Samantha Anderson
Harry attaccò le sue labbra alle mie non appena mi sollevò da terra e, praticamente, mi sbattè contro uno scaffale pieno di detersivi e stracci. Qualcosa cadde per terra provocando un tonfo sordo.
"Oh mio Dio, qualcuno ci sentirà," dissi, mordendomi il labbro per reprimere una piccola risata.
"Non sei cosi pesante," disse Harry, roteando gli occhi.
"E se qualcuno entrasse?" sospirai, permettendogli di baciarmi il collo. Gemetti quando posò le labbra su un punto sensibile. Era proprio sotto l'orecchio, tra il lobo e la mascella.
"Ho chiuso la porta," rispose, chiaramente irritato dalle mie preoccupazioni, la sua voce comunque, era ancora bassa e roca. Le sue mani scivolavano su e giù per i miei fianchi. "Ma dobbiamo sbrigarci, abbiamo una festa a cui partecipare."
Ridacchiai e tirai su il vestito. Vidi Harry ghignare alla mia prontezza.
E probabilmente alla mio perizoma nero.
Usando le sue dita soffici, afferrò i lembi degli slip e li tirò giù per le mie gambe, accarezzando i fianchi nel mentre. Mi faceva bagnare anche il solo pensare alle mani di Harry su tutto il mio corpo.
Cazzo, era sexy.
Slacciai velocemente la sua cintura e sbottonai i suoi pantaloni. Caddero lungo le sue anche, mostrando le sue magre e pallide gambe. La mia mano raggiunse l'elastico dei suoi boxer prima di sfilare anche quelli. Chiusi le dita attorno alla sua lugnhezza, pompandola. Gemette ai miei movimenti, lasciando cadere la testa sulla mia spalla. Sfiorò il mio collo, le sue labbra tracciarono le mie clavicole.
"Dentro di te, ora," gemette ancora Harry. Annuii con vigore, lasciando andare il suo membro. Fortunatamente, i preservativi non erano un nostro problema. Prendevo la pillola da anni, qindi non era una cosa della quale ci dovevamo preoccupare.
Con una spinta scivolò dentro di me, urlai colta di sorpresa di fronte a quella nuova presenza. Harry ridacchiò al sentire i miei gemiti, poi un'altra spinta. Le sue spinte, al contrario dell'ultima volta che avevamo fatto sesso, erano veloci ed intense. Non lente e costanti.
La sua velocità mista all'intesità con cui mi stava scopando mi fece venire in fretta, e ancora prima di saperlo, ero venuta su di lui. E con un ultimo respiro profondo, Harry fece lo stesso. Baciandomi le labbra nel mentre, e sorridendo nel bacio.
"Possiamo solamente restare qui tutta la notte," mormorai, spostando le labbra sul suo collo.
"O potrei portarti al mio appartamento," ghignò, passandomi gli slip.
"Penso che Louis diventerebbe un tantino sospettoso," dissi, scuotendo la testa e infilandomi la biancheria. I miei tacchi erano in un angolo, ed esitai un attimo se mettermi o no. Mi facevano mai ai piedi, e non ero dell'umore per quel tipo di dolore.
"Un tantino?" disse Harry, scoppiando in una risata. "Louis è un cazzo di rompi palle, ci interrogherebbe per ore."
Roteai gli occhi quando mi sedetti per infilarmi i tacchi, "Da quanto tempo siete amici tu e Louis?" chiesi.
"Troppo," disse, tornando al suo tono protettivo e rauco. Non sembrava più l'Harry felice e sexy a cui ero abituata.
Certo, dal momento che gli faccio una domanda personale sono una pscicopatica.
"Oh," risposi, alzandomi e facendo qualche passo per aggiustare le scarpe.
"Dovremmo andare, ho degli uomini d'affari con cui parlare," disse Harry, aggiustandosi il completo e scuotendo i capelli. Li spostò poi di lato cosi che non gli coprissero gli occhi. Il suo bellissimo viso era una distrazione, specialmente quando ero arrabbiata con lui.
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Empire. H.S. [Italian Translation]
FanficLa vita di Samantha Anderson si stava finalmente sistemando. Aveva frequentato la scuola dei suoi sogni, la NYU, aveva ricevuto un'opportunità di stage in una nuovissima agenzia di moda, la Tomlinson Designs, e aveva un fidanzato che la amava immens...