Capitolo 25

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"No. Non di nuovo. Ti prego!"

Ivy ha ricominciato a piangere. Questa è la quarta volta in cinque ore e ho esaurito tutte le soluzioni ai problemi che potrebbe avere. La prima volta aveva fame, la seconda volta dovevo cambiarle il pannolino, la terza volta un brutto sogno, almeno credo. Adesso non so cosa fare.. non vorrà mangiare di nuovo spero.

Sospiro e mi volto nel letto per alzarmi e andare da Ivy, ma mentre mi sollevo il braccio di Harry mi schiaccia il petto e mi spinge sul materasso.

Mi giro a guardarlo e sta sdraiato a pancia sotto, con il viso infossato nel cuscino e un braccio sotto di esso, mentre con l'altro braccio mi tiene fermo sul materasso.

<< Harry.. devo alzarmi. >> sussurro, portando una mano sulla sua ancora sul mio petto.

<< Stai qui, vado io. >> dice con un tono di voce assonnato, bassissimo e rauco.

Sbadiglia nel cuscino, poi lentamente si sposta, tirandosi su e mettendosi seduto a letto. Si strofina entrambi gli occhi con le dita e si alza, facendo il giro del letto per arrivare alla culla della bambina.

<< Ti va di fare un giro per casa? >> chiede in uno sbadiglio, poi prende Ivy in braccio ed esce dalla nostra stanza, chiudendo la porta.

Sento man mano il pianto di Ivy allontanarsi e diminuire d'intensità fino a sparire del tutto. Vorrei alzarmi e dare una mano ad Harry, ma i miei occhi si chiudono da soli; sono troppo stanco e senza accorgermene mi riaddormento.

***

Un'aria fresca accarezza il mio corpo, provocandomi la pelle d'oca e con un brivido mi muovo nel letto, cercando il corpo di Harry accanto a me, che purtroppo non riesco a trovare. Apro gli occhi, guardando il suo lato del letto vuoto e il suo cuscino senza una piega. Alzo la testa e mi guardo intorno: anche la culla è vuota.

Scendo dal letto, infilandomi un pantaloncino della tuta e una canottiera ed esco dalla stanza, girovagando per casa a piedi nudi.

Arrivo in soggiorno e mi scappa un sorriso, quando trovo Harry sdraiato sul divano, che dorme e Ivy tra lo schienale e il suo corpo, che lo guarda, toccandolo con le dita.

Mi avvicino, sedendomi sul bracciolo del divano, ai piedi di Harry e la guardo, mentre con l'indice sfiora le labbra del padre e poi sfiora le sue, mordendosi poi il dito con le gengive. Ridacchio silenziosamente quando Ivy inizia a colpirlo sulla guancia, col palmo della mano ed Harry aggrotta, senza volerlo, le sopracciglia.

Decido di prendere la bambina per lasciare Harry riposare e mi alzo, mettendomi di fronte ad Ivy che subito punta i suoi occhi su di me. Ed eccole lì: due bellissime iridi azzurre e luminose, che mi fanno bloccare il respiro. Ha i miei stessi occhi ed è la prima volta che riesco a vederli per il loro splendore.

La prendo, portandomela sul petto e mi allontano, ritornando in camera, dove apro le tende per far entrare più luce. La poggio delicatamente sul letto, mettendomi poi al suo fianco e inizio a guardarla, proprio come lei guarda me.

Con due dita le accarezzo la fronte e le guance, mentre lei rimane immobile, con gli occhi spalancati che mi osservano e mi penetrano l'anima. Ha la boccuccia semichiusa e umida, per cui ci passo l'indice sopra, sfiorandole poi la punta del naso.

Mi afferra il dito e lo stringe, portandoselo poi alla bocca, cercando di morderlo, ma senza dentini il risultato è una valanga di saliva su tutto il mio dito. Ridacchio e intravedo un piccolo sorrisino sulle sue labbra, mentre inizia a emettere versi strani e incomprensibili.

Illusion - L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora