21. La Mappa

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DAL PUNTO DI VISTA DI ALIS

Fortunatamente non incontrai nessun nemico percorrendo il corridoio. Avevo sempre l'impressione che qualcuno fosse dietro di me, ma ogni volta che mi voltavo per assicurarmene, non scorgevo nessuno.

Mi ero quasi abituata al freddo, ma non al battito accelerato del mio cuore. Lo sentivo pulsare come se stesse per balzarmi fuori dal petto. La paura accompagnava ogni mio passo. Stringevo la mano sull'elsa della spada per darmi coraggio. Aslan non mi avrebbe abbandonata.

Arrivai in una zona del castello in cui varie scalinate si dipanavano dai lati del corridoio. Avevo l'imbarazzo della scelta...quale imboccare? Se solo avessi trovato un modo per capire più o meno com'era strutturato l'interno dell'edificio, tutto si sarebbe semplificato. Ma così, senza una pianta, senza uno schema, mi sembrava di vagare in un labirinto. Aslan sarebbe potuto essere ovunque. 

Dove avrei tenuto prigioniero Aslan se fossi stata io Jadis?

Di sicuro non era nelle celle dove la Strega Bianca aveva rinchiuso i miei amici, altrimenti lo avrei visto. Forse però c'erano altre prigioni. Magari sottoterra? Però avevamo già vagato in lungo e in largo di sotto, partendo dai quattro tunnel che ci avevano fatti dividere. Se Aslan fosse stato giù, lo avremmo trovato.

Probabilmente si trovava da qualche parte comoda da raggiungere velocemente per Jadis e Miraz. 

All'ennesima scala sospirai e decisi di salire. Tanto valeva provare. Non avevo molto tempo...chissà quali piani diabolici i nemici avevano per i miei compagni di viaggio. Li avrebbero torturati? Avrebbero cercato di estorcere informazioni sulla mia ubicazione? Speravo che a qualcuno sarebbe venuta qualche brillante idea per convincere la Strega Bianca che ero lontana anni luce dal castello. Forse avrebbero potuto dire che mi ero ritirata perchè ero troppo vigliacca.

Dopo aver salito due rampe di scale, mi ritrovai in un corridoio più ampio in cui mi sentii fin troppo allo scoperto. Non avevo modo di nascondermi, ma non erano presenti guardie. Non c'era anima viva.

Miraz e Jadis erano troppo presuntuosi. Non si aspettavano che qualcuno decidesse di andare a zonzo per il castello alla ricerca del loro prigioniero.

Però mi sembrava anche strano che dopo aver trovato Richard, Maya e Jonny, le difese non erano state innalzate. 

Perchè nessuno mi stava cercando? Qualcosa non tornava.

Fui scossa da un tremito di freddo. Un vento gelido sembrava provenire dal lato destro del corridoio. Aguzzai lo sguardo e vidi una porta socchiusa. Mi avvicinai con passi felpati e trattenni il respiro. Mi accostai alla fessura tra la porta e il muro e diedi un'occhiata.

Era una stanza abbastanza grande, la finestra era aperta, per quello entrava il freddo, ma soprattutto...era vuota. Mi guardai rapidamente alle spalle, poi sgattaiolai nella camera. Richiusi la porta dietro di me per non destare sospetti.

Il pavimento bianco sembrava ricoperto di neve. C'era un grande letto dalle coperte candide che occupava il lato sinistro della stanza. C'era un armadio color ghiaccio che ricopriva la parete opposta. Ma la cosa che mi incuriosì maggiormente fu la scrivania  trasparente cosparsa di fogli e pergamene.

Andai verso di quella nella speranza di trovare qualcosa di interessante. Il primo foglio su cui misi le mani era un biglietto scritto in una grafia disordinata, riuscii a decifrare "I minotauri si uniscono alla vostra causa." Mi chiedi come facesse un minotauro ad impugnare piuma e calamaio, poi però mi riscossi. Non era tempo per quelle cose, in seguito avrei chiesto spiegazioni ad un Alberto Angela Narniano. 

Il secondo foglio che provai a leggere sembrava un manifesto in cui Jadis e Miraz si proclamavano Regina e Re di Narnia e Telmar. Cosa significava? Avevano affisso dei manifesti per Narnia e Telman in modo da avvisare la popolazione che non avrebbero più avuto i legittimi sovrani, bensì loro?

Un momento...ma chi stava regnando a Narnia in quel periodo? Nessuno ce lo avevano detto. Forse nessuno...come quando i Pevensie arrivarono a Narnia.

Lanciai una rapida occhiata agli altri fogli, ma nessuno sembrava degno di importanza. Forse stavo solo perdendo tempo. Stavo per allontanarmi dalla scrivania, quando uno strano bagliore catturò di nuovo la mia intenzione. C'era un foglio che brillava. Ma come era possibile? Ed ero sicura che prima non ci fosse!

Lo afferrai e sgranai gli occhi sbalordita. Sembrava una mappa del castello! Apparve un puntino in una stanza. Poi una scritta: Alis. Ero io. Dopodichè apparvero delle orme, come quelle che ogni tanto avevano guidato il nostro cammino. Era Aslan mi mostrava la via?

In preda all'emozione, stavo per uscire dalla stanza per seguire il nuovo percorso, ma il riecheggiare di passi in lontananza mi fece trasalire. Mi guardai rapidamente intorno, poi corsi verso l'armadio e mi chiusi dentro. 

***

DAL PUNTO DI VISTA DI JONNY

Non avevo mai pensato di intraprendere la carriera di attore fino a quel momento.

-Bene, dov'è l'altra?- domandò la Strega Bianca, dopo avermi messo dietro le sbarre insieme a Maya e Richard.

Il suo sguardo mi perforò, ma non ero intenzionato a darle una risposta. Mi rabbuiai in volto e sperando che gli altri poi mi seguissero e stettero al gioco, risposi -Come se tu non lo sapessi! E' tutta colpa tua!-

Jadis fu colta alla sprovvista -Cosa stai dicendo, ragazzino?-

Le lanciai l'occhiata più triste che mi riuscì -Nei tunnel...nei tuoi stupidi tunnel...- finsi un singhiozzo.

Richard evidentemente capì dove volevo andare a parare e iniziò a piangere, sembrava molto realistico.

La Strega Bianca parve ancora più confusa.

-L'hai uccisa con le tue dannate trappole infernali dei sotterranei!- gridai, spaventando quasi anche me stesso -Le tue dannatissime lastre di ghiaccio...-

Richard pianse ancora più forte, chissà come faceva a provocarsi il pianto.

Un sorrisetto balenò sul volto di Jadis -Mi stavo stupendo, infatti, al pensiero che tutti voi eravate riusciti a salire fin qui. Ha avuto quello che si merita. Non ci si mette contro di me.-

Maya le scoccò un'occhiata indiavolata che completò l'opera.

Jadis non aggiunse altro. Si allontanò.

Aspettammo qualche minuto per sicurezza, poi finalmente riuscimmo a riprendere a respirare.

-L'Oscar ve lo porto in un altro momento.- commentò Maya, le sfuggì un sorriso.

Io diedi il cinque a Richard -Il pianto! Come hai fatto?-

Lui si strinse nelle spalle -Ho studiato recitazione. Ma anche tu sei stato grande...hai avuto un'idea fantastica.-

-Almeno non la cercherà e Alis potrà agire indisturbata.- commentai, poi chiesi -Avete già cercato di evadere, vero?-

Maya annuì mesta -Sì, ma le sbarre devono esser maledette in qualche modo. Anche a sfiorarle si viene invasi da un gelo assurdo, da star male. Abbiamo provato anche a non toccarle con le mani nude ma tramite le magliette, però il risultato con cambia. Credo che dovremo aspettare Alis. Se ce la farà...-

-Ce la farà.- dissi, convinto -Questo non è nemmeno da mettere in dubbio.-

Per un attimo pensai che Maya avrebbe ribattuto, ma la ragazza annuì. Anche lei stava imparando l'importanza della speranza. 

C'è sempre speranza. Ce lo aveva detto Aslan nel primo messaggio che ci aveva rivolto, all'inizio dell'avventura.

Chiusi gli occhi e pensai ad Alis, sperando che non si lasciasse intimorire dalla solitudine e trovasse una strada.

Sperai che avesse speranza.

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