La giornata è passata in fretta. Sono le otto e trenta di sera e comincio a prepararmi. Naomi è andata via, aveva una cena galante con Alex. Mi faccio una doccia fredda, poi asciugo i capelli e li lascio al naturale. Metto un filo di trucco e indosso il completino che ho comprato per Cade. Mi guardo allo specchio e mi sta da incanto. Poi sta a lui giudicare. Prima di uscire indosso un trench estivo beige. Prendo l'auto e mi dirigo verso casa sua.
Alle ventuno arrivo a casa di Cade. Sono impaziente di vederlo quindi salgo immediatamente e quando arrivo alla porta vedo che è socchiusa.
<< Cade? Sono io, posso? >> Non risponde nessuno. Decido di entrare. Vado in cucina e lo vedo in divisa. È tremendamente sexy come pensavo. Indossa i pantaloni blu dentro gli stivali neri e una maglia a mezza manica anch'essa blu dove fuoriescono dei bicipiti possenti e muscolosi.
<< Cade?>>
<< Accomodati.>> Si volta verso di me e ha il viso ricoperto di cenere che gli risalta il verde dei suoi occhi, proprio come nel sogno.
Resto priva di parole. Vorrei strappargli i vestiti di dosso e lavarlo io personalmente ma preferisco andare per gradi.
<< Scusa sono arrivato poco fa e non ho avuto il tempo di cambiarmi e farmi una doccia. >>
<< T...tranquillo, stai benissimo anche così. >> Rimango ipnotizzata dalla sua bellezza. In questo momento il mio livello di coscienza è pari a zero. Penso che potrà farmi tutto quello che vorrà.
<< Perché non togli il soprabito? >>
<< Ti rovinerei la sorpresa altrimenti. Tu mentre va a fare una doccia. >>
<< Va bene, fa come se fossi a casa tua. >>
Si dirige in bagno e quando sento che apre il getto d'acqua vado alla ricerca della giacca della divisa di Cade. La intravedo di fronte l'entrata, appesa nell'attacca panni. Tolgo il trench e indosso la giacca. Potrebbero entrarci due me qui dentro. Vengo immediatamente investita dal suo profumo, faccio un sospiro profondo e mi dirigo in camera da letto. Cade nel frattempo entra nella camera con solo l'asciugamano avvolto nei fianchi.
<< Ti sta da incanto. >>Mi scruta dalla testa ai piedi e fa un verso di apprezzamento .
<< Va a metterti sul letto. >> Cade sorride ed esegue gli ordini.
Intanto aziono l'MP3 e metto You Can Leave Your Hat On di Joe Cocker.
Poggio una gamba sul bordo del letto. Comincio a sfilare lentamente la calza e la butto addosso a Cade che mi guarda intensamente. Poi sfilo l'altra calza e faccio la stessa cosa di prima. Faccio un giro su me stessa e comincio a sbottonare la giacca.
<< Oh si, così piccola. >> Sussurra.
Arrivata all'ultimo bottone apro tutta la giacca ma la richiudo subito. Cade fa un broncio e dopo qualche secondo di ancheggiare a destra e a sinistra la butto per terra.
<< O mio Dio, sei...>> Sgrana gli occhi e rimane senza parole.
Mi dirigo nella scrivania e poggio le mani su di essa dandogli le spalle. Faccio dei movimenti circolari con il bacino, mi volto verso Cade e noto che si avvicina a me. Ma lo spingo con una mano di nuovo sul letto.
<< Fai il bravo. >> Esclamo.
<< Non so fare il bravo se ti comporti in questo modo. >>
<< Perché come mi sto comportando?>> Chiedo mentre sto per togliere il reggiseno.
<< Male, molto male. Per questo meriti una bella punizione. Non mi devi provocare in questo modo.>>
Faccio per fare cadere il reggiseno ma lo tengo con un braccio. Salgo sul letto e gattono fin sopra Cade. Che mi libera i seni e li prende tra le sue mani.
<< Sei mia, tutta mia. >>
<< No, sono solo mia. >>
<< Ti sbagli. Tutto questo è mio. >> Indica con le braccia il mio corpo.
Lentamente lo libero dall'asciugamano e lo guardo. È stupendo. Provo le stesse sensazioni della prima volta che lo vidi al bar. Cade mi guarda e cinge i miei polsi con le sue mani.
<< Dannazione a te Noele. >> Esclama. L'espressione piena di ardore è stata sostituita dalla frustrazione, dalla tristezza. La stessa espressione che ebbe quando doveva raccontarmi qualcosa che gli impedisce di andare avanti con me.
<< Cosa c'è che non va, Cade?>> Chiedo con un filo di voce. Mi sento in imbarazzo per aver fatto tutto ciò. Sembrava piacergli ma ora sembra tutto l'opposto.
<< Tutto, c'è tutto che non va. >> Mi scosta e mi copre con un lenzuolo.
<< Ho fatto qualcosa che non dovevo?>>
<< No, tu sei dannatamente perfetta. >>
<< E allora cosa c'è?>>
<< Sono io il problema, Noele, ancora non l'hai capito?>> Si alza dal letto e indossa un paio di jeans blu scuro che gli cadono perfettamente sui fianchi.
Lo guardo frustrata cercando di capire qual è il problema ma Cade ogni volta mi mette un muro davanti che mi impedisce di capire. Si avvicina sedendosi al mio fianco.
<< Senti, ho avuto una storia complicata in passato e le scottature le porto ancora con me...>> Finalmente quando sta per rivelarmi il vero motivo del suo blocco, veniamo interrotti dal cellulare di Cade.
<< Devi rispondere per forza?>> Lo tengo per un braccio cercando di convincerlo a continuare a parlare.
<< Si. >> Fa un sospiro e si dirige verso il cellulare.
<< Pronto. >> Poggia una mano sulla scrivania. << Cosa? ...si...Arrivo immediatamente. >> Di fretta e furia indossa i pantaloni della divisa seguiti dalla maglia.
<< Cosa succede?>> Chiedo preoccupata.
<< Un emergenza, il lavoro mi chiama. >> Indossa le scarpe. << Non sai quanto mi dispiace, sei stata stupenda stasera ma devo andare. Rimani tutto il tempo che vuoi. >>
Rimango in silenzio, seduta sul letto, coperta dal solo lenzuolo a guardare l'uomo dei miei sogni correre via dal suo appartamento lasciandomi sola nell'immenso letto immersa da mille domande.
" Di che storia complicata parlava?"
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Si Mr. Evans ( Vol. 1)
ChickLitQuando Noele Lewis, giovane barista di Hilo venne difesa per la prima volta da Cade Evans, sexy vigile del fuoco coordinatore, si accorge di aver perso il controllo dei suoi occhi fissi sul suo scultoreo fisico e la parola. Arrivata a casa si convi...