Capitolo 21 (Parte 2)

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Due Blue Hawaiian per Roy e Irina, un Margarita per mio padre e un succo alla pesca per mia madre.

<< Scusa tesoro, perché hai dato a tutti un drink e a me del succo?>> Chiede con espressione perplessa.

<< Perché tu l'alcol non lo reggi, mamma. >> Esclamo.

Ci lasciamo trasportare tutti da una lunga risata meno di mia madre che ci guarda tutti con gli occhi chiusi in una linea.

La mia è una bella famiglia. Stiamo allo scherzo anche se ci lanciamo frecciatine per prenderci in giro. Sono davvero felice di averli qui con me.

Il bar viene riempito dalle note di Pitbull in Timber. E un grido unisono di approvazione esce dalle bocche dei clienti.

<< Ma qui è così ogni giorno?>> Chiede Irina tra un sorso e l'altro del suo drink.

<< Oh, si. >> Guardo fiera i miei clienti e realizzo quanto mi piace questo lavoro e penso che non lo abbandonerò mai, mette armonia e da un tocco di colore alla giornata. Vedere i clienti che ballano così mi fa gioire, vuol dire che piace stare qui. Penso a Cade e alle sue proposte. Il sorriso che avevo in viso scompare all'istante. È così complicato...

Prendo un bicchiere di succo e lo bevo d'un sorso.

<< Tesoro, visto che il tuo turno è finito possiamo anche andare. >> Dice mio padre una volta terminato il drink.

<< Si certo. Vado un attimo nel camerino e sono subito da voi. >>

Sgattaiolo nella stanza, devo trovare Xavier e riprendermi il cellulare. Ma non c'è. Faccio la strada di ritorno e mi ci imbatto.

<< Oh, scusa, ma dove eri finito?>> Chiedo non appena lo vedo.

<< Sono io che devo chiederlo a te, per tutto il pomeriggio non hai fatto altro che stare col telefono in mano. E comunque i soldi dei drink che hai offerto ai tuoi li detrarrò dalla paga. >>

<< Si capo. >> Porto la mano sulla fronte come per fare un saluto militare poi la porto in avanti con il palmo rivolto verso l'alto.

<< Che c'è?>> Chiede, aggrottando la fronte.

<< Non hai niente di mio?>>

<<La prossima che ti vedo con questo... >> Muove il cellulare tra le dita. << Te lo butto in mare.>> Me lo porge.

<< Ricevuto capo. >>

Si scosta per farmi passare. Un'altra cosa positiva di questa nuova divisa è che puoi andare via in fretta senza doverti prima cambiare.

Mi torna in mente il giorno in cui venne a trovarmi in camerino e parlò con Xavier per fagli cambiare idea sulle noci di cocco. Ancora non so cosa gli abbia detto ma mi basta per capire che è stato abbastanza persuasivo e chiaro a riguardo.

La mia mente arriva pure al punto in cui mi fece godere sempre nel camerino. Un ondata di calore mi colpisce in pieno corpo, lo sento salire come un uragano e pian piano invade ogni cellula della pelle.

Scuoto la testa per cacciare via questo pensiero. Mi manca tanto e lo vorrei con me, in questo preciso istante.

Lasciamo il bar sulle note di Macklemore e Ryan Lewis in Can't hold us metre ci dirigiamo nel mio appartamento. Saliamo tutti sull'auto di mio padre, una meravigliosa Pontiac Firebird anni 70, tutta nera con delle strisce rosse ai lati. Con Roy e Irina ci sediamo sui sedili posteriori, mia madre davanti e ovviamente mio padre alla guida. È molto geloso della sua auto la chiama "la sua piccola".

Si Mr. Evans ( Vol. 1) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora