Incontri e scontri

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Rimango inerme in compagnia di sua madre . Non ho il coraggio di dire nulla. La considerazione del padre di James mi ha gelato il sangue nel vene. Chiaramente non vede bene la nostra relazione.  Probabilmente anzi sicuramente  non la comprende, non può.
Mentre mi chiedo cosa si diranno sento chiaramente voce di James.

- Avresti dovuto chiedere a me il motivo della presenza di Amelie', qui con me- .
- Mi avresti dato una risposta soddisfacente e plausibile? - chiede il padre sensibilmente irritato.
- Non capisco il tuo problema.  Io sono innamorato di lei.  Voglio vivere con lei la mia vita-  risponde determinato. 
- La conosci appena anzi non la conosci affatto! -
- La conosco abbastanza per dirti che è  lei che ho sempre cercato. Le mi rende felice, mi fa sentire completo, con lei sono veramente io, come non lo sono mai stato.-
- Cos'è ? Qualche notte di sesso e ti preso all'amo? Svegliati, non è il momento per te per farsi coinvolgere da una storia, devi consolidare quello che stai facendo,  il prossimo album deve essere all'altezza  del precedente.  Vuoi gettare al vento tutti gli sforzi ed i sacrifici fatti!- . Vorrei sprofondare. Ma anche stavolta il terreno non mi accoglie.
- Non ti permetto di parlare cosi  di Amelie', lei è  una ragazza innocente e straordinaria. E il mio angelo, canta come un angelo,
mi ama perché sono io non per quello che c'è all' esterno . Sono stato il suo primo ed unico uomo,  non stiamo parlando di una ragazza comune.Non ho intenzione di stare  sentire altre sciocchezze del genere. Lei vive e vivrà  con me. E ti dico di più,  non appena tutto ciò  che ho in programma quest'anno sarà realizzato io e lei ci sposeremo- . Alle parole di James, abbasso istintivamente gli occhi per non incontrare lo sguardo di sua madre.
Ma inaspettatamente lei mi prende la mano.
- Mio figlio è  veramente  felice con te - mi dice dolcemente.
-Sì, siamo felici. Sereni ed in certi momenti è come se fossimo sempre stati insieme. Non so spiegare...- rispondo mentre tiene ancora la mia mano.
- Io conosco James e so quando il mio ragazzo è  triste,  stanco o si sente bene o realizzato.  Non ho detto felice, perché  quella condizione non l'ho mai veramente vista sul suo volto. Oggi non mi è più  parso il ragazzo che è  partito qualche mese fa. Mi sembra un uomo, più forte, più  sereno, come ha detto lui, completo. Felice. Se anche in parte il merito è  tuo non posso che dirti grazie.- mi dice tutto senza soluzione di continuità.
- Io lo amo, niente di più, non riesco più a pensare di vivere senza di lui.- dico guardando ancora il pavimento,- adesso che è in un'altra stanza la mancanza, il dolore è  quasi fisico-.
Mi prende anche l'altra mano. Sollevò gli occhi e il suo volto e disteso e sorridente.
- Sono certa che andrà tutto bene-  dice dolcemente .
Di la ' padre e figlio continuano a parlare ma i toni sono meno accesi e sento James fare una battuta sui doveri di padri e figli.
- Rimarrete comunque a pranzo, spero- mi chiede un po in ansia.
- Immagino di si. Spero che qualsiasi cosa padre e figlio si siano detti non abbia creato problemi ulteriori. Mi sentirei responsabile...- dico tornando a fissare il pavimento.
- Non pensare a cose del genere, loro hanno sempre discusso. Ma, rimanga tra noi, ha sempre vinto James. Non mi preoccuperei troppo-.
Vuole tranquillizzarmi,  ma una paura mi balena nella mente.
Forse potrei effettivamente essere un ostacolo alla sua realizzazione. Un distrazione troppo forte.
Non lo voglio. Devo pensare, capire, decidere cosa posso fare per scongiurare questo pericolo,  senza perderlo. Non lo sopporterei.
Quando rientrano nella stanza leggo sul suo viso la stessa sofferenza che è  dipinta sul mio. La mancanza . Quando è  vicino a me ci abbracciamo come d'istinto.  Va già meglio.
- Sta' tranquilla, è  tutto a posto. - mi dice piano - andrà tutto bene- .
- Anche tua mamma ne è  certa- dico forzando un sorriso.
- Mi conosce, sa quello che dice- continua sorridendo.
Mantiene l'abbraccio sotto lo sguardo ancora incerto del padre, mi lascia un bacio sui capelli e io mi sento sempre più  tranquilla.
Come posso tornare indietro? Non potrei  mai, ma devo capire.

Il pranzo si svolge in una atmosfera a tratti tesa, a tratti più  distesa. Qualche cenno polemico non manca, ma James gestisce la cosa con abilità, spalleggiato dalla madre. Io resto quasi sotto traccia limitandomi a rispondere se interpellata. Non voglio danneggiare nessuno, non voglio essere causa di problemi per nessuno. Un istinto primordiale mi direbbe di fuggire, ma James è  più importante. 

Ci congediamo dai suoi genitori, la madre mi fa promettere che tornero' presto a trovarla; decidiamo di fare una passeggiata  per le strade di Hitchin. Che prodigio gli inglesi! Le loro cittadine sembrano sempre uscite da un romanzo di fine ottocento.
Tutto è ordinato , gli edifici, soprattutto  quelli pubblici sono latori di austera sicurezza.  Punti di riferimento per gli abitanti. Passeggiamo per il parco, che si snoda nei pressi del principale edificio religioso.  È così rilassante calpestare questi prati verdissima che mi verrebbe  voglia  di camminare scalza, per sentire la freschezza dell'erba sulla pelle. Per un po, così il fantasma della discussione di James e suo padre mi sembra più  lontano.
Ci accoccoliamo vicini sulla riva dello specchio d'acqua, proprio dietro la chiesa. È  tutto così tranquillo.  Io un po meno. 
Continuo a pensare che  forse potrei essere veramente di intralcio alla sua carriera. .. In qualche modo le parole dette da suo padre mi stanno facendo sentire in colpa, come se gli stessi togliendo risorse preziose.

Tu lo ami, non gli stai togliendo nulla , anzi gli stai dando tanto. 

Si questo lo so, ma forse potrò tornare a casa mia per qualche giorno. Potrei sistemare le mie cose e capire meglio che è  proprio questo quelllo che voglio.

Non essere sciocca, tu sai già quello che vuoi , lo hai sognato per tanto e adesso cosa fai fuggi ? Non si fugge all'amore, perché ci troverà.

Io sono già stata trovata, ma valuterò le mosse da fare per essere totalmente sicura della scelta. La sua presenza mi è ormai necessaria come l'aria che respiro,  come posso pensare di lasciarlo, anche solo per qualche giorno?

Non oggi,  ma domani ne parleremo e cercherò  di andare da mia madre da sola. Per capire. Per essere definitivamente  certa. 

Incomplete - Ho sempre cercato te.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora