Quando io e Maya, accompagnate dai Signori Castori, arrivammo al quartier generale, pioveva.
Era una pioggia sottile, quasi invisibile, ma penetrava nei tessuti e nelle ossa, lasciandoci fradici. Il Signor Castoro era quello che si lamentava più di tutti, in fondo si sa: lui odia il Giorno del Bagno. La più grande preoccupazione della Signora Castoro, invece, era quella di salvaguardare tutti i vasetti di marmellata che si era ostinata a portarsi dietro.
Ero davvero curiosa di conoscere Ripicì e Tumnus, lo stesso valeva per Maya, anche se ovviamente non voleva darlo a vedere. E naturalmente avevo voglia di rivedere i nostri compagni di viaggio.
Eravamo stati avvisati che stavano bene, ma incontrarli sarebbe stato comunque diverso.
Fui io a bussare alla porta della casa e fu Jonny a venirci incontro, raggiante:
-Finalmente!- esclamò, venendomi ad abbracciare.
Maya si tirò indietro terrorizzata, allora Jonny si limitò a salutarla con un sorriso, poi si abbassò per stringere la mano, o meglio la zampa, ai Signori Castori. La sua espressione era paragonabile a quella dei bambini la mattina di Natale. Ovviamente eravamo tutti emozionati all'idea di poter incontrare veramente personaggi che pensavamo fossero soltanto frutto di carta e inchiostro.
-Gentili donzelle!- fu a quell'esclamazione che mi accorsi della presenza di Ripicì.
Dovetti trattenermi dall'impulso di prenderlo e abbracciarlo, non avrebbe gradito essere trattato come un pupazzo. Lui vuole essere trattato come un valoroso guerriero, e ha ragione.
-Onorata di conoscerti, Ripicì.- lo salutai, chinando solennemente il capo.
Lui ovviamente gradì, poi si girò verso Theo che era appena apparso e non mi pareva avere un'aria tanto salutare -Prendi esempio.- gli disse.
Theo alzò una mano per salutarci, sembrava infinitamente stanco. Jonny mi lanciò un'occhiata preoccupata. Non capivo cosa stesse succedendo. Ero certa che Jonny avrebbe chiarito ogni mio dubbio non appena ci fossimo trovati da soli.
Ripicì indicò a me e agli altri nuovi arrivati un tavolo e ci servì da bere e da mangiare, poi finalmente potemmo andare a cambiarci. Il freddo mi stava facendo tremare.
Al tavolo ci aspettava il signor Tumnus, esattamente come me l'ero sempre immaginata. Ci diede il benvenuto calorosamente e ci offrì delle sardine.
Ora che eravamo tutti riuniti, volevamo sapere subito quale sarebbe stata la prossima mossa, ma i Signori Castori e Tumnus insistettero affinché io e Maya riposassimo per il viaggio.
Io e Maya, in realtà, eravamo stufe di riposare, e Ripicì diceva che sarebbe stato meglio passare subito all'attacco, ma i tre furono irremovibili. Fu soltanto qualche ora dopo che ci riunimmo di nuovo al tavolo.
Jonny prese posto accanto a me, Maya dall'altra parte, Theo era seduto all'altro lato di Jonny.
-C'è una cosa importante da fare, prima che giungano gli altri nostri alleati e prima che possiate compiere la fase finale della missione.- affermò Tumnus, seriamente.
Un'espressione solenne e quasi grave era scesa sul volto degli abitanti di Narnia. Ne ebbi quasi paura. Sentii il cuore che iniziava a battere velocemente.
Tumnus continuò - Aslan non obbliga nessuno. Aslan si limita a dare possibilità. Vi è stata data la possibilità di compiere questo viaggio a Narnia, ora vi si da la possibilità di tornare a casa. Vi si richiede, ora, di confermare o meno la vostra voglia di partecipare alla missione di salvataggio. Qualora qualcuno di voi si rifiutasse...verrà rimandato a casa e un sostituto verrà mandato qui da Aslan. Tutto ciò avverrebbe ad una condizione: la persona che eventualmente deciderà di abbandonare Narnia, subirà una cancellazione della memoria. Tornerà nel proprio mondo e là non sarà passato nemmeno un secondo, ed ogni traccia di questa esperienza sarà svanita. Pensateci con attenzione.-
-Io resto!- esclamò immediatamente Jonny -Ovviamente resto.-
-Anche io!- dissi, non c'erano assolutamente dubbi, per quanto mi riguardava.
Jonny mi batté il cinque e Ripicì sollevò la spada tutto contento, poi si voltò a guardare gli altri due con aria interrogativa.
-Rimango.- disse Maya, la sua voce era quasi un sussurro, ma ero convinta che nemmeno lei avesse avuto esitazioni.
Theo rimase in silenzio per un po'. Pian piano mi accorsi di sapere quale risposta avrebbe dato. Mi si strinse lo stomaco.
-Non appartengo a questo posto.- disse, guardando il tavolo, senza posare gli occhi su nessuno in particolare.
Non lo avevo mai visto così dimesso.
-Mi dispiace, proprio non capisco perchè sono arrivato qui. Magari Aslan ha voluto darmi una qualche possibilità...ma per me questo è assurdo, io non ho nessun legame con Narnia.- continuò.
-E non ti interessa salvare Aslan?- domandò Jonny, incalzante.
Il Signor Castoro gli fece segno di non fare obiezioni. Jonny tornò il silenzio, incrociando le braccia.
Theo scosse il capo -In realtà no, non mi interessa.-
Non saprei spiegare esattamente il perchè, ma le sue parole mi ferirono. Dal suo tono di voce traspariva evidentemente il fatto che tutto questo per lui non aveva la benchè minima importanza. Non gli importava restare, non gli importava salvare un innocente, non gli importava nemmeno di me.
Se gli fosse importato di me, sarebbe rimasto.
Piano piano la stretta allo stomaco mi si sciolse. Perchè non era la prima volta che provavo un'esperienza simile. Che senso ha stare male per una persona che non ha il minimo riguardo per te?
Theo non si voltò a guardarmi nemmeno un secondo.
Sospirai impercettibilmente. Ma non avevo intenzione di lasciarmi trascinare per l'ennesima volta in un vortice di dolore. Dolore inutile: perchè quello per un ragazzo disinteressato è un dolore inutile.
-Codardo.- borbottò Ripicì, che subito dopo fu fulminato con lo sguardo da Tumnus.
-Ognuno è libero di decidere.- sentenziò il Signor Castoro, seppur affranto.
Sembrava quasi amareggiato. E sembrava anche sul punto di dire qualcosa, ma all'improvviso Theo scomparve.
Restammo in silenzio per qualche minuto. Jonny mi guardava, io scossi il capo come per dirgli che stavo bene. Maya, invece, sembrava arrabbiata. Tutti e tre fissammo la sedia rimasta vuota, come se ci aspettassimo che il sostituto apparisse all'improvviso, così come Theo era scomparso.
Non avvenne.
-Se ne occuperà un altro nostro alleato. Lo troverà e in breve tempo lo porterà qui.- disse la Signora Castoro, rispondendo ai nostri sguardi interrogativi -Purtroppo ora, quindi, dobbiamo aspettare.-
Maya sbuffò, si alzò e andò in una delle stanze per starsene per conto suo.
Gli abitanti di Narnia ci dissero che dovevano discutere da soli per un attimo, così io e Jonny andammo in un'altra stanza, senza Maya.
-Tutto ok?- mi chiese lui.
Annuii -Sì, e lo dico davvero Jonny. Ho...ho capito tante cose. Theo non è arrivato qui perchè doveva imparare qualcosa lui, è arrivato qui affinchè io imparassi qualcosa. Ho imparato che ho sempre perso la testa per le persone sbagliate. Esistono ragazzi migliori, decisamente migliori.-
-Mi stava simpatico, per un certo verso, anche se non riuscivo a capirlo totalmente.- affermò Jonny, passandosi una mano tra i capelli -Chissà chi sarà il sostituto. E non dico solo per la missione, chissà chi sarà il prossimo ragazzo che ti interesserà!- aggiunse, ridendo.
-Spero di scoprirlo tra un sacco di tempo, adesso non ne avrei proprio voglia.- affermai - E poi non è così importante, forse. Ci sono cose molto più importanti. Sto apprendendo molte cose su me stessa, grazie a questo viaggio. Ho sempre dato la mia attenzione al resto, ma forse è il caso di iniziare a darla a me. E non in senso egoistico. Dico questo perchè spesso ci si dimentica di se stessi innalzando gli altri a proprio fulcro, a proprio punto di equilibrio. Invece non dev'essere così...-
-Sono d'accordo!- disse Jonny, entusiasta -Beh, quindi allora ne aspettiamo solo uno di sostituto! Il nostro socio per salvare Aslan. Speriamo arrivi presto.-
***
Se ne avete voglia, vi invito a leggere il mio fantasy Logan Flame e il Soffio del Drago!
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Andiamo a Narnia
Fanfiction"Trovate gli altri due compagni. Poi trovate me. Mi hanno imprigionato. Pensano di aver vinto...pensano che basti questo a far sparire Narnia...non hanno capito. C'è altra speranza. C'è sempre speranza. Tocca a voi. Narnia deve essere salvata"