CAPITOLO 26-invisible

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E così mi ero seduta in cortile con Luke, a un tavolo piuttosto isolato. Era chiaro che non gli piacesse troppo stare in mezzo alle persone, soprattutto quelle che non facevano altro che giudicarlo. E in un certo senso lo capivo.

Passammo praticamente in silenzio tutto il tempo del pranzo, finché ad un certo punto decisi di rompere il ghiaccio...

"Dovevi dirmi qualcosa...?" gli chiesi.

"Qualcosa? Perché?" mi chiese lui a sua volta.

"Perché mi hai chiesto di pranzare insieme...?"

"Non so, forse perché mi andava la tua compagnia..." mi rispose.

Lo guardai in silenzio per un lungo istante, poi lui alzò la testa e portò i suoi occhi azzurri a me...

"Che c'è...?" mi chiese.

"Tu non ti avvicini mai a nessuno...perché a me sì?"

"Forse sono gli altri che si allontanano da me...ci hai mai pensato?"

Non sapevo che rispondere, e restai ancora a guardarlo. Ma non serviva a nulla, Luke non era quel tipo di persona che riuscivi a capire solo da uno sguardo, o una parola, o un gesto...

"Non so perché con te è diverso...è così e basta. E' diverso il modo in cui mi parli, e mi ascolti" mi disse "Lo so che ancora non ti fidi di me, ma almeno non mi giudichi come gli altri..."

"Come lo sai...?" gli chiesi, non capendo.

"I tuoi occhi" mi rispose semplicemente, guardandomi.

Non sapevo che rispondere, ero sempre più confusa...

Luke sorrise leggermente "Non pensarci troppo adesso...sono sicuro che prima o poi troverò una spiegazione sensata da darti. Non sono bravo con le parole, posso solo dirti che è così e basta..."

Mi limitai ad annuire, senza chiedere altro...



JAY'S POV.------------------

Dopo l'ora di pranzo dovevo andare al campo di calcio: quel giorno era in programma un altro allenamento, in preparazione del torneo. Ormai mancavano solo 3 giorni.

All'uscita della mensa salutai Ashton, con cui avevo pranzato. Quel giorno era parecchio strano, anche se lo negava: sembrava che gli dovessi cavare le parole di bocca per fare solo una semplice chiacchierata...e inoltre aveva reazioni strane quando parlavo di Debby e del fatto che non l'avessi né sentita né vista. Ashton sembrava distratto, spesso sovrappensiero, come se fosse con la testa da un'altra parte. Chissà che gli era successo...

Andai al campo di calcio, e mi diressi allo spogliatoio per cambiarmi. Ad un tratto sentii il rumore della porta del bagno, e poi dei passi: mi voltai e vidi davanti a me lui, quel pallone gonfiato biondo...

"Ciao..." mi salutò lui, venendo avanti con la sua divisa blu.

"Hemmings..." risposi, portando lo sguardo su di lui. In quell'istante provai una certa soddisfazione nell'indossare la divisa della squadra a lui avversaria, quella verde...sarebbe stata una rottura essere in squadra con lui.

"Ti dona il verde..." mi disse, con un sorrisino irritante.

"Ti credi molto spiritoso, vero Hemmings...?"

"Io? In realtà non avevo intenzione di fare battute o essere spiritoso..."

"Se lo dici tu..." risposi.

#JET BLACK HEART  [completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora