Una scelta difficile

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Dopo cena abbiamo deciso di fermarci dormire a Hitchin, in un piccolo albergo. Tutto è così delizioso che sembra di essere sul set di un telefilm made in UK.
La serata trascorsa insieme agli amici di James è stata piacevole e rilassante. Mi hanno raccontato della loro prima band, delle loro prime esibizioni. Abbiamo riso, scherzato, mi hanno coinvolta facendomi sentire a mio agio.
Ho sentito di nuovo di essere al mio posto, dove devo essere, con lui.
Le parole di suo padre sono quasi sbiadite, ma un lieve disagio si insinua dentro di me.
Ho bisogno di una pausa. L'amore per lui mi sta fagocitando . Ho bisogno di staccare per qualche giorno . Devo capire quanto il bisogno letteralmente fisico di lui mi abbia sopraffatta. Non respiro senza di lui, ma devo imparare a farlo.
Credo che partirò. Andrò a trovare mia madre, devo parlare con lei. Ho bisogno di essere certa, assolutamente certa delle mie scelte.
Io so che è lui che voglio, che è con lui che voglio stare, ma ho bisogno di essere certa nel profondo. Il mio bisogno di certezze è interiore. Non è che lui non mi dia certezze, ma le cose mi sembra siano così veloci da sembrare che mi sfuggano di mano.
In meno di un mese siamo passati da perfetti sconosciuti a "promessi sposi". Un gran salto. Per molti versi un salto nel buio.
Sara' difficile staccarmi da lui, anche per qualche giorno.
Devo dirglielo .

Adesso però sono di nuovo tra le sue braccia. Il mio posto sicuro. L'amore con lui non ripete mai se stesso, e mi travolge ogni volta con sensazioni a cui spesso non so dare un nome. Mi conduce sempre dove vuole, vette più alte, abissi più profondi.

Stamane si torna a Londra e mi organizzero' per andare qualche giorno in Italia.
La sua voce mi coccola al risveglio, mi canta piano un motivo, delle parole che non conosco ancora. Ci sono io tra quelle parole. Mi riconosco.

- Quando l'hai scritta?- gli chiedo ancora ad occhi chiusi.
- In aereo, venendo qui- dice dolcemente - Tutti sapranno quanto ti amo-.
- Le ragazze mi odieranno in massa! -
- Io amo te, se ne faranno una ragione. - ribatte ridendo.
- Oppure cercheranno di farmi la pelle! - concludo anch'io ridendo.
Mi giro finalmente a guardarlo. I suoi occhi sono immersi nei miei, ma io non sostengo lo sguardo.
- Voglio tornare a casa mia per qualche giorno- dico.
- Ok, stamattina prendiamo i biglietti. Quando vuoi partire?-
- Voglio tornare da sola James - .
Mi guarda serio. -Perché? - dice visibilmente preoccupato - qualcosa non va? Non capisco.-
- Va tutto bene, non fraintendere, niente è cambiato. Ti amo, non sto scappando. È solo che ho bisogno di essere certa di me, di saper soddisfare tutte le tue aspettative. Voglio essere la persona perfetta per te, che ti dica il si che sembri voler sentire da lei.
Ti voglio amare senza remore, senza ombre, paure, timore di tarparti le ali. Voglio essere tua completamente.
- È già così. Tu sei già perfetta. Non riuscirò a respirare se te ne vai...-
- Saranno solo un paio di giorni. Preparero' le mie cose da trasferire, documenti, tutto quello che mi serve per trasferirmi qui con te. Non fuggiro' . Mia madre mi darà una mano. Sarò di ritorno prima che ti accorga che sono andata via-.
-Sai che non sarà così. ..-
- Certo che sarò tornata prima che te ne accorga e poi non andrò via mai più. -

Il ritorno a casa a Londra è per lo più silenzioso. Ma è un silenzio carico di timori. Quelli di entrambe. Non voglio rovinare niente, ma devo fare quel che ho deciso di fare.
Nel pomeriggio prendo il biglietto. Domani in mattinata sarò a casa mia. Preparero' quello che devo portar via, organizzero' la spedizione, la mattina dopo risolvero' le faccende burocratiche con l'Accademia e salutero' i miei amici. Se sopravvivo alla kermesse potrò vedere mia madre il giorno dopo. E ripartire la mattina seguente. Ho già preso anche il biglietto di ritorno. Perché io voglio tornare. Tra le sue braccia.

La nostra notte ha un sapore strano , diverso. Mi ha amato con una intensità che sapeva di disperazione. Come se fosse l'ultima.
- Devi andare per forza in Italia domani?-
Annuisco. - Tornerò dopo tre giorni, tornerò. -
- Lascia che venga con te...-
- Mi aspetterai se vuoi-
Sì gira dall'altra parte lasciandomi sola, senza il conforto e la sicurezza delle sue braccia.
Spero solo che tutto non so ritorca contro di me.
Non voglio perderlo, ma ormai ho deciso.

Scelgo di non lasciare che mi accompagni in aeroporto. Sarebbe straziante per me e rischierei di non partire.
Quando sto per uscire lo abbraccio e lo sento stringermi come non ha fatto mai. I nostri baci sono intensi come non mai.
La sua bocca intenzionata a rimanere con me .
Quando mi stacco da lui il mio cuore cessa di battere per un istante.
-Il mio cuore resta qui con te. Abbine cura - gli accarezzo il viso,
- Ti chiamo non appena sono a casa- gli dico ed esco.

Il tempo che trascorro in viaggio letteralmente vola.
Mi ritrovo a casa mia e mi sembra di essere tornata indietro nel tempo, come se tutto quello che sto vivendo sia stato solo un sogno. Ma non è così.
Quando sto per chiamarlo trovo un suo messaggio:

SONO ANDATO A TROVARE I MIEI, NON VOLEVO STARE DA SOLO. LA TUA MANCANZA NON MI LASCIA RESPIRARE. A DOPO.

Considerando il fuso lo chiamo a ora di cena. Io ho già selezionato ciò che ho deciso di portarmi via, libri, cd, dischi, e poi abiti, e tutto le cose che ritengo utili ed indispensabili. Ho sentito una ditta per preparare tutto e spedirlo a Londra.

Risponde al primo squillo.
- Ehi... come stai, tutto bene? - chiedo con un po di imbarazzo.
- Sono qui. Stare con i miei genitori mi fa sentire meno solo. Penso che non tornerò a Londra stasera. Rimango qui a dormire - .
- Sono contenta allora. Potrai parlare con tua mamma, vedere i tuoi amici, rilassarti. ..-
- Mi manchi- dice diretto- da morire- .
- Ci vedremo prestissimo, tra qualche giorno-.
- Vorrei che tu fossi qui con me- risponde .
Ho il cuore in pezzi.
- Saluta tua madre da parte mia- dico cercando di sviare la discussione.
- Manchi anche a lei- .
- Goditi questa serata con la tua famiglia, ti chiamo domattina-
- Ti amo- .
- Anch'io ti amo James, e mi manchi da togliere il fiato, ma tornerò da te, non temere-.
- Lo spero, buonanotte-
- Notte, amore mio-.

Non chiudero' occhio stanotte. Il vuoto che sento è da panico.
Il mio letto è freddo, lui non c'è; il bisogno di lui presente in ogni angolo della mia anima. Non vedo l'ora che passino questi giorni, non vedo l'ora di sentirmi di nuovo tra le sue braccia. Di tornare a casa, dove devo essere.

Incomplete - Ho sempre cercato te.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora