10.I Signori Castori esistono...e anche qualcuno che sarebbe meglio di no.

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Era lì. In piedi, davanti a noi. Somigliava tantissimo a quella del film. Il problema? Beh, stavolta era reale. Vestita interamente di bianco, con i capelli raccolti e un'espressione glaciale, Jadis, la Strega Bianca, stringeva in una mano una lunga lancia. Era quella che, nel film, pietrificava? Ancora non potevamo saperlo.

-Bene, bene...figli di Adamo...e figli di Eva. Vi ha convocati Aslan?- iniziò a dire, la Strega, con una voce fin troppo calma -Non è stato particolarmente saggio da parte sua. Vi ha praticamente sradicati dalle vostre vite tranquille e portati qui. A morire.-

-Quanta allegria.- commentò Jonny, scuotendo il capo.

Jadis gettò il suo sguardo gelido verso di lui. Probabilmente non si aspettava tanta impertinenza.

Lui fece un passo indietro, piano. Lentamente ci avvicinammo tutti e quattro, formando un gruppo unico.

Jadis ci osservò senza dire una parola, dopodichè alzò la lancia verso il cielo.

Maya sguainò la spada e io la imitai col pugnale. Per tutta risposta, Jadis scoppiò a ridere.

-Cosa credete di fare con due lame...contro la neve?-

Nel giro di qualche secondo il cielo diventò una maschera bianca, dopo un minuto iniziò a nevicare. Grandi fiocchi di neve cominciarono a precipitare dall'alto. Raffiche di vento iniziarono a soffiare. 

Ci guardammo intorno in cerca di una via di fuga, ma non si scorgeva più nulla: soltanto bianco. Bianco ovunque.

-Restiamo vicini!- esclamò Jonny, ad alta voce, per farsi sentire nel frastuono della bufera.

-Moriremo congelati se non ci muoviamo subito.- protestò Maya.

-Non potete salvare Aslan.- tuonò Jadis, la sua voce si udiva in modo chiarissimo, forse perchè il gelo faceva parte di lei -Non riuscite a salvare nemmeno voi stessi.-

-Ci dev'essere un modo per fermare questa roba.- disse Jonny.

-Ammazziamo la Strega.- suggerì Maya, e iniziò a fare qualche passo avanti prima che qualcuno riuscisse a fermarla.

La risata della Strega rimbombò nelle mie orecchie. Tra il bianco vidi il grigio della sua lancia. La stava puntando verso Maya.

-No!- esclamai.

Non sapevo cosa avrei potuto fare, ma mi lanciai istintivamente verso Maya. Anche se Jadis aveva ragione, cosa potevamo fare con due lame?

Jadis sollevò ancora la lancia, ma non la puntò più verso Maya. La puntò verso il suolo. Con un grido la conficcò nel terreno. Una crepa partì dal punto in cui la lama aveva toccato terra. Una crepa che si ingrandì sempre di più.

-Via, via!- esclamò Theo, venendo verso di noi per farci allontanare dalla crepa.

Una raffica di vento lo spinse lontano. Io e Maya cercammo di farci da parte per evitare il terreno ormai ghiacciato che si stava per frantumare sotto i nostri piedi. Intanto la neve cadeva.

Non vedevo nè sentivo più Jonny.

Jadis diede un'altro colpo al suolo. La crepa si stava aprendo in direzione di Maya. Cercai di spingere via la mia compagna di viaggio, ma con vani risultati.

Fu un secondo: l'attimo prima i nostri piedi erano saldi al terreno, quello dopo io e Maya stavamo precipitando.

Le nostre urla si persero nell'aria. Non riuscimmo più a emettere suono. Mi sembrò di essere tornata al momento in cui ero precipitata insieme a Jonny.

Poi, come la volta precedente, il nulla.

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