30. Più splendente che mai

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DAL PUNTO DI VISTA DI ALIS

Non avevo mai sentito un suono così potente, incoraggiante e forte. Il ruggito di Aslan riempì ogni spazio con la sua miscela di grinta, speranza e amore. Mi sentii pervadere da un senso di benessere che mi rapì completamente non facendomi più sentire il peso del ghiaccio nelle parti del corpo che Jadis aveva cercato di congelarmi.

Serenità: era l'unica sensazione che provavo.

La paura era sparita. L'amarezza era andata via. L'oblio era scomparso.

Quando la luce che aveva accecato tutti i presenti sparì, colsi anche sul volto dei miei compagni di avventura il rilassamento di chi ha capito che tutto andrà per il verso giusto. Era incredibile non vedere più segni di stanchezza, dolore e timore nelle espressioni dei miei amici.

Ma ancora più incredibile...

Ancora più incredibile era Aslan. Si era risvegliato dall'incanto di Jadis. Non era più inerme e assopito. Era diventato proprio come me l'ero sempre immaginato: possente, forte, con una luce buona nello sguardo. Si ergeva fiero dentro la gabbia, come se le sbarre non esistessero.

Sentii pervadermi dal calore e poi scoprii che gli effetti degli incantesimi di Jadis su di me erano scomparsi.

Vidi il sollievo negli occhi degli altri, poi però, così come loro, riportai immediatamente il mio sguardo sul grande leone.

-Non è possibile...- le parole di Jadis suonavano poco più che un sussurro, come una lieve brezza gelida che cerca di farsi strada quando ormai è la primavera a prendere piede.

-Invece è la più possibile delle situazioni.- ribatté Aslan, con una voce profonda e calma -Tu hai sottovalutato questi ragazzi, Jadis. Pensavi che privandoli delle loro spade e dei loro archi avresti tolto loro la possibilità di annientarti. Ma non sono mai state quelle le vere armi. Mai. Vuoi sapere perchè mi sono risvegliato così all'improvviso? Vuoi sapere perchè ho scelto questi ragazzi per salvarmi? Soltanto sentimenti veri e forti possono liberarmi. La tua magia non potrà mai essere un ostacolo a questi sentimenti. Maya, Jonny, Richard e Michele erano pronti a cederti la Falce per salvare la loro amica, erano pronti a rischiare di morire per lei. Alis, invece, era disposta a sacrificarsi per il bene di tutti, per salvare me. Sacrificio. Una parola che tu non conosci. Sacrificio, accompagnato ad amicizia, amore, speranza, fede...sono solo termini vuoti per te, ma chi possiede queste qualità, possiede un tesoro enorme. Qualcosa che una semplice Falce non può abbattere.-

Alla fine di quel discorso, la Falce scomparve dalle mani di Mick.

La Strega Bianca esibì una smorfia attonita. Era stata ad un passo dal riprendersi l'arma che avrebbe dovuto sconfiggere Aslan per sempre, ma la situazione non si era svolta secondo i suoi piani.

-Fuggi, Jadis.- disse Aslan.

Nel frattempo io riuscii ad alzarmi e a raggiungere i miei amici. Eravamo tutti in piedi l'uno accanto all'altro. Di nuovo insieme.

La Strega Bianca non si mosse.

Aslan alzò lievemente la voce -Fuggi, Jadis. Ti lascio andare. Ti lascio vivere. Ma dovrai abbandonare questo castello: è un luogo troppo oscuro, intriso di malvagità. Necessita di essere purificato. Troverai rifugio da un'altra parte e magari rifletterai su queste parole.-

Jadis si lasciò sfuggire una risata roca -Mi lasci andare? Il grande e misericordioso Aslan! Ah! Quante volte mi hai lasciata andare? Sono sempre tornata per sconfiggerti, non ho mai cambiato le mie idee.-

-Non mi hai ancora sconfitto, però.- replicò Aslan, con la sua voce tranquilla -E siccome dubito che questo possa avvenire, attendo con pazienza che tra un tentativo e l'altro tu possa trovare la retta via.-

-Qualcosa troverò.- affermò Jadis -Ma non sarà la retta via. Sarà il modo per annientarti per sempre. Quindi, Aslan, sei sicuro di lasciarmi andare?-

-Sicurissimo. La tua dipartita non turberà la mia serenità.- concluse Aslan.

Jadis rimase ancora ferma, ma quando le sbarre della gabbia che rinchiudeva Aslan sparirono, lei imprecò e si diresse a grandi passi fuori dalla stanza.

Sebbene mi fidassi di Aslan, non ero del tutto certa che avesse fatto la scelta giusta e anche Maya sembrava pensarla così, vista la sua espressione scettica. Non riuscii a cogliere i pensieri degli altri tre, anche se ero piuttosto sicura che Jonny fosse completamente dalla parte di Aslan.

Quando restammo soli con il grande leone, contemporaneamente ci inchinammo tutti innanzi a lui.

Sentii uno strano pizzicare agli occhi: erano lacrime di commozione. Mai, mai avrei pensato che un giorno mi sarei trovata al cospetto di Aslan.

-Alzatevi figlie di Eva e figli di Adamo!- esclamò Aslan -Il vostro coraggio, la vostra lealtà, la vostra fiducia, il vostro senso di sacrificio fanno sì che voi non dobbiate mai inchinarvi al mio cospetto. Avete un cuore puro e sereno come è il mio. Vi ringrazio per essere giunti fino a qui, per aver creduto in me e per essere venuti a salvarmi.-

-Siamo noi che ti ringraziamo, Aslan.- rispose Jonny, l'unico di noi a trovare un filo di voce per potersi rivolgere al grande leone -Ci hai fatto vivere avventure incredibili, a volte terrificanti, ma incredibili. Senza contare che magari non ci saremmo mai conosciuti noi cinque, se non fossimo stati catapultati tutti a Narnia. E ovviamente ognuno di noi sognava da tempo di approvare in questa terra meravigliosa.-

-Abbiamo imparato moltissimo durante questo periodo - trovai la forza di intervenire -Ogni singolo episodio ci ha insegnato qualcosa. Perciò siamo davvero noi a dover ringraziare te, Aslan.-

-Io...io avrei delle domande, se avessi voglia di rispondere.- disse Richard, emozionato e imbarazzato.

Aslan annuì -Ci sarà il tempo delle domande. Non immediatamente. Dobbiamo annunciare la nostra vittoria al popolo di Narnia, prima. Dobbiamo tornare a Cair Paravel.-

Aggrottai le sopracciglia -Ma...ma Cair Paravel è distrutta.-

Aslan rise piano, un riso gioioso, non beffardo.

-Cair Paravel in questo momento è più splendente che mai. L'avete ricostruita voi!- 

***

ATTENZIONE

Il prossimo capitolo sarà l'ultimo. 

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