Capitolo 13

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La luce del televisore al plasma è davvero troppo forte. Mi ha fatto venire un mal di testa incredibile. Vorrei sdraiarmi sul divano, ma c'è Harry seduto accanto a me, che mi massaggia la schiena, mentre guarda il suo programma preferito. E non voglio infastidirlo, è davvero fin troppo stressato in questo periodo, come me d'altronde.

Sospiro, spostando gli occhi da un lato all'altro, osservando bene i vari dettagli della stanza, che in un primo momento mi sono sfuggiti.

Le tende blu, rendono la stanza più cupa e catturano tutta la luce durante il giorno, credo che le cambierò.

Il divano è troppo vicino al caminetto e a volte sembra che quest'ultimo mi bruci i piedi: dovremmo spostarlo.

Le lampade sui davanzali sono troppo antiche, cambieremo anche quelle.

L'unica cosa davvero meravigliosa e che cattura sempre la mia totale attenzione è la serie di fotografie appese su quasi tutte le pareti: le foto mie e di Harry. 

Sono bellissime e perdo la gran parte del tempo, durante la giornata, a fissarle e a sorridere.

Da due settimane vivo in casa di Harry, o dovrei dire in casa nostra. Harry dice che vivevamo insieme qui a Doncaster e progettavamo tante cose. 

Lui ha deciso di aiutarmi a ricordare, per ricostruire quello che avevamo.

Mi fa vedere ogni giorno qualcosa di nuovo, qualcosa che abbiamo fatto o visitato o ascoltato, insieme. E in un certo senso queste cose mi stanno aiutando. Ho ricordato il nostro primo appuntamento, il nostro primo viaggio all'estero, il nostro primo anniversario. Mi sento man mano più vicino ad Harry, più legato a lui. 

E lui è così felice.

Mia nonna sapeva tutto, come tutti quanti del resto, quindi non è stato un problema per lei sapere che mi sarei ritrasferito a casa mia e di Harry. 

Viene a trovarci ogni tre o quattro giorni, per assicurarsi che io stia bene e per portare, ovviamente, un intero supermercato di roba da mangiare e bere. Fa la spesa per lei e per noi. Sempre.

Zayn è tornato dall'Italia e abbiamo parlato tanto; anche lui mi ha raccontato molte cose che mi hanno aiutato a ricordare. 

Come ad esempio la mia prima litigata con Harry, per via di uno stupido shampoo. Oppure di una volta al centro commerciale, in cui Harry mi perse di vista e ci vollero due ore prima di riuscire a trovarmi e mi prese in giro per una settimana, chiamandomi "Nano Chiappone": nano perché sono basso e chiappone perché disse che riuscì a riconoscermi dalla misura delle mie chiappe tonde.

Quant'è idiota il mio ragazzo? Ah si, io ed Harry stiamo insieme: dettaglio importante che ho saltato.

La scuola è ricominciata e anche la mia routine quotidiana: Harry, compiti, Harry, palestra, Harry.. insomma le solite cose. Ma non posso di certo lamentarmi.

***

Mi sollevo un po' dalla spalla di Harry, catturando involontariamente la sua attenzione.

<< C'è qualcosa che non va piccolo? >> mi chiede, voltandosi subito a guardarmi.

<< Ho un po' di mal di testa. Credo che andrò a letto. >> Mi alzo dal divano.

<< Vuoi che ti accompagni? >>

<< Harry, so badare a me stesso, da qui alla nostra camera. Non preoccuparti. >> gli dico, sorridendo e gli bacio la fronte prima di avviarmi alle scale, ma sento il mio polso imprigionato.

Illusion - L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora