Samantha Anderson
Il sesso con Harry era sempre stato eccitante e rinvigorente. Era così interessante e non si tirava mai indietro quando si trattava di darmi piacere. Io ero la suo maggiore priorità e non mi era mai successo prima. Con Luke, o con qualsiasi altro ragazzo con cui ero stata, era sempre incentrato tutto solo su di loro. Quindi io finivo sempre per non sentire niente.
Ma Harry era lì per me, e per essere l'uomo più ricco che conoscevo era abbastanza generoso da parte sua.
"Svegliati," dissi, colpendo la sua faccia. Mi faceva strano stare seduta così in casa sua, sul suo letto per di più. Harry era conosciuto per essere molto privato riguardo la sua vita privata, quindi era abbastanza inspiegabile che io fossi lì con lui.
Ovviamento, sì, ci ero già stata prima. Ma questa volta era diverso. Non ero lì per un incidente o perchè ero costretta. Al contrario, avevo chiamato Harry per farmi portare a casa sua. Era stato completamente volontario.
Harry era comunque fastidioso ed estremamente brusco in certi momenti. Ma era buono con me. Non mi trattava come se fossi spazzatura, invece era umano e quasi...amorevole?
No. Quello era praticamente impossibile. Diciamo che Harry si era dimostrato un ragazzo okay. Ma era neanche lontanamente capace di essere amorevole Era assurdo.
"Vai a preparare del caffè e lasciami dormire," biascicò, sfregandosi una mano sul viso. Era così infantile e carino, che quasi mi dimenticai che fosse un arrogante e maturo capo di imprese. Quasi.
"Harry," mormorai, colpendolo di nuovo. Questa volta afferrò il mio polso e lo spostò.
"Stai davvero cercando di essere dannatamente fastidiosa anche al mattino? Se è così, non sei la benvenuta."
"Ugh," dissi, riferendomi alla sua burbera scelta di parole e non alle sue azioni. Ma lui questo sembrò non capirlo.
Si alzò di scatto, "Ti ho fatto male?"
Decisi, comunque, si giocare un pò con lui. "Dio Harry. Che cazzo...Credo sia slogato."
I suoi occhi dapprima stanchi, si misero in allerta. Prese con delicatezza il mio polso, che non aveva effettivamente niente, e cominciò ad esaminarlo. "Non volevo farti male, Sam. E' stato un incidente."
"Ow, ow, ow," dissi, nel momento in cui toccò un punto diverso. La sua espressione diventò sempre più preoccupata. Non potei fare a meno di sentirmi lusingata dal suo comportamento. Voglio dire, dai, non era da tutti i giorni che un uomo incredibilmente attraente si prendesse cura del tuo polso falsamente ferito.
"Cazzo, Sam, mi dispiace," dsse, guardandomi con circospezione. E con quelle parole non riuscii più a contenere la risata che stava crescendo nel mio stomaco. Mi guardò confuso appena la mia risata risuonò nella stanza. Se fosse stato qualcun'altro probabilmente mi sarei sentita orribile a giocare uno scherzo del genere. Ma era Harry Styles. E indipendentemente da quanto fosse diventato dolce tutto d'un tratto, avrebbe sicuramente fatto lo stesso a me. "Cosa?"
"La tua...faccia," dissi tra le risate," è fottutamente senza prezzo!"
Mi fissò nel momento in cui continuai a prenderlo in giro. Era abbastanza intelligente da capire che cosa avevo fatto.
"Pensi sia divertente?" disse, la sua voce era diventata di ghiaccio. "Ti faccio vedere io cos'è divertente."
Con questo, avevo smesso di ridere. Nel suo tono c'era qualcosa di spaventoso e lo stesso nelle sue azioni. I suoi occhi si scurirono e la sua voce diventò bassa.
Mi prese per i fianchi e mi fece rotolare così da trovarsi sopra di me. Il suo corpo era caldo ed incredibilmente bello. Con un movimento elegante, la sua mano scese lentamente fino alla terra promessa. [So che è orribile da sentire ma l'autrice usa questo termine quindi ci dobbiamo adeguare.]
Iniziò a massaggiare quel fascio di nervi, facendomi gemere. Nessuno mi aveva mai toccato in quel modo. Avevo più di vent'anni e nessuno mi aveva mai procurato piacere così.
Dannazione.
Con un dito tracciò lentamente la mia entrata, provocandomi la pelle d'oca sulle braccia, pregandolo di sentirlo dentro di me il prima possibile. Come se avesse capito esattamente ciò di cui avevo bisogno, lasciò scivolare un dito dentro di me. Fu strano all'inizio, ma subito realizzai che lui sapesse benissimo quello che stava facendo.
Pompò il dito poche volte prima di inziare a massaggiare il mio clitoride con il pollice. Era una sensazione paradisiaca, toccava i posti giusti con la velocità perfetta.
Il mio cuore batteva forte insieme ai suoi movimenti. Nel mentre, raggiunse le mie labbra, racchiudendole nelle sue con veemenza.
*"Bacon o salsiccia?" chiese, la sua cravatta era sfatta e la camicia abbottonata solo per metà. Se c'era una cosa che sapevo su Harry era che rendeva le mattine favolose. Ma non era per niente una persona mattiniera. Era una persone completamente diversa al mattino. Disorganizzato ed esausto. Qualcosa che non ero abituata a vedere in lui.
"Cosa ne pensi?" dissi, arriciando le labbra, "Sono americana per l'amore del cielo."
"Che bacon sia," ghignò, facendolo scivolare nel mio piatto. Dalla sera precedente non avevamo ancora discusso riguardo le cose importanti di cui avremmo invece dovuto parlare. Da mio fratello al mio viaggio. Sembrava che fosse un silenzio accondiscendente in cui niente doveva essere detto o chiesto. E, in quel caso apprezzavo davvero le maniere calme e delicate con cui Harry affrontava certi argomenti. Capiva quando certe cose non andavano dette. Al contrario di chiunque nella mia vita.
"Quando devi entrare al lavoro?" chiesi, accavallando le gambe. Io avrei avuto il giorno libero perchè Louis aveva dovuto anticipare la sua partenza per Parigi per sistemare alcuno faccende.
"Quando voglio," disse semplicemente, prendendo un sorso di tè. Era più propenso al tè la mattina; un'altra cosa che avevo imparato.
"Mi scusi, grande capo," mormorai, prendendo un morso del mio bacon. Sapeva anche cucinare.
"Ha ha," disse, roteando gli occhi. Si stava sempre più abituando al mio sarcasmo e i generale al mio fastidio nei suoi confronti quando si comportava così.
"Quindi, per quando riguarda Parigi," dissi, mordendomi il labbro. "Ho un posto?"
"Louis verrà a chiedertelo domani," mi disse, un leggero sorriso aleggiava sulle sue labbra.
"Davvero?" Quasi strillai, contenta che almeno rompere con Luke ne fosse valsa la pena. Sarei andata nella mia città dei sogni per il lavoro dei miei sogni.
"Sì, io non scherzo come fai tu," disse Harry, roteando gli occhi ancora una volta.
Con quelle parole, lo baciai di nuovo, mischiando il gusto del caffè sulle mie labbra con le sue che sapevano di tè.
La miglior mattina di sempre.
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Giulia's Note
Buonasera! Non so con quale coraggio mi sto facendo sentire visto che é piú di un mese e mezzo che non mi faccio viva e me ne vergogno tantissimo. Mi dispiace cosí tanto che non ve ne fate un'idea, come ho detto ad alcune di voi in questi giorni, é un periodo davvero pieno tra la scuola, il round finale di verifiche e ora si aggiunge anche scuola guida penso che piú o meno tutte possiate capirmi. A volte quando ho un momento libero vorrei solo mettermi sul divano e riposarmi. Ho iniziato a tradurre per passione e per il piacere di farlo e non voglio sentirmi sotto pressione anche per quanto riguarda Wattpad! Detto questo, mi sembra improponibile aspettare un mese per un capitolo, non succederá piú, cercheró di aggiornare il piú presto possibile visto che questo capitolo é relativamente corto. Vi amo tantissimo, grazie per sopportarmi, un abbraccio, Giulia x
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Empire. H.S. [Italian Translation]
FanfictionLa vita di Samantha Anderson si stava finalmente sistemando. Aveva frequentato la scuola dei suoi sogni, la NYU, aveva ricevuto un'opportunità di stage in una nuovissima agenzia di moda, la Tomlinson Designs, e aveva un fidanzato che la amava immens...