi trascinò indietro per un altro passo. I lupi avanzarono.

Poi mi si accede la lampadina.

-Ho l'idea geniale.- affermai.

I lupi si avvicinarono.

-Beh, muoviti.- mi incitò Jonny, la sua voce se ne stava scappando via.

Tre lupi ringhiarono e fecero per spiccare un balzo verso di noi. Io afferrai la borsa con la frittata di mele, cercai di darle un grande slancio, poi la buttai in aria in direzione dei lupi. Loro si avventarono su quella, distogliendo l'attenzione da noi.

-Erano le nostre provviste!- esclamò Jonny, scioccato.

-E noi eravamo quelle dei lupi.- risposi -Meglio andarc...-

Ma non feci in tempo a finire la frase. Uno dei lupi, che evidentemente non gradiva le mele, tornò a guardare verso di noi. Jonny prese una palla di neve e gliela lanciò sul muso.

Non fu una grande mossa.

Il lupo spalancò le fauci...

E qualcosa volò giù dall'albero che si innalzava accanto al lupo.

Non qualcosa! Qualcuno.

Era una ragazza. Aveva addosso una pelliccia e, soprattutto, aveva in mano una spada. La puntò verso il lupo senza battere ciglio. Il lupo si avventò su di lei, ma la lama della spada si conficcò nel suo ventre. L'animale emise un verso straziante. La ragazza estrasse la spada gocciolante di sangue, poi si voltò verso il resto del branco. 

Non avrebbe potuto sconfiggere tutti quei lupi da sola, per quanto coraggiosa potesse essere. Cercai di mettere da parte la paura e afferrai un ramo di un albero che giaceva a terra. Jonny fece lo stesso. Facemmo un passo avanti, ma la ragazza disse -Non muovetevi.-

-Ma...- provai a protestare.

-Fermi!- intimò lei, serissima.

Due lupi saltarono verso di lei contemporaneamente, ma con un abile gesto la ragazza riuscì a metterli fuori combattimento. In poco tempo fece fuori anche il resto del branco, sotto gli occhi attoniti di me e Jonny.

Quel che rimase furono dei lupi feriti che gemevano e coloravano la neve col rosso scarlatto del loro sangue.

La nostra vita era salva. Ma la scena che si presentava davanti ai nostri occhi non era delle migliori.

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