Capitolo 19

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Nella foto Susan

Ok , non ci sto capendo niente.

Perché me lo chiede ora

Che gli sia venuto in mente prima?

Davvero non capisco, ma il problema è un'altro in questo momento, cosa gli dico!

Se dico la verità o si confessa anche lui o mi respinge infrangendo qualsiasi possibilità.

Invece, se mento , lui penserà che sia stato frutto della sua immaginazione e io dovrò continuare a mentire in eterno.

<< allora?>>

<< dammi un minuto >>

Come faccio ?cosa gli dico?

<< Erin parla >>

Non ce la faccio, non posso e non voglio perderlo.

Ho già conosciuto il dolore, non voglio venire ferita anche da lui.

Ti illudi e ti dichiari piena di speranza e illusioni, che vengono distrutte e calpestate davanti ai tuoi occhi.

Non voglio.

<< guarda, credo che te lo sia immaginato ,dopotutto eri stanco e spaesato >>

Dissi, sforzando un sorriso

<< probabilmente hai ragione, chissà come mi è venuto in mente hahaha >>

Si mise a ridere di gusto, come se gli avessi appena detto una barzelletta.

Accennai un sorriso, ma quella risata mi aveva spezzata.

Era come se avesse deriso i miei sentimenti, ma come dargli torto, dopotutto lui non mi ama e io non posso offendermi, non ne ho il diritto.

Dopo quella sera ritornammo a casa.

I giorni passarono e ritornammo tutti alla vita quotidiana.

O almeno così sembra.

Ho cercato di sembrare la stessa, ma quando sono da sola ripenso sempre a quella risata che mi ha ferita nel profondo, ma ormai non posso farci niente.

È quasi tutto il giorno che non vedo Lucas e sto cominciando a preoccuparmi.

Ok so che è una delle creature più pericolose esistenti,ma è comunque strano che non sia ancora tornato dalla città.

Era andato a comprare una felpa quasi tre ore fa!!

Tre ore!!

Comincio  a pensare che sia caduto in un tombino.

" ma dove sei"

" sono sulla soglia di casa, datti una calmata!"

subito dopo sento la porta aprirsi e la voce di Lucas dire, con un tono più calmo del solito, sono tornato.

Ma poco dopo si sente anche la voce timida e insicura di una ragazza chiedere permesso.

Ma che cazzo?!

Vado subito in sala dove trovo Lucas e Tom parlare con una ragazza bassa e mingherlina, più o meno della mia età, con lunghi capelli rossi ondulati, le lentiggini e occhi dal colore simile a quello di Lucas.

Appena Tom mi vede si irrigidisce ,mi porta dalla ragazza e con tono impaurito comincia le presentazioni.

<< Erin questa è Susan, Susan, lei è Erin>>

<< molto piacere >>

Disse la rossa, porgendomi la mano .

Io ricambiai il gesto e , cercando di sembrare il più carina possibile senza mostrare i miei istinti omicidi,risposi

<< piacere mio>>

Lucas, vedendo la mia faccia fa un cenno a Tom di portarmi via, ma prima che riuscisse a toccarmi, comincio a socializzare con la nuova arrivata.

<< allora Susan, da quando conosci Lucas?>>

<< beh veramente, da qualche ora.
Lavoro come commessa in un negozio in città e Lucas era venuto per comprare una felpa, abbiamo cominciato a chiacchierare e dopo la fine del mio turno mi ha invitato a vedere un film, ma visto che non aveva abbastanza soldi, siamo passati un attimo a prenderli.>>

Disse sorridendo

Strinsi i pugni e con uno sguardo psicopatico, simile a quelli di Mery, guardai Lucas e fu in quel preciso momento che Tom mi trascinò nella mia stanza.

Mi fece sedere sul bordo del letto e trascinò la poltrona davanti a me per poi sedercisi sopra.

<< perché mi hai portata qui?>>

Dissi infastidita

<< ok so che la situazione ti infastidisce e che provi qualcosa per Lucas , ma ti prego , cerca di non ucciderli>>

<< Erin per favore, non mentire, so che ci stai male, ma fidati, starai ancora peggio se ti tieni tutto dentro >>

Guardai verso il pavimento.

Solo ora stavo realizzando il modo infantile in cui mi ero comportata.

Io e Lucas non siamo niente, lui può fare quel che vuole e uscire con chi vuole, ho perso la mia opportunità e l'unica cosa che posso fare è pentirmene in silenzio senza coinvolgerlo.

E pensando a questo le lacrime cominciarono a solcarmi il volto.

<< sai Tom... Credo di aver fatto il più grande sbaglio della mia vita, sono una stupida>>

Vedendomi in quello stato, Tom mi abbracciò e mi lasciò sfogare sulla sua spalla.

Continuò ad abbracciarmi finché non mi calmai.

Sono sempre stata legata a Tom, ma in quel periodo, il nostro legame si era rafforzato, ormai lo consideravo più di un semplice amico, per me era un fratello.

That day [in revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora