27. Per Aslan!

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DAL PUNTO DI VISTA DI JONNY

Probabilmente non avrei dovuto farlo, ma non riuscii a trattenermi. Quindi alla fine non so se a creare il diversivo fu più lui o la mia risata sguaiata. Semplicemente, nonostante il dolore che avevo in tutto il corpo e lo spavento per quello a cui stavo per assistere, quando uno strano tizio spuntò sul palco urlando PER NARNIA e facendo restare la Strega Bianca di stucco, scoppiai a ridere.

A chi non è mai successo di scoppiare a ridere nei momenti meno opportuni? Fu la reazione che mi uscì più spontanea, un misto tra divertimento per le espressioni costernate di Jadis e Miraz e la speranza che aveva iniziato a riecheggiare nel mio cuore.

Certo, avrei preferito veder spuntare fuori Alis, ma qualcosa dentro di me mi diceva che anche lei era nei paraggi, pronta ad agire per salvare Aslan.

Il ragazzo balzò giù dal palco con una piroetta  si fermò a metà tra il palco e la nostra gabbia. Aveva soltanto una spada in mano, avrebbe potuto fare ben poco contro la magia di Jadis e contro Miraz, ma se il suo intendo era quello di guadagnare tempo, ci stava riuscendo.

Jadis spostava lo sguardo da lui a me che ridevo come un forsennato.

-Qual è il significato di questa messa in scena?- domando, gelida, poi guardando il nuovo arrivato disse -Come sei entrato nel castello senza che nessuno se ne accorgesse? Sei uno stregone?-

-Per quanto potrebbe piacermi avere poteri magici, no, sono soltanto un figlio di Adamo.- commentò il ragazzo -Li liberiamo questi poveri fanciulli?- aggiunse poi, indicando me, Maya e Richard.

Miraz fece un passo verso di lui -Come osi?-

-Chi ti ha aiutato ad entrare?- domandò ancora Jadis, visibilmente innervosita.

-Ma che domande! Aslan, naturalmente.- affermo il ragazzo, stringendosi nelle spalle come se stesse dicendo un'ovvietà.

Jadis spostò lo sguardo sul leone in gabbia che sembrava più morto che vivo.

-Assurdità.-

-Non mi sembrano assurdità.- intervenni allora io, se il ragazzo era spuntato fuori in quel modo, voleva dire che l'intento era quello di prendere tempo o creare un diversivo, magari per lasciar agire Alis, bisognava fare in modo che Jadis si distraesse o magari scendesse dal palco.

-Nessuno ti ha interpellato.- mi mise a tacere Miraz, scoccandomi un'occhiata infastidita.

-Davvero pensate di aver annullato la potenza di Aslan con una semplice gabbia?- domandò allora Richard, scuotendo il capo.

-Ci ha guidati tutti fin qui, riuscirà anche a liberarci e allora potremo liberare lui.- convenne Maya, stringendo i pugni.

Jadis scoppiò in una risata stridula -Aslan non riesce a liberare se stesso, pensate di poterlo liberare voi? E come, dato che ora il nostro nuovo ospite finirà nella gabbia?-

Miraz provò ad avventarsi sul ragazzo, ma lui si scansò abilmente e puntò la spada davanti a sè- Anche Miraz era armato e si mise all'attacco, tuttavia il ragazzo era più agile e scattante, vista l'età. Di sicuro era un nostro coetaneo, mentre Miraz cominciava ad avanzare con gli anni. Dopo un paio di minuti di combattimento, il ragazzo riuscì addirittura a disarmare l'usurpatore del trono di Telmar.

Io e Richard iniziammo con i cori da stadio, mentre Maya osservava la scena attenta. La Strega Bianca non nascose una smorfia schifata ai maldestri tentativi di Miraz di riprendere la spada. Iniziò a scendere gli scalini del palco lentamente. 

Nel frattempo il ragazzo afferrò l'arma di Miraz e la impugnò con la mano con cui non stava tenendo la propria.

-Cosa è appena successo?- domando Jadis a Miraz, il tono gelido sembrava esso stesso ghiaccio.

-Il ragazzo è giovane...- provò a giustificarsi Miraz.

-I patti erano chiari.- disse la Strega Bianca, camminando verso l'uomo -Non sono tollerati codardi al mio servizio.-

-Il nostro è un rapporto alla pari, non sono al servizio di nessuno.- protestò Miraz, ma pareva poco convinto delle proprie parole.

Jadis rise -Davvero lo pensi? Mi spiace deluderti, Miraz. Ti ho solo usato per i miei scopi fino ad ora. Adesso decidi tu, hai due minuti per allontanarti da questa stanza e un quarto d'ora per abbandonare il castello. Se invece vuoi restare in mia compagnia, lo farai dentro quella gabbia.-

-Bel modo di trattare gli amici.- commentai, scuotendo il capo.

E mentre l'attenzione era rivolta su Miraz e sui miei commenti inappropriati, con la coda dell'occhio vidi come una saetta una persona che da un lato del palco corse verso l'altro e si chiuse nella stanzetta da cui Jadis aveva portato fuori la gabbia di Aslan.

Alis.

Dovetti trattenere un sorriso per evitare che la Strega Bianca si accorgesse di quello che era appena successo, ma era difficile non gioire. Ero certo che la situazione stava finalmente tornando a nostro vantaggio.

Jadis tenne lo sguardo fisso su Miraz finchè l'uomo non abbandonò la stanza. Poi guardò il ragazzo appena giunto che appoggiò le armi e alzò le mani in segno di resa. 

Senza dire una parola, la Strega Bianca allungò una mano verso le due spade che divennero di ghiaccio e poi si polverizzarono.

Il ragazzo non parve eccessivamente spaventato. Nemmeno quando Jadis lo afferrò e lo sbatté dentro la gabbia.

-Ciao belli.- ci disse, con un sorriso -Ci vediamo il resto dello spettacolo?-

Jadis lo ignorò e tornò a grandi passi verso il palco.

-Dove eravamo rimasti?- domandò, poi con un sorriso deliziato si rispose da sola -Giusto, all'esecuzione di Aslan.-

Si voltò verso la stanzetta, probabilmente in cerca dell'arma per far fuori il grande Aslan.

Ma trovò la porta chiusa. 

Provò a muovere la maniglia più volte, ma senza risultato.

Alis aveva trovato il modo di chiudersi dentro e magari di distruggere l'arma che avrebbe dovuto annientare Aslan.

DAL PUNTO DI VISTA DI ALIS

Non sapevo quanto il mio stratagemma avrebbe retto. Ero riuscita a bloccare la porta con un asse di legno sul pavimento della stanza. Mick era riuscito davvero a distrarre Jadis, con l'aiuto di Jonny che come al solito aveva capito la situazione ed era intervenuto.

Ora però come distruggere la falce? E una volta distrutta la falce, sempre ammesso di riuscirci, come avrei fatto a liberare Aslan dalla gabbia?

Avevo il fiato corto e il cuore mi batteva all'impazzata. Sentii dei colpi alla porta. Jadis era tornata e stava cercando di entrare. Probabilmente nemmeno capiva cos'era successo.

Sentii un cigolio, poi un altro ancora.

Mi guardai attorno sperando che qualche oggetto mi desse qualche idea...

Ma non c'era molto da fare.

Mi voltai verso la porta e vidi una crepa sull'asse di legno.

Si stava per spaccare. Non avrebbe più retto.

Feci l'unica cosa che mi venne in mente. Anzichè cercare di distruggere la falce, la staccai dal muro e la impugnai come un'arma.

Rimasi immobile ad attendere.

L'asse si ruppe.

La porta si aprì.

La Strega Bianca mi fissò con aria costernata. Guardò prima me, poi la falce nelle mie mani.

Non si mosse di un passo. Allora capii che l'arma poteva essere usata anche contro di lei.

Indietreggiò finché non tornò sul palco, il volto confuso.

Allora mi feci coraggio e uscii dalla stanzetta terminando il grido di battaglia di Mick:

E PER ASLAAAAAAAN!

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