Epilogo.

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Samantha Anderson

1 Anno Dopo

Parigi era una meraviglia. Le luci. Lo stile. Il romanticismo nell'aria. 

Era il mio posto preferito per andare in vacanza con la mia persona preferita.

"Dio, amo questa città," dissi a Harry Styles, l'uomo che potevo chiamare l'amore della mia vita, accoccolandomi contro il suo fianco mentre percorrevamo le strade di Parigi. "Possiamo trasferirci qui, per favore?" 

"Ora dici così, ma quando ti accorgerai di non sapere neanche un briciolo di francese cambierai idea," rise Harry. Stringendomi al suo fianco mi lasciò un bacio sulla tempia. 

"Aw, stai zitto e fammi sognare," risposi, alzando gli occhi al cielo. Continuammo a camminare insieme, ammirando la città sotto una leggera pioggia. "Quindi, quali sono i piani per stasera?"

"Ho una sorpresa per te," disse, con un piccolo ghigno sul volto. Mi guidò verso la Torre Eiffel. Notai subito che fosse chiusa, tuttavia lui continuava a spingermi verso di essa rendendomi davvero confusa. 

"Harry, che diavolo stai facendo, è chiusa." gli dissi, voltandomi verso di lui con le sopracciglia sollevate. Harry aveva deciso di portarmi a Parigi per il nostro primo anniversario. Era il nostro posto preferito e non potevo nemmeno esprimere a parole la gioia che provavo ad essere lì con lui. 

"I soldi possono comprare un sacco di cose," ridacchiò Harry, tirandomi con lui oltre l'entrata della Torre Eiffel. "Ho pensato che avremmo potuto cenare qui stasera, solo noi due." 

"Harry ma che diavolo?  Questo è davvero troppo..." dissi, nonostante sapessi perfettamente che quella sarebbe stata la serata più bella della mia vita. 

Ghignai verso di lui e gli stampai un bacio sulla guancia subito prima di venire guidati da un uomo in completo elegante verso la cima della torre. 

Mi accorsi di essere vestita quasi con degli stracci per un occasione così monumentale, ma in quel momento mi andava bene lo stesso perchè ero con la mia persona preferita dell'intero mondo. 

"Buonasera Signor Styles e Signorina Anderson, siamo onorati di avervi qui questa sera, tutte le portate saranno piatti tipici della cucina francese, spero gradiate la vostra cena," ci disse nel mentre che entrammo nell'ascensore che ci avrebbe portato in cima. La pioggia aveva quasi completamente smesso di scendere e non potei trattenermi dal pensare che Harry avesse controllo anche su quella.

"Grazie mille," sorrisi, scivolando più vicina ad Harry. Nel retro del mio cervello non potevo fare a meno di pensare ad un possibile anello di diamanti al mio dito in un futuro. Quel giorno sarebbe stata la perfetta possibilità, un luogo bellissimo, una cena perfetta. Sentivo come se potesse accadere veramente. Non potevo fare a meno di sognare il nostro fidanzamento. Avevamo parlato di matrimonio, avevamo persino dato un'occhiata a qualche anello, ma in seguito lui non aveva più dato nessun segno riguardante l'argomento. 

Tuttavia, la serata proseguì ed Harry non avvicinò mai la mano alla sua giacca. E nemmeno fece qualcosa che mi potesse far pensare ad una possibile proposta. Una parte di me era infastidita da me stessa per aver lasciato che le mie speranze prendessero il sopravvento e l'altra parte era infastidita da Harry che non se n'era uscito con la fatidica domanda. 

Troppo presto, la cena era finita e io ed Harry stavamo tornando al nostro hotel. Mano nella mano camminammo per le strade illuminate, mentre io ero piuttosto silenziosa Harry tirava fuori argomenti su argomenti, probabilmente riguardo sua mamma e la sua famiglia o il lavoro. 

"Hey, possiamo fermarci a prendere un croissant?" chiese Harry, dirigendosi verso una pasticceria. 

"Sì, certo tesoro," risposi, lasciando che mi guidasse all'interno. Il profumo di pane fresco mi inebriò l'olfatto; Harry ordinò due croissant in un francese perfetto porgendo i soldi all'uomo dietro il bancone e presto fummo di nuovo fuori, sgranocchiando i nostri croissant

Empire. H.S. [Italian Translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora