CAPITOLO 8-hurricane

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"Pronto, Jay?" chiesi, rispondendo al telefono. Ero arrivata a casa da pochi minuti.

"Debby? Tutto ok??" mi chiese. Sembrava agitato.

"Sì...tutto ok, perché?"

"Sei a casa??" mi chiese ancora.

"Sì, sì...ma che succede, Jay?"

"Ok...no, tranquilla. Volevo solo essere sicuro che fossi a casa..."

"Perchè...?"

"C'era...c'era Hemmings nei paraggi, fuori da scuola, e pensavo che..."

"Che mi si fosse avvicinato...?" chiesi esitante.

"Sì, esatto...scusa, è che l'ho incrociato e allora...ma non importa, lascia stare"

"D'accordo..."

"Buona giornata, Debby"

"Jay, aspetta...!" lo chiamai "Grazie..."

"Di che...ciao Deb"

"Ciao, ci sentiamo" salutai, e riattaccai.

Mi sedetti un momento sul letto, a riflettere. Doveva essere davvero successo qualcos'altro tra loro, l'odio di Jay a volte sembrava...esagerato. Insomma, per essere semplicemente un odio "a pelle". Ma Jay me lo avrebbe detto, se ci fosse stato dell'altro, ci dicevamo sempre tutto...e allora perché mi sembrava che non fosse così?



Intanto a casa Hemmings, Luke si era seduto sul divano davanti alla tv con un pacchetto di m&m's, e con il telecomando scorreva i canali. Girò una chiave nella serratura, e la porta di ingresso si aprì. Poi alcuni passi raggiunsero il soggiorno...

"Ciao tesoro..." Liz, sua madre, era rientrata a casa.

"Ciao mamma" rispose Luke.

Lei lo guardò un istante in silenzio, mentre lui teneva lo sguardo dritto alla tv. Fece per dirgli qualcosa, ma Luke parlò per primo...

"Sai che i laghi che abbiamo qui sono praticamente tutti artificiali?" le chiese "Quelli naturali sono pochissimi, e piuttosto piccoli in confronto...certo che i laghi non sono il punto forte dell'Australia"

Liz lo guardò  un po' confusa "Perchè me lo stai dicendo...?"

"Così...l'ho saputo oggi a lezione di geografia" rispose lui, continuando a cambiare i canali.

Rimase ancora più perplessa. Luke aveva detto 'lezione'? Voleva dire che aveva seguito le lezioni...? Liz si sentì confusa...per quanto si impegnasse, per quanto facesse continue raccomandazioni a suo figlio, per quanto provasse a convincerlo, Luke non seguiva più regolarmente la scuola.

Ci metteva tutte le sue forze per fargli capire che lo diceva per lui, che non poteva passare le giornate in giro senza combinare nulla. Era stata convocata un sacco di volte, ma erano state più quelle che non era potuta andare...Liz lavorava tutto il giorno quasi tutti i giorni, aveva a malapena il tempo di mangiare. E non era l'unica cosa che gravava sulle sue spalle.

C'era il rapporto tra Luke e suo padre Andrew. Un rapporto non difficile, di più... La causa principale era il fatto che lui non avesse mai accettato la passione di Luke per la musica. Gli ripeteva che era solo una perdita di tempo, che avrebbe fatto meglio a pensare a cose serie, come la scuola. Doveva impegnarsi sui libri, e non sulle corde di un'inutile chitarra...così gli diceva sempre. Luke non era capace di tenersi le cose dentro, e gli rispondeva sempre: i litigi erano all'ordine del giorno in quella casa. Con Liz non lo faceva, perché lei era diversa da suo padre: lei non gli scaricava addosso il suo odio, per il semplice fatto che non lo provava. Aveva sempre amato Luke con tutto il suo cuore e continuava a farlo, nonostante fosse un ragazzo tanto difficile e impulsivo. Anche lei pensava che avrebbe dovuto mettersi più in riga, ma non glielo diceva con rabbia.

In fondo Liz e Andrew la pensavano quasi allo stesso modo, a parte sulla musica e la chitarra, ma tra lui e Luke non c'era proprio soluzione...suo padre gli andava a toccare la cosa che amava di più in assoluto, e lui questo non lo poteva assolutamente tollerare. Luke non sarebbe mai diventato l'uomo d'affari o il dottore o l'avvocato che lui voleva che fosse, doveva metterselo in testa. Ma anche in caso contrario non sarebbe cambiato nulla: Luke avrebbe continuato a fare di testa sua, niente lo avrebbe separato dalla sua chitarra, primo fra tutti suo padre.

Inoltre tra loro c'era una tensione in qualche modo legata agli altri due figli, i fratelli maggiori di Luke. Essendo il minore, Luke si era sentito spesso l'ultima ruota del carro. I fratelli ricevevano sempre le attenzioni maggiori da suo padre: alle loro passioni si interessava sempre, erano quasi i figli perfetti ai suoi occhi. Luke invece era l'emarginato, quello che aveva sempre avuto interessi e obiettivi diversi rispetto agli altri...Era con Liz che trovava un po' di conforto, e così tutt'ora: lei era l'unica che si era impegnata a capirlo, a incoraggiarlo. Il merito maggiore era suo, se Luke riusciva a sopravvivere a quell'inferno...

La verità era che Luke aveva dentro un cuore nero che sanguinava, e sotto di esso c'era un uragano. E tutte le parole dure di suo padre si attaccavano al foglio bianco che era la sua mente, come se fossero scritte con una penna di veleno...Ma nessuno riusciva a capirlo.


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HEY <3

forse avete notato che ho cercato di formulare una frase usando alcuni versi di 'Jet Black Heart'....ahahah  Non so se l'intento è riuscito, ma spero vi sia piaciuto <3

continuate a votare, commentare e seguire la storia...!

UN BACIO

Elle xx

#JET BLACK HEART  [completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora