DAL PUNTO DI VISTA DI ALIS
-Non capisco.- dissi, ok, forse non era la risposta che l'entusiasta ragazzo ad un passo da me si aspettava, ma non riuscii a dire altro.
-Non importa.- mi rispose, sembrava infinitamente sollevato -Capisco io. Ti racconterò, più tardi. Ma ora è meglio uscire di qui.- solleva la mappa simile alla mia che ha in mano -Aslan mi ha guidato fino da te, ma immagino che ora dobbiamo andare noi da lui.-
-Sì, la mappa mi stava indicando la via prima del contrattempo-Jadis.- dissi, sorridendo.
La sua tranquillità mi stava catturando. Era così diversa dal tormento che proveniva in passato da Theo.
Era un'emozione migliore, più limpida e pulita.
Perchè ci avevo messo così tanto a scappare dal caos di Theo? Caos non è amore. Quando diciamo che siamo attratti di più da una storia incasinata, mentiamo a noi stessi. Pensiamo che valga la pena di star male, ma non è così: non vale mai la pena di star male. Non è amore, è solo un'illusione.
-Beh, senza il contrattempo-Jadis forse non avrei avuto il tempo di raggiungerti.- replicò, il ragazzo sconosciuto.
-Come ti chiami? Io sono Alis.- gli dissi, stringendogli la mano.
-Michele. Ma preferisco Mick.- affermò, c'era qualcosa di strano nei suoi occhi, una felicità genuina e spontanea che non avevo mai visto in nessun altro sguardo.
-Allora, Mick, andiamo da Aslan!- conclusi, catturata dal suo entusiasmo.
Fu incredibile come in quattro secondi decisi di seguire uno sconosciuto alla ricerca di Aslan e non provai nemmeno per un attimo la sensazione che fosse sbagliato.
DAL PUNTO DI VISTA DI MAYA
Avevo perso il calcolo del tempo, ma ad un certo punto Jadis tornò. Nessuno di noi aveva una gran voglia di vederla, ma dovevamo farci coraggio. E soprattutto, dovevamo riniziare con la recita della finta morte di Alis.
Jonny diede il meglio di sè con lo sguardo accusatorio che lanciò alla Strega Bianca, ma lei non battè ciglio.
-Avete voglia di sgranchirvi le gambe?- domandò, sarcastica -Vi accompagno in una nuova cella.-
-Come sarebbe?- chiese Richard, stringendo i pugni.
Jadis sorrise in modo malvagio, ma non volle rovinare la sua maledettissima suspance -Vedrete.-
Per un attimo pensai che forse se ci avesse aperto la cella, in tre contro una l'avremmo potuta battere.
Ma non era venuta da sola.
Un uomo dagli occhi meschini e il sorriso beffardo apparve alle sue spalle. Miraz.
Cercai di nascondere l'ansia che iniziò ad attanagliarmi le viscere. Cercai di ricordarmi che ero una persona forte. E che non ero sola.
Poi però apparvero anche dei lupi.
-Oh, le organizzate in grande le feste qui!- esclamò Jonny, sapevo che stava cercando di stemperare la tensione soltanto per me e Richard.
Iniziavo ad essergli grata per il suo modo di affrontare le cose e la sua generosità nel mettere da parte le sue paure per dare forza a noi. Spesso avevo risposto in modo scorbutico alle sue manifestazioni di ottimismo e speranza, ma la mia...la mia era invidia. Io non ero capace di reagire alle intemperie della vita come lui. Io ero capace soltanto di chiudermi nel silenzio e crogiolarmi nel mio dolore.
Jadis non gradì la battuta. Tenne il suo sguardo di ghiaccio su Jonny mentre Miraz si fece avanti per aprire la cella.
Nessuno di noi provò a scappare: i lupi ci avrebbero sbranati.
La Strega Bianca fece un passo verso Jonny, poi lo prese per un braccio. Jonny pareva confuso, forse non sapeva se reagire o meno.
Jadis tirò fuori un coltello e glielo conficcò in un braccio.
Richard urlò. Io rimasi paralizzata. Jonny non battè ciglio nemmeno un secondo. Ammirai il suo orgoglio, non avrebbe dato a Jadis la soddisfazione di vederlo piangere.
Senza togliergli il coltello, Jadis lo prese per il colletto e lo strattonò fuori dalla cella.
-Seguitemi.- disse la donna (laida malvagia vecchia gargoyle, avrebbe detto Hermione)
Miraz mi afferrò per un braccio, mentre con l'altro prese Richard. Ci strattonarono per il corridoio, i lupi tutti attorno a noi.
Ci fecero camminare talmente tanto, che non riuscii a tenere a mente il percorso. Probabilmente fu un gesto intenzionale, per evitare di farci costruire una mappa mentale.
Quando arrivammo alla meta, non sentivo più le gambe. Avevo dolori per tutto il corpo.
Cercavo di non guardare il braccio gocciolante di sangue di Jonny. Lui camminava strisciano i piedi, ormai. Richard teneva lo sguardo alto, ma aveva gli occhi lucidi. Non avevo mai visto un ragazzo sul punto di piangere.
Sentii una stretta alle viscere.
La stanza in cui ci avevano condotti era molto strana. Ci rinchiusero in una cella che però aveva una particolarità: stava di fronte a dei tendoni che sembravano quelli del palco di un teatro. Non erano rossi però, bensì color ghiaccio. Come ogni cosa in quello stramaledettissimo castello.
-Così sarete pronti per lo spettacolo.- disse Miraz, la perfidia del mondo sembrava concentrata dentro di lui.
-Quale spettacolo?- domandò Richard, sgranando gli occhi.
Nessuno rispose.
Jadis, Miraz e lupi si allontanarono, poi scivolarono dietro i tendoni.
A quel punto Jonny scivolò a terra. Io e Richard ci avvicinammo a lui. Mi strappai un lembo della maglietta mentre Richard estrasse il coltello dal braccio di Jonny.
-La spada nella roccia.- disse Jonny, poi però si lasciò sfuggire un singulto e delle lacrime cominciarono a rigargli il viso.
Sentii il mio cuore fermarsi.
Iniziai a fasciargli la ferita. Jonny alzò lo sguardo su di me, pareva sorpreso. Per qualche secondo le lacrime continuarono a rigargli il viso, poi però rise -Beh, ora dovresti baciarmi però. Nei film fanno così.-
Esibii una smorfia talmente scettica, sbalordita e attonita che nonostante la gravità della situazione fece scoppiare Richard in fragorose risate.
-Non dirlo mai più.- dissi a Jonny, fingendomi arrabbiatissima.
Lui si mise a ridere insieme a Richard.
Incredibilmente mi unii anche io alle risate.
Ma come era possibile ridere così tanto in un momento che sarebbe dovuto essere così drammatico? Amicizia. Quello era il potere dell'amicizia. Un potere incredibile a cui non avevo mai dato credito.
Improvvisamente iniziai a piangere anche io. Erano lacrime di commozione.
Come potevo essere così felice?
-Ohmmmioddddio.- disse Jonny -Sta piangendo. Arriva la fine del mondo! Qualcuno chiami un'ambulanza, tra poco sta male.-
Richard scoppiò a ridere.
Poi Jonny si mise letteralmente a urlare -STA PIANGENDO OH! MAYA HA DELLE EMOZIONI COME LE PERSONE.-
Ormai ero piegata in due dal ridere.
Le nostre risate richiamarono l'attenzione dei nemici. Jadis e Miraz rifecero capolino dai tendoni. Per un attimo lasciarono trapelare una certa sorpresa. Ovviamente non si aspettavano le nostre risate, così come se non ce le aspettavamo noi.
-Non vi farà così ridere, lo spettacolo.- affermò Miraz, incrociando le braccia al petto.
-Se volete dirci di che spettacolo si tratta!- sbottò Richard, scuotendo il capo.
Il sorriso di Jadis mi trapassò l'anima raggelandola -L'uccisione di Aslan, naturalmente.-
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Andiamo a Narnia
Fanfiction"Trovate gli altri due compagni. Poi trovate me. Mi hanno imprigionato. Pensano di aver vinto...pensano che basti questo a far sparire Narnia...non hanno capito. C'è altra speranza. C'è sempre speranza. Tocca a voi. Narnia deve essere salvata"