capitolo 7

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Confuso. È così che mi sento quando mi sveglio.
Confuso.
Beh, credo che tutto quello che sta succedendo nella mia vita si possa definire estremamente confuso. Un vortice confusionale.
Sono ancora li. Sotto il pino.
Fa freddo. Il terreno è gelato. Per essere Novembre l'aria è piuttosto gelida. La luce filtra tra i rami.
I ricordi riaffiorano.
Più passa il tempo più mi rendo conto che ho perso tutto. In una dannatissima notte.
Mi ritornano in mente le fiamme. Rosse. Alte. Il corpo di papà dato in pasto al fuoco. Le sue ultime parole.
Sono solo. Se soltanto ci fosse qualcun altro con me.
Ma io ce la devo fare. Anche da solo. Assolutamente. Per due motivi principali.
Ashley.
E la vendetta.
Mi hanno portato via ciò che amavo di più ed ora pagheranno. Lo hanno voluto loro. Mi vendicherò.
E tornerò a casa come un campione. Un vincitore.
E la rivedrò. Ne sono sicuro.
Decido di mettere da parte i pensieri per un po.
Mi stropiccio gli occhi e con fatica mi alzo. Poi me ne ricordo.
I tagli.
Certo. Ora ricordo. Ho lottato contro la morte ieri.
Mi alzo la maglietta.
Le ferite sono quasi sbiancate e la zona violacea attorno alla carne aperta sta lentamente scomparendo.
Perfetto. Almeno le frecce sono tornate utili per qualcosa.
Indosso ancora tutto quanto. Zaino. Faretra. L'arco è poggiato a terra, sopra una grossa radice.
Il legno color nero si intona con le sfumature del terreno. Lo prendo. Il cuoio dell'impugnatura è ruvido.
Mi guardo intorno. Vigile. Attento.
Devo trovare una direzione.
A circa sessanta metri di di distanza c'è il falò, ormai spento. A quanto pare il prato divide la foresta in due parti. Quella in cui sono passato scappando e quella dove sono ora. Gli uccelli volano alti nel cielo.
Devo decidere. Dove vado?
Ci penso un po e poi decido.
Verso la foresta. Nella zona opposta al falò e al prato.
Devo esplorare per sapere.
Incomincio a correre senza nemmeno pensarci. Devo fare in fretta. La giornata è corta.
Ma con la stessa velocità con cui sono partito mi blocco.
Gli alberi.
Sono ovunque.
È troppo fitta.
Foglie e rami ovunque. Un groviglio inestricabile di vegetazione. Più si va avanti più diventa difficile trovare soltanto un'area senza cespugli e fogliame. All'interno della foresta è quasi del tutto buio ed è difficile vedere.
E ora? Cosa faccio? Se entro li mi perdo. Sicuro. E poi è quasi impossibile camminare. Non ho neanche un coltello o un machete per farmi strada. Come posso soltanto pensare di riuscire anche solo a fare cinque metri?
È impossibile.
Rimango cinque minuti a pensare. Ma niente.
Mi siedo a terra.
E poi sento lo sparo.

deep shadow - a.g.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora