Più vicini

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Voglio svegliarmi sempre tra le sue braccia. Sempre.
E se il paradiso esiste è qui .
Siamo stretti in un abbraccio che mi sembra inestricabile.
Oggi potremo dormire fino a tardi.
La prossima meta non è lontana, Zurigo è solo a qualche ora da qui. I ragazzi partiranno stamane, noi nel tardo pomeriggio.
Il mio racconto di ieri notte non ha lasciato molto spazio ad equivoci. La mia vita ha avuto momenti tristi e altri meno , ma la maggior parte del tempo è trascorsa in limbo ovattato, per non sentire il dolore di tanto vuoto. La musica ha riempito e riempie continuamente questi vuoti, lasciati da persone che ho amato o anche solo creduto di amare. Gabriele, il mio ex, più che altro ha lasciato l'amarezza di un inganno subito per anni, di una fanciullezza emotiva sciupata da una persona vuota .

La pienezza che James mi sta regalando non la immaginavo possibile; mi chiedo solo se io sono in grado di donargli altrettanto.
Si sta muovendo lentamente. Mi accarezza il collo con il suo viso.
Quel viso che adoro, con le fossette più belle che abbia mai visto.
Ho sempre avuto il debole per le fossette...

- Mmmm, profumi di buono... i miei risvegli sono ogni giorno migliori - Lo sento sorridere su di me.

- Buongiorno a te... - dico cercando di muovermi piano.

- Non muoverti perché potrei avere intensioni molto cattive... -

- Non sono il tipo che resiste e non intendo farlo. Quindi. .. baciami - dico languidamente.
Non mi lascia finire la frase. Il suo bacio mi fa rimanere senza fiato, non ho il tempo di comprendere quanto ogni momento che passo con lui sia come un continuo annegare in emozioni travolgenti e sconosciute.
Non sento più nulla se non un calore quasi insostenibile, e solo lui che sa soddisfare la mia sete. Io sono sua e lui è mio, di nuovo, ancora e ancora.

Il mondo va avanti , ma qui sembra esserci una bolla e dentro ci siamo solo noi.

Quando siamo ormai esausti riposiamo silenziosi, l'uno tra le braccia dell'altro.
- Sarà il caso di alzarsi , fare colazione o forse... pranzare - gli dico sorridendo. Mi viene in mente che devo scrivere ed inviare l'articolo per la rivista.
Alberto era già abbastanza sconvolto dalla notizia della mia partenza con James, ma la sua richiesta iniziale era un impegno per me e devo portarlo a termine. Alla fine della telefonata era arrivato a propormi di fare una sorta di reportage sulla tournée.
E cosa avrei scritto? Quanto era fantastico dal vivo, quanto fosse fantastica la sintonia che riusciva a avere con il pubblico? So avrei potuto ma poi la mia mente avrebbe vagato tra le lenzuola delle camere d'albergo dove abbiamo fatto l'amore, condividendo tutti i momenti, nessuno escluso, perché allontanarsi è una sofferenza fisica per entrambe.

No,niente reportage, troppo coinvolta avrei finito con non essere obiettiva.

Sono perdutamente innamorata di lui e so di lui quello che c'è scritto su Wikipedia.
Un po pochino direi.
Prima o poi mi racconterà di se, e saremo piu vicini, se possibile ancora più vicini.
- Non mi hai chiesto nulla di me... Devo pensare che tu sappia già tutto quel che c'è da sapere? - mi sorride maliziosamente.

- Tu comunque sai leggere i miei pensieri - rispondo ridendo - Sei un fenomeno, dovremmo brevettarti ! -

E mentre nascondo il viso nell'incavo del suo collo gli chiedo piano: - Dimmi chi è James, qualcosa che io non sappia... che mi stupisca , che non mi ferisca, che ti dipinga a tratti leggeri con colori tenui e forti allo stesso tempo . Dimmi chi sei, perché non posso più fare a meno di te. -

- Io credo di essere la persona che sognavi di avere per te. Credo di essere nato per te e ora sono qui per te. E un giorno comporro' musica per le parole che hai usato, perché le trovo bellissime. - Il suo sguardo osserva i miei occhi e scorre uno a uno i tratti del mio viso, del mio corpo, ancora stretto al suo.

- Io sono nato a Hitchin nel 1990, ma in realtà sono nato davvero a undici anni, quando ho avuto il coraggio di prendere in mano la vecchia chitarra di mio padre.
La mia prospettiva del mondo è diventata musicale. Ho maturato una vera e propria ossessione per la chitarra. Ho studiato da solo, poi con l'aiuto di un insegnante, in una scuola. E poi suonavo, perché la musica era il modo perfetto per esprimere ciò che ero e che sentivo. Adesso questo sentire la musica come esperienza assoluta è ancora intatto. Ho suonato con fratelli ed amici perche la musica era sempre prima di tutto. -
- Fratelli?- chiedo timida.
-Li conoscerai.- continua - Non so se mi sono innamorato d'altro prima d'ora. Non credo però. Ho avuto qualche ragazza, una anche per un po' quando sono andato a Brighton, ma li suonavo nei club cinque sere a settimana, non avevo il tempo o non so cos'altro per coltivare una relazione-
- Forse semplicemente non eri molto coinvolto...-
- Evidentemente, se penso a come mi sento adesso, quando sono con te, mi rendo conto che non lo ero. Era carina, mi piaceva, sono stato con lei, ma ... non era come adesso. Quando stiamo insieme io sono rapito, non vedo che te, non sento che te.
Sono smarrito eppure so esattamente dove sono e so di essere dove voglio essere. La mia carriera è decollata all'improvviso non mi ha lasciato mai molto spazio per altro. Ma conservo la serenità del bambino che sono stato e la passione del ragazzo che ha messo la musica al primo posto, come espressione di se. Ora sto cominciando a pensare all'uomo che voglio essere. Ho un sacco di idee e tu sei in ognuna di queste. Voglio condividerle con te, costruire quello che ancora non conosco bene del mio futuro insieme a te. Se tu vorrai, naturalmente. - il suo sguardo si fa più intenso e mi scruta dentro, cercando conferme.

Io abbasso gli occhi con il cuore che mi scappa via dal petto.
Mi vedo con lui al mio fianco, sotto un cielo sconosciuto, in posti sempre diversi, tra mura sconosciute eppure familiari, odo voci di bambini e vedo il suo sorriso aleggiare intorno a me, e regalandomi una sicurezza intensa, mai provata.

Ora so che se voglio posso veramente essere felice.
Mi basta seguire il cuore.

Incomplete - Ho sempre cercato te.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora