... CONTROLLATE DI AVER LETTO IL CAPITOLO PRECEDENTE...
La porta è chiusa di fronte a me, James è lì dietro.
Sto tremando, non posso credere che mi abbia detto quelle parole, non posso credere che pensi che la morte di sua madre sia colpa mia. Ho sbagliato a non parlargli con franchezza, solo adesso me ne rendo conto, ma non è stato intenzionale. Il mio errore è stato quello di non leggere i segnali, non sapevo di sapere.
Non so cosa fare, devo seguirlo o lasciarlo perdere?
Devo spiegarmi o lasciare che si calmi?Tra le dita ho le frange del tappeto su cui sono seduta, le stringo così forte che ne ho staccata qualcuna. Non riesco a razionalizzare, non riesco ad essere lucida.
"Fossi in te andrei a chiarire. Credo abbia bisogno di sfogare la rabbia che ha dentro. Meglio farlo con una persona che ama, no?", la Signora McArthur mi ha presa per le spalle e mi invita ad alzarmi.
"Ma ha detto che...", provo a ribattere.
"Non fare la stupida. È sconvolto", la vecchia mi liquida spingendomi verso la porta chiusa. A piccoli passi la raggiungo.
Aspetto qualche secondo prima di toccare la maniglia, quel tanto che basta per tranquillizzarmi. Prendo dei bei respiri profondi per farmi coraggio.Forza Elena.
James è seduto su un divano in pelle marrone, si sta tenendo la testa con le mani. Non sono mai entrata in quella stanza, è un piccolo studio pieno di libri. Sulla parete sono proiettate immagini di vecchi filmati, molto simili a quelli che guardava Demetra tempo fa. Non c'è audio, nessun suono.
"James. James", con delicatezza mi avvicino, "Mi dispiace. Mi dispiace tanto. Io...", ma vengo interrotta.
"Volevi che anche io soffrissi? Volevi che anche mia madre morisse? Perché non mi spiego il fatto che tu non mi abbia detto nulla", la voce di James è irriconoscibile, ogni parola è come un colpo al cuore.
"Non sapevo. Non avevo capito. Ho sbagliato a non dirti i miei dubbi, ma non credevo avesse importanza", provo a spiegare come mi sento, anche se quello che provo è un misto di paura, angoscia e frustrazione.
"Quindi mi hai mentito? Hai omesso di dirmi delle cose", con tono tagliente sottolinea l'ultima frase.
"Sì, cioè no. Non sapevo...".
"Bugie, sei capace di dire solo bugie. Tempo fa mi hai fatto sentire in colpa perché non ti avevo detto di Adrian e Miss Scarlett, mi hai convinto che fosse sbagliato omettere. Adesso che i ruoli sono ribaltati, vuoi farmi credere che hai ancora ragione tu? Com'è possibile che hai sempre ragione tu? Se è sbagliato mentire in amore, perché adesso vuoi convincermi che sia giusto quello che hai fatto?", James ha uno sguardo tagliente, crudele.
"È diverso...", provo a spiegare, ma i singhiozzi non mi permettono di continuare.
"Perché? Perché sei tu ad aver sbagliato? Perché sei tu ad avermi mentito, omesso, raccontato frottole? Quando le cose riguardano te hanno un'altro peso, chissà perché?", James mi si scaglia addosso prendendomi per le spalle, "Non sei neanche riuscita a dirmi che mi ami. È stato tutto finto, tutto un gioco. La vita di mia madre è stato uno scherzo per te".Non ho la forza per continuare, non riesco a dire nulla. È come se il sangue non scorresse nelle vene, come se i muscoli avessero perso forza, come se l'aria non entrasse nei polmoni. Vuota, mi sento svuotata di ogni energia.
"Dimmi. Mia madre ti ha confessato che non stava bene?", James mi scuote leggermente.
"No. No", rispondo tra le lacrime.
"Ti ha fatto vedere qualcosa di strano. Medicine? Ricette mediche?", il tono di James è duro, aggressivo.
"No", scuoto la testa disperata.
"Ti ha mai dato qualcosa in segreto? Qualcosa di diverso dal solito?".Stop.
Tump. Tump.
Il cuore batte un colpo diverso.
Un ricordo sepolto, dimenticato.
La busta. La busta che Demetra mi ha consegnato durante la festa degli ex studenti al Trinity.
STAI LEGGENDO
Back For Love 1 {High School}
RomanceVOTO 10/10 da @pinguinax VOTO 9/10 da @TheLadyWhoWrote VOTO 8/10 da @recensor VOTO 8/10 da @amy_celeste LA COPERTINA È TUTTA DA INTERPRETARE. LE COSE CHE SONO ATTACCATE SULLA LAVAGNA DI SUGHERO HANNO UN SIGNIFICATO PRECISO E SOLO ALLA FINE DEL LIBRO...