Capitolo 23

2.2K 106 12
                                    

Nono mese

Il fastidioso suono della mia sveglia mi entra nelle orecchie, facendomi aprire gli occhi a fatica. Allungo il braccio, spegnendola e mi sollevo, mettendomi seduto sul bordo del letto.

Harry, accanto a me, dorme ancora, quindi decido di non svegliarlo. Ha passato le ultime due settimane a fare avanti e indietro, da qui a Holmes Chapel, per andare a lavorare e non volendomi lasciare solo, ritornava ogni giorno. Oggi è sabato e non ha lavoro, quindi lo lascio riposare, mentre io mi preparo per andare in ospedale da mia nonna.

Guardo l'ora sulla sveglia: sono le 6:30.

Mi alzo dal letto, infilandomi la maglietta del pigiama, che non mi entra più a causa del pancione, e mi dirigo in cucina, per prepararmi la colazione. Anche se estate, l'aria di prima mattina è sempre fresca, quindi chiudo la finestra nel soggiorno e poi entro in cucina.

Il mio cellulare lampeggia, sul tavolo, così lo prendo e lo sblocco, trovando sei chiamate perse da Liam e Niall e tre messaggi di Zayn.

"Quando avevi intenzione di dirmi quello che sta succedendo?"

"Okay scusa, non volevo essere scorbutico, è solo che tua nonna è come se fosse anche mia nonna, insomma.. io e te possiamo definirci fratelli. Mi dispiace x Z."

"Ti voglio bene Louis, per qualsiasi cosa sappi che ci sono! X Z."

Sorrido, trattenendo le lacrime, poi il cellulare vibra tra le mie mani: un altro messaggio da Zayn.

"Sto andando in ospedale, ci vediamo lì appena puoi xx Z."

Lascio il telefono sul tavolo e prendo della frutta dal frigo, mettendola nella tracolla che di solito porto sempre con me quando vado in ospedale. Non ho fame, mangerò più tardi. Vado in bagno per lavarmi e vestirmi, poi scrivo un bigliettino ad Harry e glielo lascio accanto a lui, sul mio cuscino.

Scusa, non ho avuto il coraggio di svegliarti. Ti amo x L.

Prendo la tracolla e il telefono in cucina ed esco di casa, prendendo la moto per recarmi in ospedale. È distante da casa e non ci sono mezzi che portano all'ospedale a quest'ora, quindi mi tocca fare da solo.

Ci metto venti minuti per arrivare all'edificio. Trovo la macchina di Zayn parcheggiata sul retro, così lascio la moto accanto, legandola per bene.

Entro nell'ospedale e subito un odore di chiuso, di disinfettante e di medicine, assale il mio naso e tossisco. L'aria è secca, quasi da non poter respirare. Col casco in una mano e la tracolla nell'altra, mi incammino verso le scale, raggiungendo il piano in cui tengono mia nonna. L'orario per entrare nella stanza è dalle 8 alle 10, e sono ancora le 7:20. Sbuffo, sedendomi sulla solita seggiolina e poso casco e borsa sulla sedia accanto a me. Afferro il cellulare e trovo due chiamate perse da Harry.

"Non può essersi già svegliato, che diamine.."

Sospiro, richiamandolo immediatamente.

<< Hei, perché sei andato da solo? E cosa significa questo bigliettino? >> chiede con voce ancora impastata dal sonno.

<< Dormivi come un angelo e siccome sei stato molto stressato in queste settimane, volevo che riposassi.. >>

<< Lou.. >>

<< Harry, non preoccuparti, stai a letto, alla fine solo io posso entrare nella stanza e perché dovresti aspettare fuori? Stai tranquillo, ci vediamo più tardi. >>

<< Ti amo, Louis. >>

<< Anche io Harry. >> dico con un sorriso, prima di chiudere la telefonata e sentire la voce di Zayn arrivare dal fondo del corridoio.

Illusion - L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora