27 IERI: Tanti auguri a me

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Happy birthday to you
Happy birthday to you
Happy birthday dear Elena
Happy birthday to you.

"Soffia!", mio padre urla così forte che mi trapana i timpani.
Con tutto il fiato che mi esce soffio sulle diciassette candeline della torta. A malapena ne spengo tre.
"Dai Elena. Se le spegni tutte puoi esprimere un desiderio", mi incita Roger.

Un desiderio? Vorrei essere lontana da lì, fuggire da New Heaven e starmene da sola.

Per farlo contento soffio un'altra volta, ma l'unica cosa che ottengo è far tremolare le fiammelle. Sono così demotivata che influenzo l'umore dei presenti, tutti se ne stanno con la faccia lunga e lo sguardo vuoto.
Solo Kate mi guarda, sembra preoccupata. Dopo che le ho raccontato della scenata a casa della Signora McArthur, crede che abbia bisogno di allontanarmi da tutto per fare un po' di chiarezza. Come posso darle torto, mi sento un parafulmini attira guai.

L'ultima settimana al Trinity ho cercano di essere invisibile: non ho pranzato in mensa, ho evitato di passare per i corridoi troppo affollati, ho saltato la lezione di Tompson, chimica, pur di non stare in classe con James e Jo nello stesso momento.
Kate dice che allontanarsi non significa fuggire ma affrontare ciò che provo. Il problema è che non so cosa provo. Se ripenso a tutto quello che mi è successo mi sento molto sciocca. Ho sempre detestato i drammi, le sceneggiate, eppure ne sono invischiata fino al collo.

"Elena adesso basta. Stiamo festeggiando il tuo diciassettesimo compleanno. Potresti fingere di essere allegra?", papà mi guarda accigliato. So che è preoccupato, ma non ci posso fare nulla.
"Che c'è?", chiedo senza espressione.
"Tesoro, sei un po' strana è come se pensassi ad altro, come se fossi su un altro pianeta. C'è un ragazzo che occupa il tuo cuore?", mi chiede Hanna senza tanti giri di parole.
"Figurati se Elena pensa ai ragazzi. Lei è ancora una bambina, non può piacerle nessuno. No?!", mio padre ingoia un sorso di vino.

Roger e Hanna si guardano, Kate abbassa la testa ed io divento rossa per l'imbarazzo.

"Elena, cosa significa questo silenzio. Non capisco".
"Papà non sono una bambina, credo sia normale mi possa piacere qualcuno", le mie guance si intensificano di colore. Rosso pomodoro.
"No. No. No e poi no. Tu non uscirai più di casa, non potrai ricevere telefonate e... E...", mio padre sta urlando, non l'avevo mai visto così.
"E poi? Mi incatenerai e mi farai fare la passeggiatina una volta al giorno?", sono furibonda, quando sono così arrabbiata parlo in Italiano. Hanna, Roger e Kate non capiscono una parola, ma ci osservano ammutoliti.
"Non osare trattarmi così. Tutto quello che faccio, lo faccio per te. Venire a New Heaven e il Trinity Institute, sono una grande opportunità. Forse però ho fatto un errore, forse sei troppo piccola per tutto questo".
"Piccola? Io non ti ho mai chiesto nulla. Nulla, capito!? Odio New Heaven, odio il Trinity, odio tutto quello che c'è qui. Credevi che allontanarti da Milano ti avrebbe tolto il ricordo della mamma dal cuore, invece l'hai ancora stampato a lettere cubitali nel cervello. Sei voluto venire qui per dimenticarla, ma non ci sei riuscito. Adesso le cose non vanno come avevi progettato e dai la colpa a me? Beh, sai la novità? Mai nulla va come uno vorrebbe", senza aggiungere altro, giro sui tacchi ed esco da casa di Hanna e Roger.

Sono così arrabbiata che spaccherei tutto. In questo periodo perdo le staffe per nulla.
Ho detto delle cose tremende a mio padre. Mi odio. Possibile che non riesca a trattenere le mie emozioni?
A passo veloce giro dietro la casa di Kate e taglio per il giardino dei vicini, in questo modo evito di stare sul marciapiede e rischiare di farmi intercettare. Non ho voglia ti parlare con nessuno. Voglio restare sola.

Back For Love 1 {High School} Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora