Capitolo 32

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A fatica riaprì gli occhi e mi accorsi di essere stata incatenata da delle manette a una trave ,di quelle che sembravano le rovine di una cattedrale.

Mi guardai in torno per cercare di ricordare qualcosa, ma niente.

Vi erano solo macerie e resti di alcuni affreschi.

<< noto che ti sei svegliata>>

Una voce più che famigliare parlò, catturando la mia attenzione.

<< Simon cosa sta succedendo?!>>

Fece qualche passo, avvicinandosi al mio viso.

Mi prese bruscamente la faccia con una mano.

<< davvero non riesci a ricordare niente?, sei più ritardata di quanto pensassi.>>

La rabbia cominciò a diffondersi in tutto il mio corpo, ma non potevo permettermi gesti avventati in quel momento.

<< nel caso non ci fossi ancora arrivata ,ti ho rapita>>
Continuò con un'aria di superficialità,lasciando il mio viso.

<< cosa vuoi da me?!>>

<< da te niente, non sopravvalutare la tua presenza>>

Continuò Mery, apparendo alle mie spalle.

<< sei solo un'esca, niente di più>>

Raggirò la trave e si fermò davanti a me.

Sembrava quasi scocciata dalla mia presenza.

Ma quello era il meno, la sua espressione annoiata non rifletteva alcuna sofferenza o rimorso per ciò che aveva fatto.

<< non sei nemmeno un po' triste?>>
Chiesi a denti stretti.

<< huh? Di cosa stai parlando?>>

<< l'hai ucciso, hai ucciso la persona con cui sei cresciuta, colui che un tempo consideravi tuo fratello, come puoi non essere in pena!>>

Dissi alzando sempre di più la voce e stringendo i pugni.

<< ho ucciso un umano, non c'è bisogno di farne un dramma >>

Disse freddamente.

<< tu non hai ucciso un umano, hai ucciso Tom>>

<< Tom è cessato di esistere nel momento che ha sacrificato la sua immortalità>>

Digrignai i denti e cercai di trattenere la rabbia.

Il suo sguardo si focalizzò su di me ed emise una leggera risata.

<< lo sai, mi piace la tua espressione.
Così infuriata e desiderosa di sangue, fa risaltare meglio la tua vera natura >>

<< SEI FORSE MALATA?! NON PARLARE COME SE MI CONOSCESSI>>

<< oh ma io ti conosco meglio di quanto pensi>>

Disse mentre si sedeva su una vecchia sedia alla mia destra.

<< ora voglio raccontarti una storia.

c'era una volta un valoroso demone e la sua bellissima compagna, erano molto innamorati e un giorno ebbero una figlia.

Costei sembrava essere in salute, ma poco dopo la sua nascita morì.

I genitori disperati, ricorsero al più grande taboo esistente e cercarono di riportare in vita la figlia, ma prima che potessero completarlo vennero scoperti e portati alla corte di Lucifero.

La pena per atti simili era la morte, ma dato che la demone ricopriva una carica molto utile al sovrano venne risparmiata e accecata,ma non fu lo stesso per il compagno, che venne decapitato e trascinato per tutto l'inferno.

La storia finisce qui, ma c'ho che molti non sanno è che , grazie al rituale, l'anima della figlia venne salvata e mandata sulla terra per reincarnarsi in un umano.

Non trovi curioso che questa creatura portasse il nome di Erin?>>

<< tu sei completamente pazza>>
Dissi con un filo di disgusto.

<< non mi importa se decidi di credermi o no, peggio per te>>
Finì ,alzando le spalle.

Però, questo potrebbe centrare qualcosa con la voce di quella donna.

Poco dopo mi concentrai sulla sua spalla e notai una grossa infezione arrossata nel punto esatto in cui Tom l'aveva trafitta.

Non si era rigenerata.

Poco dopo si accorse che stavo fissando la ferita e con tutta calma parlò.

<< non si rigenerà, le armi sacre hanno un effetto permanente su di noi, non guardarmi come se ti facessi pena>>

<< ma tu mi fai pena, sei una creatura penosa e solitaria.
Non vivi per niente e non sei mai riuscita a scoprire le gioie della vita.

Hai sempre vissuto nell'odio e nella vendetta.

Mi fai davvero pena.>>

In quel momento, il suo sguardo si accese e i suoi occhi sanguinari si posarono si di me.

Si alzò dalla sedia e si avvicinò a me.

Mi afferrò il collo con una mano e cominciò a stringere.

<< sai, pensavo di tenerti in vita fino all'arrivo di Lucas, ma con il tuo atteggiamento da saputella del cazzo mi hai davvero stancata.

È ora di incontrare il tuo caro paparino Erin.>>

Strinse sempre di più e l'aria cominciò a mancarmi, ma quando pensai di essere spacciata sentimmo un forte tonfo e vidi una parte della parete venire distrutta dall' esterno.

<< ti giuro che se non la lasci immediatamente, le peggiori pene dell'inferno ti sembreranno carezze in confronto a ciò che ti farò >>.

That day [in revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora