Capitolo 29

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Alcune settimane dopo

<< Louis, quanto ti manca? >> mi chiede Harry, urlando dalla cucina.

<< Quasi fatto, devo prendere solo una cosa.. >> rispondo con altrettanto tono.

Oggi è il giorno in cui vedrò per l'ultima volta mia nonna.

È passato un mese e mezzo da quando è andata in coma farmacologico e i dottori mi avevano avvisato che non le sarebbe rimasto molto da vivere.

Qualche giorno fa sono andato di nuovo a trovarla e dopo averci riflettuto parecchio, giorno e notte, ho preso la dolorosa decisione di spegnere i macchinari, proprio nel giorno del suo compleanno.

È nata con serenità e con la stessa serenità se ne andrà.

Fa male, davvero molto, ma non voglio più farla soffrire; lei è stanca di lottare e sarei un egoista se la lasciassi ancora attaccata ai macchinari. Troverà pace e sarà felice, insieme a mio nonno.

Mi scende una lacrima, mentre prendo una mia fotografia da bambino, insieme a nonna e nonno, in cui ridiamo e ci abbracciamo. La metto in tasca e raggiungo Harry all'ingresso, per andare in ospedale.

<< Sei sicuro Louis? >> mi chiede ancora una volta Harry.

Annuisco, guardando in basso, poi porto i miei occhi lucidi nei suoi e mano nella mano usciamo di casa; entriamo in macchina e partiamo.

Il percorso da casa mia all'ospedale, che di solito è lungo, questa volta sembra essere cortissimo. Arriviamo in pochi minuti davanti all'enorme edificio grigiastro e troviamo all'entrata Zayn, Liam e Niall vestiti di nero.

Anche io ed Harry siamo vestiti di nero.

Abbiamo deciso di svolgere oggi stesso i funerali, direttamente in ospedale, perché non ce la farei a rivivere questa situazione due volte.

Ci fermiamo avanti alla porta principale, aspettando il sacerdote e l'auto per la bara; dopo un po' decido di salire da solo, in camera di mia nonna, per salutarla come si deve, per avere un momento con lei, un'ultima volta.

Quando entro, sento un'aria gelida, pur essendo estate. Mi si secca la gola e i miei occhi iniziano ad appannarsi. Con molta calma mi avvicino a lei, accarezzandole dolcemente una guancia e ascoltando quel fastidioso bip dei macchinari.

Mi siedo accanto al letto e prendo la foto dalla mia tasca, incastrandola per bene tra le sue mani. Inizio a piangere.

<< Buon compleanno, nonna. >>

Il groppo mantenuto in gola si scioglie, dando vita a forti singhiozzi. Mi prendo il viso con le mani, buttando fuori tutto quello che ho tenuto dentro per troppo tempo, fino a quando non sento la porta aprirsi e sono costretto a fermarmi.

Harry entra, venendo subito ad abbracciarmi, poi ci raggiunge un medico che attende il mio segnale per spegnere i macchinari.

Guardo Harry, poi guardo mia nonna e infine faccio un cenno col capo, al dottore, che si avvicina e spegne tutto. Niente più bip, niente più ronzio, niente più bolle nell'ampolla dell'ossigeno.

Solamente un forte, doloroso silenzio.

Degli infermieri portano il letto nei sotterranei, per preparare la bara da portare nella piccola chiesetta dentro l'ospedale.

Ricordandomi di una cosa, raggiungo in tempo gli infermieri, ancora in corridoio e li fermo.

<< Per favore.. questa foto.. >> dico indicandola, tra le mani di Margaret, poi continuo << Lasciatela lì dov'è, voglio che lei la porti con sé. >>

Illusion - L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora