3 - IERI: Un incontro a New Haven

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Da poche settimane ho ripreso a dipingere, devo acquistare un tubetto di giallo ad olio perché l'ho finito. Mi fermo nel mio negozio di materiali artistici preferiti, lo compro ed esco. Non ho mai tolto le cuffiette dalle orecchie, neanche quando ho pagato. Non ho molta voglia di parlare.
Oggi gira così.

New Haven si è ripopolata. L'estate è quasi finita, per le vie della città si vedono famigliole felici, pronte a ricominciare con la vita di tutti i giorni.
Per strada mi sembra di vedere tanti cloni di Rebecca, sono tutti così biondi, abbronzati e alti che mi sento una nanerottola scolorita. Non sono mai riuscita a stare al sole per più di dieci minuti, ho la pelle troppo chiara.

Mi sento diversa. Vorrei un mondo più simile a me, per poterlo capire, ma so che non è possibile. La musica mi trasporta in un universo fatto di suoni e armonie, anche se solo per pochi minuti.

Non so neanche io perché oggi abbia la luna storta. O forse sì. Quello che è successo l'altro giorno in gelateria mi ha scossa molto.
Kate non ha voluto più parlare di quei bulletti che la prendono di mira a scuola ed io non ho insistito. Lei fa finta di nulla, ma so che sta soffrendo. La conosco da sempre è come fosse una sorella per me. In questi mesi che abbiamo abitato insieme e dormito nella stessa stanza, ho imparato a conoscerla meglio. Le estati che passava in Italia erano uno spasso, tra mare, piscina, corse in bici e gelati, ma qui a New Haven le cose sono un po' diverse. I rapporti sono più intensi.
Io sono più io e lei, credo, sia più lei.
Ho imparato ad amare i suoi silenzi, la sua timidezza e riservatezza.
Sperò riuscirà ad aprirsi del tutto con me. Le voglio bene, non potrei mai pensare male di lei. Mai.

Mi metto a canticchiare Creep dei Radiohead a bassa voce. Probabilmente sembrerò una matta, ma non me ne frega nulla.

...I wish I was special
You're so fucking special
But I 'm a creep, I 'm a weirdo
What the hell am I doing here?
I don't belong here
I don't care if it hurts,
I want to have control
I want a perfect body,
I want a perfect soul
I want you to notice
When I'm not around...

Adoro questa canzone, mi viene la pelle d'oca ogni volta che l'ascolto.
Sarebbe bello poterla dedicare a qualcuno. Qualcuno da amare. Qualcuno che mi ami per come sono.
Già ma come sono?
Mi specchio in una vetrina e quello che vedo non mi piace: capelli spettinati, vestiti orrendi, scarpe distrutte. Sono un catorcio ambulante, il mio modo di vestire rispecchia il mio umore. Oggi non mi va bene nulla. Devo cambiare atteggiamento al più presto, altrimenti finisco con il deprimermi.

Ci sono solo due cose che mi tirano su il morale: la cioccolata ed i libri.

Fortunatamente c'è una libreria dietro l'angolo con un bellissimo café dove posso sbranare un muffin doppio cioccolato mentre mi leggo un romanzo strappalacrime-romantico-tristissimo-dolcissimo.
Appena metto piede nella libreria mi lancio tra gli scaffali delle ultime uscite dei romanzi d'amore.
Vampiri.
Licantropi.
Alieni.
Elfi.
Cavalieri.
Credo di averli già letti tutti.

Rassegnata mi butto su una poltroncina in attesa che un'idea, su quale libro comprare, mi colpisca.

Ahia.
Un libro mi cade in testa.
Non credevo che le idee facessero così male!

"Scusa", mi dice un ragazzo con gli occhiali e la faccia rossa dall'imbarazzo.
"Non fa nulla", dico mentre mi massaggio la testa. Poi raccolgo il libro per darglielo: "Tramonti sul cuore", leggo.
Non mi sembra il tipo per libri del genere.
"Tu leggi libri romantici?" Chiedo curiosa.
"Sì... Cioè no. Insomma, io... Ok, lo ammetto. Adoro la saga, non posso più fare a meno devo sapere come finirà la storia d'amore tra..."
"John il pirata e Melina la bella dama" dico io finendo la frase al posto suo.
Il ragazzo spalanca gli occhi e ride, "Non credevo avrei mai trovato qualcuno che avrebbe mai ammesso di leggere questo tipo di libri".
"Perché? Sono così romantici, pieni di avventure e dolci" dico con occhi sognanti.
"Ecco, troppo dolci. Melensi, aggiungo io" dice sistemandosi gli occhiali sul naso.
"Però ti piacciono. Me l'hai confessato", lo rimbecco.
"Sì, però abbassa la voce. Uno come me non dovrebbe leggere questi libri", mi dice schiacciando l'occhio.

Osservandolo meglio mi accorgo che indossa una felpa con il simbolo di Yale, l'università di New Haven. Qui in città molto, se non tutto, ruota intorno all'ateneo, molti lavorano nel campus o per la struttura. Del resto è una delle migliori università del paese, non potrebbe essere altrimenti.

"Ah, ho capito. Sei un secchione e non vuoi far sapere che ti piacciono i romanzetti rosa!", dico indicando la sua felpa di Yale.
"Più o meno", mi dice, "Comunque mentirei se me lo chiedessero, non ammetterò mai di aver comprato questo libro".
"Ed io userei il video di sorveglianza della telecamera della libreria per dimostrare il contrario. È una prova schiacciante", dico divertita.
"Studi giurisprudenza? A che anno sei?" Mi chiede.

Ok, mi ha confusa per una studentessa dell'Università.
Decido di mentire, più per scherzo, per vedere se capisce che invece ho solo sedici anni.

"Sono Italiana, inizio quest'anno la specializzazione a Yale", a volte ho una faccia così tosta e la lingua così lunga, che mi stupisco di me stessa.
"Ah, bene. Allora ci vediamo al campus", mi stringe la mano senza smettere di sorridere, "È stato un grande, grande, grande, grande, piacere conoscerti...", il ragazzo mi osserva, aspetta che dica il mio nome.
"Elena. Elena Voli. Tu?", chiedo.
"Sono Nicholas Martin, ma tutti mi chiamano Nik. Adesso devo andare, ma cercami in ateneo. Sicuro che mi trovi", mi dice mentre guarda l'orologio al polso e scappa a pagare il libro.

Senza smettere di sorridere seguo Nik uscire dalla libreria e correre per strada dietro al bus appena partito.

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Spazio autrice:
Elena era di mal umore ma ha incontrato un ragazzo simpatico in libreria.
Succederà qualcosa?
Fatemi sapere cosa ne pensate.
Ciao!

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Back For Love 1 {High School} Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora