"Avete portato le bottigliette d'acqua?", Nik controlla una lista lunga un chilometro.
Un ragazzo solleva una delle tre casse d'acqua.
"Fazzoletti. Gomme da masticare. Snack. Cioccolato. Camicie di riserva?", prosegue Nik.
"A cosa servono le camicie?", chiedo.
"Ssssh!", tutti i miei compagni del Club di Dibattito mi zittiscono.
"Diciamo che la sudorazione può giocare brutti scherzi. Tre anni fa uno studente ha macchiato la toga per la tensione. Il decoro prima di tutto", mi spiega Lucas.
"A voi del terzo anno chiedo di mantenere la calma, i vostri compagni tra poco dovranno affrontare una sfida molto importante. Non sappiamo quale saranno i temi su cui dovranno dibattere, certo è che bisogna mantenere un ambiente rilassato. Ok?", il Professor Martin ci sta parlando a bassa voce, non vuole agitare nessuno dei ragazzi del quarto anno, i quali sembrano in preda ad attacchi nervosi: c'è chi muove istericamente la gambe su e giù, altri masticano gomme a una dopo l'altra, una tizia non riesce a stare ferma e cammina ossessivamente in circolo mentre altri prendono profondi respiri cercando di calmarsi.
Rebecca e Stephanie, insieme ad altre compagne del Club, distribuiscono acqua e generi di prima necessità, James, Lucas e Adrian, incoraggiano i ragazzi a dare il massimo.
Kate sta scattando foto senza sosta, deve documentare il backstage della gara di Dibattito contro quelli del Saint Jude. Non proferisce parola, con la sua discrezione riesce a fare foto senza infastidire nessuno, riesce a cogliere i momenti e gli attimi più intensi.
Io osservo la scena da fuori, mi sembra tutto molto strano e troppo esagerato.
Va bene che è una sfida importante, ma mi sembra una follia agitarsi in quel modo."Vedrai che andrà tutto bene", mi avvicino a Nik che non smette di controllare la lista che ha in mano, "Questa non serve, fidati".
Nik mi guarda, ha le occhiaie, credo non faccia una bella dormita da un po': "Hai ragione Elena. Loro daranno il massimo, lo so".
"Devi fidarti di loro, come loro devono fidarsi di te. Sono bravi per forza visto che sono tuoi studenti", gli dico.
Nik sorride come solo lui sa fare: "Grazie, devo restare lucido".
Dopo un bel respiro, il Professor Martin riunisce in cerchio i ragazzi del quarto anno, hanno le braccia appoggiate sulle spalle del compagno vicino. Sembrano un corpo solo.
Bisbigliano, parlano, incitano. Battono i piedi a ritmo, come per caricare l'energia. Sembrano una tribù pronta a sfidare i rivali. Sono disposti a tutto.
"Ragionate fuori gli schemi. Non pensate come studenti del Trinity, ma come individui. Liberatevi dalle regole. Siate voi stessi", Nik è in mezzo al gruppo e guarda tutti negli occhi, come se cercasse di entrare nel loro cervello, "Usate la materia grigia che avete qui dentro e siate creativi".
Il gruppo batte i piedi più forte.
L'adrenalina sale.
Urla.
Le parole di Nik sono sommerse dalle voci eccitate degli studenti.Adrian e altri ragazzi del terzo anno distribuiscono le toghe con i colori del Trinity, verde e blu. Rebecca e Stephanie aiutano le ragazze a sistemarsi i capelli e il trucco prima di uscire sul palco. Mancano pochi minuti, tra poco inizierà la gara.
James mi prende la mano e mi porta vicina al palco, sposta leggermente il sipario e mi indica il pubblico.
Le poltroncine sono tutte piene, oltre ai genitori degli studenti che gareggeranno, ci sono molti ragazzi delle due scuole, ma le persone che contano di più sono in prima fila: i rappresentanti di Yale, coloro che i partecipanti dovranno impressionare.
Nel momento che i miei occhi si posano sulla prima fila capisco finalmente il panico dei ragazzi del quarto anno. In questa gara si decide il loro futuro. Entrare a Yale è una sfida che solo i migliori possono vincere."C'è in ballo tutto. Capisci perché è così importante vincere?", James mi sta abbracciando da dietro, fissa gli spettatori con me.
"Capisco, ma non credi che sia un po' esagerato? I nostri compagni hanno diciott'anni e devono subire tutta questa pressione... Mi sembra eccessiva", le mie mani si stringono alle sue.
"Se vuoi Yale devi passare tutto questo. Non ci sono scorciatoie".
Mi giro, sono di fronte a James: "È se una persona non volesse Yale, studiare legge o non sapesse che fare del futuro?".
"Vuoi dirmi che vuoi rinunciare ad avere la possibilità di vivere da sola, in un campus universitario, dove puoi passare ore a baciare e coccolare il tuo ragazzo?", le mani di James scivolano sui miei fianchi, i nostri corpi sono incollati.
"Hmm... Potrei fare un pensierino per Yale", mi avvicino alla bocca di James e la mordo leggermente. Con il naso sfioro il mento mentre gli bacio il collo.
"Pivella, smettila. Sai che quando fai così non riesco a trattenermi ", James è con gli occhi chiusi, il suo respiro è accelerato.
Volendolo provocare ulteriormente gli allento la cravatta della divisa.
"Te la sei cercata tu", James mi stringe, mi solleva e mi spinge contro a una parete coperta da parte del sipario e nascosta ai nostri compagni poco distanti. Se qualcuno del pubblico si sporgesse verso il palco, potrebbe vederci senza problemi.
Le sue mani si infilano sotto la camicetta, le mie braccia lo avvolgono.
Da quando abbiamo fatto l'amore non passa un attimo senza che io desideri che capiti ancora, purtroppo però tra i Club, gli esami di fine anno e la gara di Dibattito, non abbiamo mai tempo di restare soli.
"Elena, mi fai impazzire", James mi solleva per le gambe e mi fa sedere su una cassa di legno. Le mie labbra baciano senza sosta il suo meraviglioso viso.
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Back For Love 1 {High School}
RomanceVOTO 10/10 da @pinguinax VOTO 9/10 da @TheLadyWhoWrote VOTO 8/10 da @recensor VOTO 8/10 da @amy_celeste LA COPERTINA È TUTTA DA INTERPRETARE. LE COSE CHE SONO ATTACCATE SULLA LAVAGNA DI SUGHERO HANNO UN SIGNIFICATO PRECISO E SOLO ALLA FINE DEL LIBRO...