Nella foto Susan
Ok , non ci sto capendo niente.
Perché me lo chiede ora
Che gli sia venuto in mente prima?
Davvero non capisco, ma il problema è un'altro in questo momento, cosa gli dico!
Se dico la verità o si confessa anche lui o mi respinge infrangendo qualsiasi possibilità.
Invece, se mento , lui penserà che sia stato frutto della sua immaginazione e io dovrò continuare a mentire in eterno.
<< allora?>>
<< dammi un minuto >>
Come faccio ?cosa gli dico?
<< Erin parla >>
Non ce la faccio, non posso e non voglio perderlo.
Ho già conosciuto il dolore, non voglio venire ferita anche da lui.
Ti illudi e ti dichiari piena di speranza e illusioni, che vengono distrutte e calpestate davanti ai tuoi occhi.
Non voglio.
<< guarda, credo che te lo sia immaginato ,dopotutto eri stanco e spaesato >>
Dissi, sforzando un sorriso
<< probabilmente hai ragione, chissà come mi è venuto in mente hahaha >>
Si mise a ridere di gusto, come se gli avessi appena detto una barzelletta.
Accennai un sorriso, ma quella risata mi aveva spezzata.
Era come se avesse deriso i miei sentimenti, ma come dargli torto, dopotutto lui non mi ama e io non posso offendermi, non ne ho il diritto.
Dopo quella sera ritornammo a casa.
I giorni passarono e ritornammo tutti alla vita quotidiana.
O almeno così sembra.
Ho cercato di sembrare la stessa, ma quando sono da sola ripenso sempre a quella risata che mi ha ferita nel profondo, ma ormai non posso farci niente.
È quasi tutto il giorno che non vedo Lucas e sto cominciando a preoccuparmi.
Ok so che è una delle creature più pericolose esistenti,ma è comunque strano che non sia ancora tornato dalla città.
Era andato a comprare una felpa quasi tre ore fa!!
Tre ore!!
Comincio a pensare che sia caduto in un tombino.
" ma dove sei"
" sono sulla soglia di casa, datti una calmata!"
subito dopo sento la porta aprirsi e la voce di Lucas dire, con un tono più calmo del solito, sono tornato.
Ma poco dopo si sente anche la voce timida e insicura di una ragazza chiedere permesso.
Ma che cazzo?!
Vado subito in sala dove trovo Lucas e Tom parlare con una ragazza bassa e mingherlina, più o meno della mia età, con lunghi capelli rossi ondulati, le lentiggini e occhi dal colore simile a quello di Lucas.
Appena Tom mi vede si irrigidisce ,mi porta dalla ragazza e con tono impaurito comincia le presentazioni.
<< Erin questa è Susan, Susan, lei è Erin>>
<< molto piacere >>
Disse la rossa, porgendomi la mano .
Io ricambiai il gesto e , cercando di sembrare il più carina possibile senza mostrare i miei istinti omicidi,risposi
<< piacere mio>>
Lucas, vedendo la mia faccia fa un cenno a Tom di portarmi via, ma prima che riuscisse a toccarmi, comincio a socializzare con la nuova arrivata.
<< allora Susan, da quando conosci Lucas?>>
<< beh veramente, da qualche ora.
Lavoro come commessa in un negozio in città e Lucas era venuto per comprare una felpa, abbiamo cominciato a chiacchierare e dopo la fine del mio turno mi ha invitato a vedere un film, ma visto che non aveva abbastanza soldi, siamo passati un attimo a prenderli.>>Disse sorridendo
Strinsi i pugni e con uno sguardo psicopatico, simile a quelli di Mery, guardai Lucas e fu in quel preciso momento che Tom mi trascinò nella mia stanza.
Mi fece sedere sul bordo del letto e trascinò la poltrona davanti a me per poi sedercisi sopra.
<< perché mi hai portata qui?>>
Dissi infastidita
<< ok so che la situazione ti infastidisce e che provi qualcosa per Lucas , ma ti prego , cerca di non ucciderli>>
<< Erin per favore, non mentire, so che ci stai male, ma fidati, starai ancora peggio se ti tieni tutto dentro >>
Guardai verso il pavimento.
Solo ora stavo realizzando il modo infantile in cui mi ero comportata.
Io e Lucas non siamo niente, lui può fare quel che vuole e uscire con chi vuole, ho perso la mia opportunità e l'unica cosa che posso fare è pentirmene in silenzio senza coinvolgerlo.
E pensando a questo le lacrime cominciarono a solcarmi il volto.
<< sai Tom... Credo di aver fatto il più grande sbaglio della mia vita, sono una stupida>>
Vedendomi in quello stato, Tom mi abbracciò e mi lasciò sfogare sulla sua spalla.
Continuò ad abbracciarmi finché non mi calmai.
Sono sempre stata legata a Tom, ma in quel periodo, il nostro legame si era rafforzato, ormai lo consideravo più di un semplice amico, per me era un fratello.
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That day [in revisione]
ParanormalPrimo libro della trilogia una ragazza semplice di 20 anni con il sogno di scappare dalla monotonia della sua città e trovare un motivo per non essere dimenticata. Lui, una belva dall'aspetto di un bellissimo ragazzo senza sogni e aspettative. L'u...