Capitolo 8 ( Parte 2)

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La giornata è passata in fretta. Sono le otto e trenta di sera e comincio a prepararmi. Naomi è andata via, aveva una cena galante con Alex. Mi faccio una doccia fredda, poi asciugo i capelli e li lascio al naturale. Metto un filo di trucco e indosso il completino che ho comprato per Cade. Mi guardo allo specchio e mi sta da incanto. Poi sta a lui giudicare. Prima di uscire indosso un trench estivo beige. Prendo l'auto e mi dirigo verso casa sua.

Alle ventuno arrivo a casa di Cade. Sono impaziente di vederlo quindi salgo immediatamente e quando arrivo alla porta vedo che è socchiusa.

<< Cade? Sono io, posso? >> Non risponde nessuno. Decido di entrare. Vado in cucina e lo vedo in divisa. È tremendamente sexy come pensavo. Indossa i pantaloni blu dentro gli stivali neri e una maglia a mezza manica anch'essa blu dove fuoriescono dei bicipiti possenti e muscolosi.

<< Cade?>>

<< Accomodati.>> Si volta verso di me e ha il viso ricoperto di cenere che gli risalta il verde dei suoi occhi, proprio come nel sogno.

Resto priva di parole. Vorrei strappargli i vestiti di dosso e lavarlo io personalmente ma preferisco andare per gradi.

<< Scusa sono arrivato poco fa e non ho avuto il tempo di cambiarmi e farmi una doccia. >>

<< T...tranquillo, stai benissimo anche così. >> Rimango ipnotizzata dalla sua bellezza. In questo momento il mio livello di coscienza è pari a zero. Penso che potrà farmi tutto quello che vorrà.

<< Perché non togli il soprabito? >>

<< Ti rovinerei la sorpresa altrimenti. Tu mentre va a fare una doccia. >>

<< Va bene, fa come se fossi a casa tua. >>

Si dirige in bagno e quando sento che apre il getto d'acqua vado alla ricerca della giacca della divisa di Cade. La intravedo di fronte l'entrata, appesa nell'attacca panni. Tolgo il trench e indosso la giacca. Potrebbero entrarci due me qui dentro. Vengo immediatamente investita dal suo profumo, faccio un sospiro profondo e mi dirigo in camera da letto. Cade nel frattempo entra nella camera con solo l'asciugamano avvolto nei fianchi.

<< Ti sta da incanto. >>Mi scruta dalla testa ai piedi e fa un verso di apprezzamento .

<< Va a metterti sul letto. >> Cade sorride ed esegue gli ordini.

Intanto aziono l'MP3 e metto You Can Leave Your Hat On di Joe Cocker.

Poggio una gamba sul bordo del letto. Comincio a sfilare lentamente la calza e la butto addosso a Cade che mi guarda intensamente. Poi sfilo l'altra calza e faccio la stessa cosa di prima. Faccio un giro su me stessa e comincio a sbottonare la giacca.

<< Oh si, così piccola. >> Sussurra.

Arrivata all'ultimo bottone apro tutta la giacca ma la richiudo subito. Cade fa un broncio e dopo qualche secondo di ancheggiare a destra e a sinistra la butto per terra.

<< O mio Dio, sei...>> Sgrana gli occhi e rimane senza parole.

Mi dirigo nella scrivania e poggio le mani su di essa dandogli le spalle. Faccio dei movimenti circolari con il bacino, mi volto verso Cade e noto che si avvicina a me. Ma lo spingo con una mano di nuovo sul letto.

<< Fai il bravo. >> Esclamo.

<< Non so fare il bravo se ti comporti in questo modo. >>

<< Perché come mi sto comportando?>> Chiedo mentre sto per togliere il reggiseno.

<< Male, molto male. Per questo meriti una bella punizione. Non mi devi provocare in questo modo.>>

Faccio per fare cadere il reggiseno ma lo tengo con un braccio. Salgo sul letto e gattono fin sopra Cade. Che mi libera i seni e li prende tra le sue mani.

<< Sei mia, tutta mia. >>

<< No, sono solo mia. >>

<< Ti sbagli. Tutto questo è mio. >> Indica con le braccia il mio corpo.

Lentamente lo libero dall'asciugamano e lo guardo. È stupendo. Provo le stesse sensazioni della prima volta che lo vidi al bar. Cade mi guarda e cinge i miei polsi con le sue mani.

<< Dannazione a te Noele. >> Esclama. L'espressione piena di ardore è stata sostituita dalla frustrazione, dalla tristezza. La stessa espressione che ebbe quando doveva raccontarmi qualcosa che gli impedisce di andare avanti con me.

<< Cosa c'è che non va, Cade?>> Chiedo con un filo di voce. Mi sento in imbarazzo per aver fatto tutto ciò. Sembrava piacergli ma ora sembra tutto l'opposto.

<< Tutto, c'è tutto che non va. >> Mi scosta e mi copre con un lenzuolo.

<< Ho fatto qualcosa che non dovevo?>>

<< No, tu sei dannatamente perfetta. >>

<< E allora cosa c'è?>>

<< Sono io il problema, Noele, ancora non l'hai capito?>> Si alza dal letto e indossa un paio di jeans blu scuro che gli cadono perfettamente sui fianchi.

Lo guardo frustrata cercando di capire qual è il problema ma Cade ogni volta mi mette un muro davanti che mi impedisce di capire. Si avvicina sedendosi al mio fianco.

<< Senti, ho avuto una storia complicata in passato e le scottature le porto ancora con me...>> Finalmente quando sta per rivelarmi il vero motivo del suo blocco, veniamo interrotti dal cellulare di Cade.

<< Devi rispondere per forza?>> Lo tengo per un braccio cercando di convincerlo a continuare a parlare.

<< Si. >> Fa un sospiro e si dirige verso il cellulare.

<< Pronto. >> Poggia una mano sulla scrivania. << Cosa? ...si...Arrivo immediatamente. >> Di fretta e furia indossa i pantaloni della divisa seguiti dalla maglia.

<< Cosa succede?>> Chiedo preoccupata.

<< Un emergenza, il lavoro mi chiama. >> Indossa le scarpe. << Non sai quanto mi dispiace, sei stata stupenda stasera ma devo andare. Rimani tutto il tempo che vuoi. >>

Rimango in silenzio, seduta sul letto, coperta dal solo lenzuolo a guardare l'uomo dei miei sogni correre via dal suo appartamento lasciandomi sola nell'immenso letto immersa da mille domande.

" Di che storia complicata parlava?"

Si Mr. Evans ( Vol. 1) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora