Capitolo 12

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Sono seduto a tavola in cucina, a fare colazione. Il biscotto che ho messo nel latte è lì da qualche minuto e si sta spappolando. 

Sono concentrato a guardare il vuoto, con la testa appoggiata su un gomito, mentre l'indice dell'altra mano continua a fare cerchi astratti sulla tovaglia. Mi sento così strano e stanco. 

Penso e ripenso all'incubo della scorsa notte e non riesco a capire cosa voglia dire. Che io stia ricordando? Sospiro. 

Sbatto le palpebre e mi sistemo meglio sulla sedia, prendendo il cucchiaino e cercando di trovare il biscotto nella tazza.

Mia nonna entra in cucina come una furia, cercando la sua borsa credo. Cerca in ogni angolo, fino a quando non la trova e si avvicina per salutarmi con un bacio tra i capelli.

<< Louis, sicuro che vada tutto bene? Se vuoi posso dire a Josette che non posso più raggiungerla. Vuoi che rimanga con te? >>

La guardo, cercando di far uscire un piccolo sorriso, poi le prendo le mani.

<< Sto bene, non preoccuparti. Vai da Josette e passa una bella giornata con le tue amiche. >>

Mi accarezza una guancia. << D'accordo Loueh, ma se hai bisogno di qualunque cosa chiamami okay? >>

Annuisco e la vedo sorridere, mentre si avvia alla porta.

<< Ah, nonna? >> la chiamo e si gira subito.

<< Si Lou? >>

Mi stritolo le mani, cercando il modo migliore per chiederglielo.

<< Chi è Harry veramente? >>

Mi guarda tornando seria e sospira.

<< Ne parliamo appena torno ok? >> Mi fa un cenno con la mano ed esce di casa.

Sospiro, guardandomi intorno, poi mi alzo e torno in camera mia, per prepararmi all'arrivo di Harry.

Entro e mi dirigo verso l'armadio, per decidere cosa mettere. Sono indeciso se vestirmi in modo formale, casual, sportivo, ma alla fine opto per un abbigliamento da tutti i giorni. 

Prendo il pantalone grigio della tuta e una felpa nera grande, dell'Adidas. Poso tutto sul letto e mi spoglio, entrando in doccia. 

L'acqua calda è rilassante, rimarrei ore ed ore sotto questo getto. Chiudo gli occhi per un po', lasciando che l'acqua scenda sul mio viso, poi mi insapono e risciacquo. 

Esco qualche minuto dopo, asciugandomi per bene i capelli e vestendomi. Guardo l'ora e, dato che mancano ancora due ore, mi siedo sul letto, accendendo il pc e collegandomi su Skype. 

Zayn mi aveva detto che si sarebbe collegato quasi tutti i giorni fino alle 11, perché dopo sarebbe dovuto uscire con sua madre o le sue sorelle, ed io non me ne sono mai ricordato, fino ad ora. 

Cerco il suo nome, nella schermata principale e appena lo trovo, clicco e invio la videochiamata. 

Non ci vuole molto prima che la faccia di Zayn mi appaia sullo schermo e i miei occhi si illuminino.

<< Looooouuuiisss!!! Bastardo che non sei altro, non mi hai mai chiamato!! >> Mi urla dall'altra parte e inizio a ridere.

<< Scusa Zayn, ma il mio cervello non funziona bene in questo periodo. >> La butto sul ridere.

<< Ho trovato una tua chiamata sul cellulare stamattina. È tutto ok? >>

<< Si.. più o meno.. non proprio. >> Il mio sorriso, si spegne improvvisamente e l'espressione di Zayn si fa più cupa.

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