Samantha Anderson
Il mio mondo era cambiato in un istante. Un momento, era una povera studentessa del college che poteva contare solo sul fidanzato e ora ero una potente, ancora abbastanza povera, donna d'affari in una delle compagnie più importanti del mondo.
La vita andava bene ed ero felice. Voglio dire, aveva un capo che mi adorava. Un fidanzato che mi amava. E una fantastica migliore amica che mi amava.
C'era solo un punto nero nella mia vita. Ed era Harry Styles.
Il dannato Harry Styles. Per un secondo, solo un secondo, avevo pensato fosse un mio amico. Un mio dannato amico. Per una notte. Anche a cena, era stato positivo, non una persona orribile.
Ma era diventato tutto più imbarazzante da allora. Tranquillo. Mi parlava solo per insultarmi.
Non che mi sorprendesse. Solo, mi faceva male.
Che ragioni aveva per odiarmi cosi tanto? Ero inferiore a lui? Ero troppo esuberante? Troppo fastidiosa?
Avevo bisogno di risposte quando si parlava di Harry Styles. Lui era confusionario e troppo egoista. Era scortese e grezzo. E finora un po' troppo coglione per i miei gusti.
Ma volevo conoscerlo. Era una cosa strana. Volevo, con ogni fibra del mio corpo, conoscerlo. Conoscere le sue cose preferite. Conoscere cosa lo faceva arrabbiare, oltre a me, ovviamente. Harry era misterioso e aveva una corazza forte come il titanio. Ma io volevo rompere quella corazza. Per un milione di motivi avevo bisogno di rompere quella corazza. Quella resistente corazza. La sua resistente corazza.
Magari perchè era una sfida. Magari perchè ero una persona curiosa. Non mi importava il perchè. Avevo solo bisogno di sapere. Di conoscerlo.
Mi interessava. Mi confondeva, si. Ma mi interessava anche.
"Piccola a cosa stai pensando?" mi chiese Luke, circondandomi la vita con un braccio. Ero in piedi di fronte allo specchio, cercando di decidere cosa indossare per il lavoro. Una camicia e dei pantaloni? O un vestito?
"Lavoro," risposi automaticamente, sarebbe stato strano confessare i miei sentimenti per Harry al mio fidanzato. Anche se non erano romantici, solo curiosi.
"Hai bisogno di non pensare costantemente al lavoro, ti stresserà," disse, lasciandomi un bacio sulla tempia. "Prendi un respiro e libera la mente."
"Non mi stressa," dissi, mettendomi un po' sulla difensiva. Amavo il mio lavoro, a prescindere da quanto tempo mi prendeva.
"Sei sicura? Sei diventata strana ultimamente, più tranquilla del solito. È per quel ragazzo, Styles? Si è comportato ancora da stronzo?" chiese Luke, aspettando diffidente la mia risposta.
"No, lui è bravo," promisi, respirando profondamente. Non avevo bisogno di coinvolgere il mio fidanzato iper protettivo nei miei problemi.
"Bene, Samantha, se, se capita di nuovo, sai che puoi parlare con me," disse Luke, stringendo la mia vita. "Ti amo e ci vediamo stasera."
"Si, okay, ciao," dissi, sospirando, "Ti amo anch'io."
Chiusi gli occhi e presi un respiro profondo ancora una volta, quando lui se ne andò. Amavo Luke, davvero. Ma era difficile avere a che fare con lui e con il lavoro. Non potevo mischiarli. Non avevo realizzato quando fosse difficile fino a quel momento. Che lo stavo vivendo.
Riportai lo sguardo sullo specchio.
Come mi vesto?
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Corsi al lavoro, respirando affannata con due bicchieri di Starbucks in una mano e una busta piena di croissant nell'altra.
"Ciao," praticamente urlai appena entrata.
"Samantha, fermati," rise, non ero ancora molto sicura di quale fosse il suo nome.
"Oh, cosa?" dissi, fermandomi alla scrivania. "Che succede?"
"Louis non è ancora arrivato, puoi calmarti, cara," disse, con un sorriso. "Però, il Signor Styles è nella sala consiglio e ha chiesto di te."
Il mio cuore si fermò e un milione di domande si riversarono nella mia testa appena processai quelle parole.
Perchè Harry era qui? Perchè voleva vedermi? E perchè diavolo avevo indossato dei pantaloni quel giorno?
Mi soffermai sull'ultima domanda, perchè mi sarebbe dovuto importare di cosa Harry pensava dei miei vestiti?
"Oh, davvero?" dissi, i miei occhi leggermente spalancati e la faccia rossa.
"Um, si, sembra essere di fretta, quindi ti consiglierei di andare di là velocemente," ridacchiò, chiaramente a conoscenza di Harry e le sue solite tattiche. Tutti nell'ufficio ne sembravano consapevoli. Era il selvaggio e scortese ragazzo britannico che sfilava costantemente intorno all'ufficio. Per di più, era attraente, e questo lo metteva sempre sotto gli sguardi delle donne presenti.
Harry era davvero bravo ad attirare l'attenzione.
"Grazie per avermelo fatto sapere," dissi prima di correre nel mio ufficio. Lasciai i caffè e le mie borse prima di incominciare la corsa verso la sala consiglio. Una volta arrivata alla porta, mi fermai e mi ricomposi. Harry era qualcuno di fronte al quale non potevi apparire debole.
Presi dei respiri, ricomponendomi. Guardai nello specchio posizionato alla fine del corridoio. I miei capelli erano tirati su, e sembravo tutta intera, anche dopo le molteplici situazioni dove il mio trucco si sarebbe potuto sciogliere e il mio top stropicciarsi. Forse Dio era dalla mia parte quel giorno.
Chiusi gli occhi, presi un ultimo respiro e finalmente, entrai nella stanza. Lì, nel lato opposto della stanza, c'era seduto Harry Styles, che mi voltava la schiena, guardando fuori dall'enorme finestra.
Sembrava il re di New York. E non potei fare a meno di ammirarlo. Le sue spalle possenti e i suoi ricci castani che sembravano assolutamente perfetti leggermente tirati indietro. Con un gesto rapido passò la mano tra i suoi capelli portandoli indietro.
Mi schiarii la gola rendendo nota la mia presenza. Si voltò, un ghigno apparve sul suo viso appena mi vide.
"Salve Signorina Andrews."
L'Harry coglione era qui e più fastidioso che mai.
Ma che cosa voleva?
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Giulia's Note
Sono di nuovo qui, ahhaha, con un altro capitolo, oggi mi sento davvero produttiva, e il fatto che abbiamo raggiungo 3K letture mi ha dato la giusta spinta! Grazie mille davvero! La nostra Samantha non riesce a togliersi dalla testa Harry...ma la domanda è, chi ci riesce? Nobody, nobody.
By the way, in cucina c'è un bellissimo muffin che sta aspettando di essere mangiato dalla sottoscritta, dopo di quello mi metto al lavoro con il capitolo 13, chi lo sa che magari riesco a postare anche quello ;)
Un abbraccio, Giulia x
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Empire. H.S. [Italian Translation]
FanfictionLa vita di Samantha Anderson si stava finalmente sistemando. Aveva frequentato la scuola dei suoi sogni, la NYU, aveva ricevuto un'opportunità di stage in una nuovissima agenzia di moda, la Tomlinson Designs, e aveva un fidanzato che la amava immens...