29 IERI: La verità fa male

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Troviamoci in aula Magna
durante la pausa pranzo.
Vieni da sola.
N.

In tasca ho questo messaggio scritto a penna rossa. Una penna che ho imparato a conoscere fin troppo bene.
Nik mi ha scarabocchiato questo messaggio su una pagina del quotidiano che legge tutti i giorni. Lui è un mio professore, lo so, ma quando stamattina mi ha vista baciarmi con James era stupito. Forse troppo stupito.
Non posso recriminarmi nulla, ho deciso di non mentire più a me stessa. Da quando sono qui al Trinity ne sono successe di tutti i colori, per colpa delle bugie e menzogne. Voglio poter vivere la mia storia con James in pace.

Il corridoio è libero, tutti gli studenti sono in mensa. L'argomento principale sulla bocca di tutti siamo io e James, la nuova coppia della scuola. Detesto avere troppa attenzione, per questo ho convinto James a stare da sola. Con la scusa di sistemare il programma di informatica, me la sono svignata. Non volevo mangiare con tutti gli studenti che mi fissavano.

Non credo che vedere Nik sia una cosa sbagliata. Certo, non potrei mai dire a James che ho un'amicizia particolare con il Professor Martin, non la prenderebbe bene. Non sto mentendo, sto cercando di evitare di aggiungere pesantezza ad una situazione che rischierebbe di andare fuori controllo.

Raggiungo l'aula Magna del Trinity. È una grande stanza, piuttosto asettica, con tante sedie e un piccolo palco. Di solito la preside Marquez la usa per le comunicazioni agli studenti: l'arrivo di un nuovo professore, qualche evento particolare, cambi nell'organizzazione scolastica. Per il resto dell'anno è praticamente inutilizzata.
Le luci sono spente, dalle finestre entra una luce fioca. Le nuvole cariche di pioggia rendono il cielo grigio e scuro.

"Elena?", Nik esce da dietro un pilastro.
"Nik, che succede? Perché mi hai dato quel biglietto?", parlo a bassa voce, la stanza vuota fa rimbombare ogni più piccolo suono.
"Io lo so che non dovrei impicciarmi, ma devo dirtelo: James è un ragazzo molto dotato e brillante, ma ha un passato poco raccomandabile. Usa le ragazze. Non mi importa che lo faccia con le altre, ma non voglio che ti faccia del male. Ti parlo come un fratello maggiore, come uno zio, un amico. Non fraintendere".
Al buio della stanza non posso vedere gli occhi azzurri di Nik, ma percepisco la sincerità nella sua voce: "So com'è fatto James. Forse non conosco tutto il suo passato, ma non ho paura di scoprirlo. Non ti preoccupare per me, ho la scorza dura".
Nik si avvicina: "Mi stupisci sempre. Non voglio intromettermi nella tua storia, voglio solo che tu sappia che se ti farà soffrire hai un professore e un amico con cui parlare. Ok?".
"Ok", dico io.
Nik mi accarezza una guancia: "Adesso vai a mangiare, a stomaco vuoto si ragiona male".
Sto per rispondere quando sento la porta dell'aula Magna che si apre alle mie spalle.

Panico.
Se qualcuno ci vedesse insieme potrebbe fraintendere.
Nik corre verso il palco per nascondersi, io mi appiattisco contro al muro.

La luce si accende.
Tutta l'aula Magna risplende.

"Ciao, con chi stavi parlando?", Rebecca mi sta squadrando da capo a piedi.
"Co-cosa?", balbetto.
"Smettila di fare la santarellina, so benissimo che c'era qualcuno. Ho sentito la sua voce ed era un uomo", Rebecca avvicina il suo volto al mio, siamo a pochi centimetri di distanza, "Non era di sicuro James, il tuo ragazzo. Ragazzo poi?! Pfui... Tra una settimana ti scaricherà come tutte le altre. Lo conosco, io. Siamo amici fin da bambini. Le nostre famiglie sono... Sono... Come dire, dello stesso livello".
"Sei meschina e perfida", mi giro per andarmene, non ho voglia di stare da sola con lei.
"No, dico solo la verità. L'origine della propria famiglia incide molto sul proprio carattere e sugli obbiettivi che una persona vuole raggiungere", il suo sguardo esprime tutto il disprezzo nei miei confronti.
"Addio Rebecca", sto impugnando la maniglia della porta per andarmene quando Rebecca mi prende una spalla.
"Non ho finito. Non so cosa tu stia tramando, ma non mi ruberai James, lui è mio. Le nostre famiglie progettano il nostro fidanzamento da sempre".
"Cosa? Ma stai scherzando? Non siamo mica nel medioevo!".
"Vedi, lui adesso se la spassa con te e con qualche altra troietta, ma alla fine sceglierà me. Sceglie me, sempre", Rebecca scuote i suoi lunghi capelli biondi.
"Io mica mi voglio sposare, fidanzare o altro. Vivo giorno per giorno. Adesso sto bene con James, quello che succederà domani con lui non è affare tuo. Capito?", non sono indietreggiata un passo, non ho intenzione di farmi mettere i piedi in testa da quella lì.
"Oh, come sei tenera, cerchi di fare la dura con me... Mi ricordi tanto qualcuno. Credo tu conosca piuttosto bene la persona di cui sto parlando", Rebecca ha l'aria diabolica, non promette nulla di buono il suo sguardo.
"Di chi parli? Non capisco".
"Te lo dico solo se tu mi dici con chi stavi parlando. Che ci facevi qui? Non dovevi sistemare il tuo programma in sala computer?", Rebecca urla, la sua voce rimbomba nella stanza vuota sembrando ancora più minacciosa.
"Parlavo da sola. Volevo... Volevo provare... Ecco, volevo provare la canzone di Kate. Lei sta cercando un posto dove esercitarsi quando il teatro della scuola è chiuso. Sai che Miss Scarlett non lascia entrare gli studenti, blocca sempre le porte. Sono passata qui di fronte, ho pensato che potesse essere un buon posto visto l'acustica. Ero sola facevo vari tipi di voce per provare", non ho idea di come abbia fatto ad inventare una balla simile. Meriterei il premio Oscar come miglior attrice.
Rebecca mi fissa per qualche secondo, non sa se credermi o meno.
"Adesso dimmi a chi ti riferivi prima, chi voleva fare la dura con te?".
"Non la dura, ma il duro. Ci ha provato, ma alla fine ho vinto io. Ha abbassato la cresta quel poveraccio. Devo dire che però baciava bene... Belle labbra, capelli neri e occhi scuri. Ha un certo fascino, non posso negarlo, ma quando si tratta di uno come lui e una come me, la gente crede di più a questi...", Rebecca sbatte gli occhi come fosse un cerbiatto ferito.
"Cosa stai blaterando?".
"Parlo del tuo amichetto Jo. Non lo sapevi? Ma dai! Ahahah. Io so tutto dei miei amici, tutto. Ogni singolo peccato, guaio, malefatta e tradimento che hanno fatto", Rebecca gioca con una ciocca dei miei capelli, "Tu invece? Sai tutto di loro?".

Back For Love 1 {High School} Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora