Capitolo 18

2.2K 122 21
                                    

<< Hei, Lou. Tesoro svegliati, siamo arrivati! >>

Sento una mano calda accarezzarmi il viso e poi due labbra morbide e delicate baciarmi sotto l'orecchio. Sorrido tra me e me, beandomi di quel tocco e apro lentamente gli occhi, sbadigliando poco dopo.

<< Non ti ho detto di fermarti.. >> sussurro con la voce impastata dal sonno, non appena Harry smette di baciare ogni millimetro di pelle sul mio collo. Lo sento sorridere.

<< Muoviti, nanerottolo! >> esclama, dandomi un bacio veloce e scendendo dall'auto. Lo seguo a ruota, raggiungendolo vicino al porta bagagli.

<< Sai sempre come rovinare un momento romantico tu! >> Fingo di essere imbronciato e afferro le mie cose, dirigendomi velocemente alla porta di casa sua. Mentre salgo le scale del porticato, l'enorme porta di legno bianca si apre, presentando l'alta e snella figura di Anne, la madre di Harry.

Arrossisco all'istante, voltandomi immediatamente verso Harry che intanto mi ha raggiunto.

<< Ciao mamma! >> dice, sorpassandomi e salutandola con un bacio sulla guancia. Lei sorride, facendo entrare il figlio in casa, poi posa la sua attenzione su di me. Sorrido imbarazzato.

<< Buongiorno Louis, come ti senti? Harry mi ha parlato della tua brutta influenza. Vieni, prima che peggiori con questo freddo. >>

Mi aiuta a portare le valigie in casa e sorridendo va in cucina a preparare un te per tutti. Mi avvicino ad Harry e gli sussurro all'orecchio.

<< Non mi avevi detto che ci sarebbe stata tua madre. >>

<< Non preoccuparti, non vive qui. È venuta stamattina presto per pulire e sistemare un po' le stanze. >>

<< Oh.. >>

<< Vive con il mio patrigno in una casa non molto lontano da qui. >> mi spiega Harry, lasciandomi poi da solo all'ingresso per andare a recuperare tutti gli scatoloni in macchina.

Mi tolgo il giubbino, appendendolo all'attaccapanni, poi entro in cucina, guardando Anne alle prese coi fornelli. Sorrido, pensando a quanto sia fortunato Harry ad averla, ad avere una figura maschile su cui contare e anche una sorella maggiore.

Io ho soltanto mia nonna e tolta lei non mi resta niente.

<< Louis, tesoro siediti. Avete fatto un lungo viaggio, sarai esausto. >> dice Anne, versando il te bollente in tre tazze.

<< Non sono così stanco, ho dormito per tutto il tragitto. >>

Sorridiamo, poi mi siedo a tavola afferrando la mia tazza e stringendola tra le mani.

<< Da quando hai l'influenza? >> mi chiede, sedendosi anche lei, di fronte a me.

<< Uhm.. da qualche giorno.. non so quando sia iniziata a dir la verità. >>

<< Capisco. Hai consultato un medico? >>

Ora che ci penso no. Non l'ho fatto. Non ho nemmeno preso nessuna medicina da quando ho iniziato ad avere i conati di vomito.

Scuoto la testa, muovendo la bustina di te nella tazza e osservando l'acqua colorarsi.

<< Mamma, i riscaldamenti sono accesi? >> chiede Harry, spuntando improvvisamente dall'ingresso.

<< Oh no. Cielo! L'ho dimenticato. >> Anne si alza di scatto, correndo verso il piano di sopra ed io non posso far altro che ridacchiare e bere dalla tazza.

Illusion - L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora