"A scuola con lui" parte 3

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#BenjaminMascolo
Certo che è davvero incredibile. Quando finalmente il destino ti fa incontrare persone meravigliose,deve per forza rovinarti tutto lei. La disgrazia. Nel mio caso si chiamava Greta. Cosa voleva da me? Le ho detto byebye già due settimane fa,non la volevo vedere piú. Ora eccola nel mio liceo. Che palle. Non la voglio fra i piedi. Chiedo molto? A quanto pare sí. Ma non importa,me ne devo fregare di lei.

Dopo aver fatto capire a Greta che di lei me ne importava poco,mi vení una voglia matta di stare solo con Giulia. Mi avvicinai molto a lei.

Guardarla da vicino era tutt'altra cosa.

Leggevo dal suo sguardo che era agitata. Beh,l'ultima cosa che volevo era spaventarla,cosí la presi per mano.

Usciti dalla classe,inizió a tremare.
A quel punto la guardai negli occhi e le chiesi se andava tutto okay. Lei mi disse che andava bene 'piú o meno'. Io capii che era il caso di farle capire una cosa,cioè che di me non doveva aver paura.

Sono un 20enne con un piercing al labbro e con dei tatuaggi nelle braccia,ma ho un cuore enorme e disponibile.
Posso sembrare un bulletto,ma io odio i bulletti.
Sono tutto il contrario.

Cosí le chiesi se c'era un posto dove si poteva parlare tranquillamente e lei mi portó giú in palestra.

Arrivati lí,io mi misi a terra a gambe incrociate e con la schiena al muro.

Lei si imbarazzó a mettersi davanti a me,cosí la presi per la mano e solo con un semplice sorriso le feci capire che non doveva imbarazzarsi.
Anzi ne ero felice.

La invitai a spiegarmi tutto; mi disse solo che era sorpresa di avermi ritrovato nella sua scuola.
Mi sembró sincera,ma era come se c'era dell'altro che mi stava nascondendo.
Non la forzai a dirmi tutto.
Ad un certo punto mi venne voglia di cantare.
Sí,volevo dedicarle una canzone.

'Allora le canto una canzone? No Ben che cavolo dici,poi sembri un pazzo. Mmh. Beh io ne ho troppa voglia. O la va' o la spacca.'

Prima di cantarle una canzone le chiesi prima se potevo farle una domanda. Annuí con la testa.
Le feci chiudere gli occhi e la invitai ad ascoltare.

Le cantai la canzone che stavo componendo quando ero in treno per tornare a Milano. Avevo già una base in mente da fare con la chitarra,ma in quel momento non l'avevo con me.

Cosí la cantai e basta.

La tecnica di farle chiudere gli occhi non era per ascoltare meglio,ma per non guardarla negli occhi.
Sarei morto dalla vergogna.

Già! Perché anche Benjamin Mascolo si imbarazza!

Quando finii la canzone mi guardó e sorrise. Le era piaciuta. Fui molto contento,qualcuno aveva apprezzato la mia voce e le mie parole. Mi disse cose dolcissime. Volevo troppo abbracciarla.
Averla con me per qualche minuto.
Cosí tesi le braccia avanti e lei mi abbracció.
Mise la testa sul mio petto e in quel momento il mio cuore impazzí.

Rimanemmo cosí per un po'. Era stupendo stare legato a lei cosí. Chissà se anche per Giulia era lo stesso.

||Scoprire||Benji&Fede (#Wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora