Capitolo 6 ( Parte 1)

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6

Dopo avermi sfiorato la mano con la sua intreccia le sue dita con le mie.

" Per quale motivo? Perché vuole tenermi per mano?"

Non sottraggo la mano dalla sua stretta, anzi, per qualche motivo, mi sento al sicuro, protetta da occhi indiscreti.

Sento il calore del suo arto invadere tutto il braccio fino ad arrivare al basso ventre. Penso a quello che è successo stamattina. È stato intenso, bello...Desideravo da molto tempo sfiorargli le labbra, carezzarle, baciarle. Sono morbide e deliziose. Potrei stare a baciarlo in eternità. Vorrei chiudere gli occhi per poter pensare alla grande ma non posso, inciamperei sicuramente in qualcosa e non voglio fare la figura dell'idiota.

Guardo le nostre mani e rimango senza fiato. Sembriamo due fidanzati ma la realtà mi riporta sulla terra ferma ricordandomi che non siamo niente. In realtà non so cosa siamo.

<< Ti va qualcosa da bere?>> Propongo. Non so per quale motivo gli abbia fatto un invito del genere ma la rabbia verso di lui è svanita. Voglio passare altro tempo con lui. Il mio corpo ha bisogno della sua vicinanza e non posso impedirglielo. Litigare con lui è stato un bene. Nonostante tutto lo desidero ancora di più. È così sexy e in certi momenti, bè così...dolce.

<< Si certo. >> Mi guarda allibito. Non penso si aspettasse una proposta del genere.

Entriamo in un bar e non posso che notare gli sguardi degli altri fissi su di me. Cade mi tiene ancora per mano. Mi volto a destra e a sinistra e vedo le persone che si parlano all'orecchio per poi ridere.

Cade lo nota e si arresta appena a pochi metri dopo l'entrata.

<< Forse è meglio che andiamo via di qui. >> Ha i lineamenti del viso tesi.

<< No, restiamo. >>

Sento una voce bisbigliare.

<< Guarda, è la pazza di ieri sera. >> Una voce maschile mi mette sotto i riflettori.

<< Si, hai ragione. È proprio lei. >> Conferma l'altra voce, ma stavolta è di una donna.

Sento Cade irrigidirsi sempre di più. Mi stringe la mano, che non ha mai lasciato. Alzo la testa e lo guardo. È furibondo. Se potesse, li farebbe zittire immediatamente.

<< Ora basta. >> Fa per dirigersi da quella coppia che ha commentato ma lo fermo prendendolo per un braccio.

<< No Cade, non ne vale la pena. >> Lo porto al banco e ordino un succo alla pesca.

<< Non desidera un po' di alcol oggi?>> Chiede il barista con sarcasmo. Un ragazzo dai lineamenti magri con i capelli biondo cenere e occhi neri.

Cade fa un sospiro e gli poggio la mia mano sulla sua per fargli capire che va tutto bene ma nonostante tutto lo fulmina con lo sguardo e il ragazzo sembra comprendere perché il suo sorriso scompare all'istante.

<< Un bicchiere di acqua minerale. >> Ordina Cade con tono severo. Il ragazzo annuisce e ci porge i bicchieri.

Per tutto il tempo Cade lo fissa in cagnesco facendo sentire a disagio il minuto barista. Poi si volta a guardarmi.

<< Perché farti umiliare in questo modo?>> Il suo tono si è fatto dolce, pieno di preoccupazione nei miei confronti.

<< A me non importa di quello che pensano gli altri. >> Rispondo in tutta sincerità. << Nella vita ho imparato a fregarmene di tutto e di tutti. >> Bevo un sorso di succo.

Si Mr. Evans ( Vol. 1) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora