Samantha Anderson
"Un milione di dollari? Amico, puoi fare molto meglio," sorrise Niall Horan, un festaiolo uomo d'affari irlandese. La sua voce rimbombò per tutto l'hotel. Aveva una bellissima donna di colore al suo fianco. Erano sposati da due anni e lei era splendida.
Volevo davvero concentrarmi sull'avvincente conversazione che stavamo intrattenendo, ma non potevo. La mia intera attenzione era su Harry e le sue labbra. Lo so, era una cosa strana e completamente inappropriata.
Ma il modo in cui appariva quella sera mi faceva distrarre.
Per la prima volta da quando lo conoscevo, sembrava semi-felice. Pensavo si comportasse da bastardo. Ma no. Era dolce e bellissimo. Era tutto quello che una ragazza avrebbe voluto. Comunque, stavo cercando di convincere me stessa che io non lo volevo.
Ma era sempre più difficile man mano che la serata proseguiva.
Era un perfetto gentiluomo, avevamo anche avuto una piacevole e gentile conversazione. Era travolgente. Non mi aiutava pensare che avevo un dolce fidanzato a casa.
Dio, ero orribile.
"Va all'inferno, Niall," rise Harry, prendendo un sorso del suo whisky. Se c'era una cosa che avevo imparato di Harry era che adorava il whisky, in particolare il Manhattan. Era, in qualche modo, prevedibile ma anche completamente inaspettato. Era ossessionato dal controllo ed era difficile immaginarlo bere e permettere a qualcos'altro di avere il controllo sulle sue azioni.
Ma poi, ovviamente, il whisky era il drink dei ricchi. E Harry era davvero molto ricco.
"Quindi, dimmi, chi è questa bellissima ragazza al tuo fianco e quanto l'hai pagata per essere qui?" disse Niall, sul suo viso apparì un ghigno.
Claira gli colpì la mano, chiaramente infastidita.
"Sono Samantha Anderson," dissi, porgendogli la mano. La strinse energicamente.
"Questo non risposnde alla mia seconda domanda," disse, circondando la vita di Claira.
"Non sono stata pagata, ma lavoro per una delle sue compagnie di investimento," dissi, guardando Harry e sperando di aver dato la risposta corretta. Lui annuì, guardandomi leggermente.
"Wow, pensavo che avrebbe portato la sua assistente, Alexandria,immagino che l'abbia buttata fuori," disse, colpendo la spalla di Harry, ancora una volta. "Farò meglio ad andare, amico. Congratulazioni per il posto!"
Se ne andò, Claira ancora al suo fianco.
"É un po' troppo, non è vero," disse Harry, scuotendo la testa.
"Solo un po'," risposi, ridacchiando leggermente.
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"Grazie a Dio questa serata è finita," disse Harry, appoggiandosi al sedile.
"Non è stata cosi male," risposi, incrociando le braccia. Qualche volta si trasformava in un fottuto re del dramma. Era stata una serata piena di buon cibo e alcohol gratis. Non avevo avuto alcun tipo di dramma. Fatta eccezione del fatto che ero stata obbligata da Harry fottuto Styles. Indipendentemente da quanto perfetto fosse.
"Beh, scusami Miss Positività," roteò gli occhi e incrociò le braccia al petto.
"Sei cosi stronzo," mormorai sottovoce, non intendendolo veramente.
"Cos'hai appena detto?" disse, alzando le sopracciglia. Non potevo credere di averlo realmente detto. Non che fossimo cosi rispettosi l'uno verso l'altra. Ma non dovevo dar voce ai miei sentimenti per lui.
"Um," dissi, mordendomi il labbro.
"Mi hai appena chiamato 'stronzo'," disse Harry, la sua voce piena di sorpresa e un altro tono che non avevo mai sentito. Poteva essere ammirazione?
"Mi scusi, signore," risposi, evitando il suo sguardo. Non avevo bisogno di venire intrappolata nello sguardo di Harry in quel momento. Non quando tutto quello a cui riuscivo a pensare erano la sua faccia e le sue labbra. Per essere una ragazza che lo odiava, ero davvero brava a dire cose carine su di lui.
Ignorò il mio commento e continuò a guardarmi, le sue labbra si socchiusero leggermente. Ed eccoci di nuovo con le sue labbra. Dannazione, doveva smetterla di essere cosi dannatamente attrente.
"Perchè mi sta fissando?" chiesi quando stava diventando fastidioso. Voglio dire, nessuno dovrebbe fissarti, specialmente quando ne sei consapevole.
"Ho avuto un'illuminazione," disse, i suoi occhi non lasciarono mai i miei. La sua voce era bassa e roca, come se si fosse appena svegliato.
Alzai un sopracciglio, e risposi, "Okay?"
"Mi piacerebbe davvero tanto scoparti in questo momento."
Il mio respiro si bloccò alle sue parole. Non l'aveva appena detto vero? L'aveva fatto?
Avevo sentito attraverso l'ufficio che Harry non dormiva con gli impiegati. Quindi la sua offerta non era solo shockante ma anche travolgente. Avevo un dannato fidanzato per l'amor del cielo.
Ancora, il pensiero delle labbra di Harry sulle mie mi attraversò la mente. Non ero emotivamente attratta da quel ragazzo. Ma sicuro come l'inferno lo ero fisicamente. Aveva un bel corpo, dei bei capelli, e un viso carino.
Ma potevo davvero fare una cosa cosi?
Non avevo avuto molte opportunità dal momento che le mani di Harry presero il mio viso.
Mi guardò negli occhi, chiedendomi silenziosamente il permesso. Prima che avessi la possibilità di accettare, le sue labbra furono sulle mie, bloccandole insieme in un vortice di emozioni. Il suo respiro caldo accarezzò la mia pelle e le nostre labbra si mossero in sincronizzazione.
Era come l'incontro di due grandi forze e non potevo controllare le mie azioni. Ero completamente travolta dall'intensità e la chimica che stava correndo tra di noi. Le sue mani vagavano sul mio corpo, toccandomi in posti dove non ero stata toccata per molto tempo.
La vita sessuale mia e di Luke non andava esattamente alla grande in quel periodo.
Ed avevo bisogno di sesso. E ero sul punto di ottenerlo.
"Fanculo," mormorai nella sua bocca. Feci scorrere la mia mano nei suoi ricci, tirandoli indietro e stringendoli nelle mie mani. L'elettricità che correva tra di noi era fantastica e sexy.
Non mi ero mai sentita cosi viva che come quando stavo baciando Harry.
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Giulia's Note
There's something happening heree, nuovo capitolo! Lascio a voi libera interpretazione anche perché non saprei cosa dire; oggi cerco di postare piu capitoli possibili perché non vedo l'ora di farvi leggere quelli nuovi.
Un abbraccio, Giulia.
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Empire. H.S. [Italian Translation]
FanfictionLa vita di Samantha Anderson si stava finalmente sistemando. Aveva frequentato la scuola dei suoi sogni, la NYU, aveva ricevuto un'opportunità di stage in una nuovissima agenzia di moda, la Tomlinson Designs, e aveva un fidanzato che la amava immens...