Un'italiana a New Haven può fare poche cose: lavorare in un ristorante come cameriera o lavorare in un ristorante come lavapiatti.
Un'italiana adolescente a New Haven può fare ancora meno.Roger mi ha trovato un lavoretto per l'estate, prima che iniziasse la scuola. Niente di particolare, lavoro in una gelateria. Devo riempire i coni o le coppette, pulire quando faccio il secondo turno e accentuare, il più possibile, il mio accento italiano.
In una gelateria che si chiama Italians Cream non ci si può aspettare altro che una commessa italiana. Quindi, nonostante fossi cresciuta con i miei genitori bilingue, entrambi traduttori di libri dall'inglese, dovevo sembrare una appena arrivata negli U.S.A. Uno strazio.La Signora McArthur entra con la solita aria seria. Ogni mercoledì alle quattro del pomeriggio si compra una vaschetta gigante di gelato.
"Psss", Kate non mi guarda, è ipnotizzata dal gelato che scivola dal cucchiaio dentro la coppa. Ne ha mangiati così tanti questa estate che non ne può più.
"Psss" soffio più forte, cercando di non farmi beccare dalla Signora McArthur mentre sbircia i vari gusti di gelato.
Kate si riprende, riconosce la Signora e scoppia a ridere. Poi si alza e inizia a scimmiottare alle spalle della vecchia. La imita alla perfezione.
Devo trattenermi, servo l'arcigna signora cercando di non scoppiare a ridere ad ogni mossetta che Kate improvvisa.
Solo quando se ne va iniziamo a ridere, le lacrime ci scendono dagli occhi come fontane.
"Devi provare ad entrare nel Club di teatro della scuola quest'anno" dico a Kate mentre mi asciugo il volto con la manica della camicia.
"Solo se tu ne farai parte" mi dice abbracciandomi stretta.Adoro il profumo di Kate, sa di buono, di casa.
Ci conosciamo da sempre, abbiamo passato ogni estate della nostra vita insieme in Italia. Mi sono Trasferita qui in America solo un paio di mesi fa.
Mia madre è morta da tre anni, per mio padre è stato un duro colpo. Non l'ha mai superato. Non che io non soffra, ma era ammalata da così tanti anni che ho avuto tutto il tempo di prepararmi. Mia mamma mi ha aiutata. Lei è il mio angelo, è sempre riuscita a farmi capire tutto, con semplicità.
Per questo ci siamo trasferiti qui a New Heaven, per sfuggire dai ricordi dolorosi che papà non riesce a dimenticare.
Per ora stiamo da Roger e Hanna, i genitori di Kate, sono i migliori amici dei miei genitori, hanno frequentato la stessa università da ragazzi. Non hanno mai smesso di volersi bene.
Mi piace definirli gli amici perfetti.
Ci sono le coppie perfette, ma ci sono anche le amicizie perfette.
Io e Kate siamo perfette insieme.Il campanello sulla porta d'ingresso della gelateria tintinna. Entrano nuovi clienti.
"Vedo che ti sei fatta la fidanzata Kate doppi occhi" dice una spilungona bionda e abbronzata.
"Credo tu debba chiederle scusa" mi intrometto cercando di proteggere la mia amica che ne frattempo si è tolta gli occhiali.
"Tu chi sei?" Mi chiede la spilungona mentre altri ragazzi entrano in gelateria. Sono tutti abbronzati, indossano capi d'alta sartoria. È evidente che sono appena tornati dalla villeggiatura estiva.
"Sono quella che ti servirà il gelato e deciderà se sputarci dentro oppure no", le dico con le mani appoggiate sui fianchi.
Kate mi blocca: "Rebecca non ti preoccupare. Elena è nuova, non sa come vanno le cose qui. Non sputerà dentro al tuo gelato, te lo posso assicurare".
"Lo spero bene doppi occhi" risponde in tono altezzoso la spilungona, poi raggiunge gli amici alla vetrina per scegliere i gusti di gelato.Prendo da parte Kate, detesto quando diventa così insicura: "Mi spieghi che cosa ti è preso?".
"Sono i nostri compagni di scuola, frequentano il terzo anno. Elena non ti conviene rispondergli male, possono renderti la vita impossibile. Fidati, lo so".
Kate è triste, soffro quando la vedo così, "Perché non mi hai detto che dei bulli ti... Ti...".
"Mi tartassavano? Non so, forse perché avresti pensato che poi non sono così speciale come credi", Kate tira su con il naso. L'abbraccio, anzi la stritolo.
"Non dire più scemenza del genere, capito?".
Kate sorride."Scusi cameriera. Vorrei un cono gusto fragola e melone" mi dice la spilungona mentre suona con insistenza il campanello sul bancone.
Mi avvicino alla postazione e le faccio il cono. Vorrei schiacciarlo sulla fronte abbronzata di quella tizia, ma mi trattengo. Poi servo gli altri ragazzi.
Kate se ne sta in un angolo a giocare con il cucchiaio e il gelato ormai sciolto.
Cerco di distrarmi pulendo il bancone e facendo la lavastoviglie con le coppe di vetro.
Borbotto, probabilmente sembro matta, ma risulta difficile trattenermi."Scusa", uno degli amici della spilungona mi chiama. Ha l'aria annoiata.
"Che vuoi?" Gli rispondo male. Forse troppo.
"Vorrei un nuovo cucchiaino, il mio è caduto", mi dice appoggiandosi con il braccio sul bancone, poi continua: "Sei strana. Non so quanto durerai al Trinity Institute".
Decisa gli allungò un cucchiaino. Non dico nulla.
Il ragazzo ride nel prendere il cucchiaino, "Auguri pivella" mi dice e poi se ne va.Non mi annoierò quest'anno a scuola, questo è certo.
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Spazio autrice:
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Back For Love 1 {High School}
RomanceVOTO 10/10 da @pinguinax VOTO 9/10 da @TheLadyWhoWrote VOTO 8/10 da @recensor VOTO 8/10 da @amy_celeste LA COPERTINA È TUTTA DA INTERPRETARE. LE COSE CHE SONO ATTACCATE SULLA LAVAGNA DI SUGHERO HANNO UN SIGNIFICATO PRECISO E SOLO ALLA FINE DEL LIBRO...