Capitolo 11

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Siamo dal gelataio, io ho preso un cono con solo limone, invece Lucas ha preso cioccolato e nocciola.

È piacevole passare del tempo con lui, ridiamo ( anche se ha un senso dell'umorismo un po' macabro),scherziamo e lui mi prende in giro come sempre.

Sembra essere tornato tutto alla normalità.

<< Erin credo sia ora che bevi il mio sangue >>

<< non si può aspettare ancora un po'?>>

<< no devi,e poi mi farebbe ribrezzo nutrirmi da una vecchietta >>

<< ha ha ha ,sei un cretino , comunque ora che ci penso sei tu quello che dovrebbe nutrirsi il prima possibile, sei a digiuno da troppo tempo >>

<< lo farò solo se tu farai lo stesso>>

<< ok lo farò, ma perché sei così insistente?>>

<< non c'è una spiegazione vera e propria, è solo che non racconto del mio passato a molte persone, anzi sei la prima ,inoltre credo che posso fidarmi di te e diciamo che ti considero come una specie d'amica, non voglio che cambi niente nemmeno il tuo aspetto.>>

Almeno sono avanzata a " una specie di amica"

<< S-si certo neanche io >>

<< ok perfetto ,muoviti,torniamo a casa>>

<< ma devo finire il gelato >>

<< non mi interessa, ho fame e non posso di certo nutrirmi tra tutta questa gente >>

<<io non mi alzo finché non ho finito il gelato >>

<< smettila di fare i capricci e alzati >>

<< NO>>

<< se non ti alzi ora ti porto a casa con la forza, quindi alza il fondoschiena e andiamo >>

<< se non la smetti, mi metto a urlare >>

<< urla quanto ti pare , mi inventerò qualche scusa >>

<< ok ,l'hai voluto tu>>

Presi un bel respiro e urlai la prima cosa che mi passò per la testa.

<< AIUTO!QUESTO TIPO MI VUOLE STUPRARE !!>>

Penso non se l'aspettasse, dato che la sua pelle era diventata ancora più pallida di quanto fosse prima e la sua espressione era impagabile.
Un mix tra la paura e lo stupore.

Intorno a noi si erano già raggruppate un bel po' di persone che sembravano voler ammazzare Lucas

Poi una vecchietta al quanto agguerrita parlò.

<< cara, ci puoi spiegare cosa stava cercando di fare questo depravato?>>

Lucas sembrava in coma e guardandolo quasi non riuscivo a trattenere le risate.

Poi sembrò riprendersi e spiegò , balbettando per l'imbarazzo, che era stato solo un malinteso.

Dopo circa mezz'ora riuscì a convincere la folla che se ne andò.

Si sedette di fianco a me con le mani tra i capelli e mi disse

<< sbrigati a finire quel gelato >>

<< ormai si è sciolto tutto , me ne compri un'altro?>>

<< non se ne parla neanche!!>>

<< AIU->>

Mi coprì la bocca con una mano, prima che potessi finite la frase

<< ok te ne prendo un'altro ma dopo dobbiamo andare>>

<< va bene >>

Si alzò e andò a comprare il mio gelato.

Non credevo che avrebbe reagito così, pensavo che mi avrebbe urlato contro di stare zitta o qualcosa del genere, ma non che si sarebbe pietrificato dall'imbarazzo .

Era cambiato tantissimo da quando l'avevo incontrato la prima volta o da quando aveva squartato quella ragazza nel parco.

Ora è diverso, è stronzo, schietto, permaloso e poco socievole, ma anche gentile, divertente e anche un po' carino.

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Siamo appena tornati a casa e Tom ha subito notato le nostre espressioni.

Io sono felice come una pasqua, invece Lucas sembra voler ammazzare qualcuno.

Tom non perde occasione di fare battutine e comincia a farsi film mentali su quello che poteva essere successo, ma poi azzardò un'ipotesi molto interessante.

<< Lucas non è che hai incontrato un gatto?>>

<< scusa ma cosa c'entrano i gatti ora?>> chiesi

<< ha non lo sai? Lucas ha pa->>

La mano di Lucas bloccò la bocca di Tom e gli lanciò un'occhiataccia.

<< Lucas hai paura dei gatti?>>

Sobbalzò subito alla mia domanda è questo diede una conferma.

Io e Tom lo sfottemmo per una mezz'ora, poi Lucas ,stanco delle nostre prese in giro si andò a chiudere in camera e tenne il broncio per un' oretta, finché non venne a chiamarmi, dicendo che era ora di mangiare.

That day [in revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora