⚓Andy⚓
"Julia! Max! Che....che volete fare?"Cercai in tutti i modi di stringermi a me stesso, come per proteggermi...ma sapevo benissimo di essere in trappola.
Sapevo ciò che mi avrebbero fatto, ed ero consapevole anche delle conseguenze con Michael se l'avesse scoperto.
Guardavo Julia. Indossava una minigonna nera appena sotto il sedere e top bianco, quasi trasparente, con delle paillettes sul petto.
I capelli le scendevano lungo il corpo coprendole leggermente gli occhi. So cosa voleva dire quel "nascondere lo sguardo"...voleva sedurmi, indurmi a cercare i suoi occhi ammalianti.J:" lo sai cosa voglio amore mio. Pensi che abbia dimenticato il tuo...il tuo..."
A:" non abbiamo mai fatto niente!"
J:" no...ma pensi che non ti abbia mai ripreso mentre ti facevi la doccia?"Mi guardava muovendo i fianchi sensualmente, leccandosi il labbro inferiore, e toccandosi il seno.
La mia gola si era seccata completamente mentre Julia pronunciava quelle parole.
Lei...mi...riprendeva?
La fissavo mentre si avvicinava. Ero completamente bloccato, le gambe non rispondevano ai comandi del cervello e i miei occhi non riuscivano a staccarsi da quella figura.
Nel frattempo, Max sorvegliava la porta, in attesa che Mika arrivasse.
In quel momento ci speravo pure io.
Speravo che Mika varcasse la soglia di quella porta entro pochi secondi, prima che quella mente malata di Julia potesse agire.
Purtroppo però i desideri sono solo desideri...la realtà è altro...J:" hai visto fin troppo"
Ero talmente preso dai miei pensieri che non mi ero accorto che si era coricata accanto a me.
Mi bendò gli occhi e successivamente mi sentii le caviglie bloccate.
Cos'era? Erano lacci? Erano corde?
Il corpo di Julia si appiccicava al mio. Le sue mani mi privavano dei vestiti mentre le sue labbra sfioravano la mia pelle nuda, provocando in me dei brividi di disgusto.A:"NON TI AMO! NON TI VOGLIO! CHE C'È CHE NON TI È CHIARO?!"
Urlai con tutte le mie forze...ma sapevo che sarebbe stato inutile.
J:" nemmeno io ti amo...ma ti voglio. E io ottengo sempre ciò che voglio. Quindi sta' zitto e lasciami divertire."
Sibilò quelle parole. Era una vipera. Era lei quella sbagliata qui dentro, non io.
Lei faceva del male...non io.
Lei faceva soffrire...non io.
Lei doveva pagare per i suoi misfatti...non io...
Eppure chi cerca di essere diverso dalla massa è sempre malvisto...
Non badai più a lei, tanto ero immerso nei miei pensieri.
Eppure non volevo tutto questo.
Non volevo le sue mani che mi sfioravano la pelle.
Non volevo la sua bocca che mi baciava.
Non volevo essere spogliato da questa "donna".
Non volevo vedere lei divertirsi con il mio corpo.
Un gemito di piacere uscì dalla sua bocca non appena mi denudò totalmente.
Solo in quel momento realizzai il tutto. Solo in quel momento mi resi conto che stavo per andare a letto con una ragazza...seppure contro la mia volontà.J:" voglio che mi tieni i fianchi. Fallo. Altrimenti chiamo Mika..."
Feci come mi aveva imposto questa serpe maledetta.
Sentii il suo sedere appoggiarsi sul mio basso ventre mentre dalla sua bocca uscivano gemiti.
Tenetti le mani sui suoi fianchi mentre lei mi toglieva la benda dagli occhi.J:" guardami...e godi" sibilò.
Iniziò a strusciarsi su di me, godente, mentre io disprezzavo ogni suo minimo movimento.
Passava le sue mani sul mio petto, stuzzicandomi mentre cercava invano di far crescere la mia eccitazione.
Chiusi gli occhi, immaginando che al posto suo ci fosse Mika... E solo allora mi sentii eccitato.
Il problema... È che Mika era soltanto una visione... E lei pensava che godessi grazie alla sua sensualità...
Continuò imperterrita...
Finché la porta si aprì, nel bel mezzo del mio orgasmo...⚓MIKA⚓
"Salve Prof"
"Ciao Michael. Prego, siediti"Mi sedetti sullo sgabello del pianoforte ancora tremante.
Le mie pupille erano dilatate dalla tanta paura che si era invaghita del mio corpo.
Guardavo il professore.
Un uomo di media altezza, robusto con i capelli corti, ricci e grigi.
Indossava un completo blu notte con una camicia azzurra. Ai piedi delle scarpe dello stesso colore della camicia.
Mi sorrise amichevolmente, rassicurandomi un pochino."Vogliamo cominciare? Sai come funziona vero?"
"Si" risposi agitato.
"Perfetto. Cosa mi canti?"
"Una canzone che mi potrebbe aiutare molto, visto che sono in preda al panico totale"
"Prego"
"Grazie"Sfiorai i tasti del pianoforte con i polpastrelli delle mani e respirai a fondo. Mi feci coraggio ed iniziai a cantare con voce piena la prima strofa della canzone.
Poi passai alla mia "specialità": il falsetto.
La mia specialità ma anche la mia rovina...data la mia voce considerata troppo femminile.Relax, take it easy
Cause there's nothing that we can do.
Relax, take it easy
Blame it on me or blame it on you
...
---Il telefono squillava, attendevo solo la risposta dell'importante produttore Statunitense.
Ad un tratto la mia infinita attesa volse al termine, mentre l'ansia che invadeva il mio corpo si faceva sentire sempre di più."Pronto?"
"Hey, sono io!"I due cognati iniziarono a parlare tra loro mentre io attendevo di dovermi esibire per la seconda volta.
Il professore era impazzito per la mia performance, ma non era lui quello da convincere al 100%!
Ad un tratto mi fece segno di cominciare.
Misi nuovamente le mani su quei tasti magici che mi facevano provare brividi ad ogni tocco, e iniziai il mio viaggio verso il mondo della mia canzone, abbandonandomi completamente a lei.
Appena terminai ci furono momenti di silenzio infiniti. Il mio cuore batteva all'impazzata e l'aria nei miei polmoni era completamente assente."Mr Penniman" disse l'uomo al telefono.
"Si?"
"Quand'è che potrebbe partire per Los Angles?"Un sorriso si aprì sulle mie labbra. Ero...ero...passato?
"Mi....mi dica lei...ma...le è piaciuto?"
"SE MI È PIACIUTO?! NON HO MAI SENTITO UNA VOCE COSÌ CANDIDA E PRECISA. E POI COME HA INTERPRETATO LA CANZONE! MI HA FATTO VIAGGIARE ASSIEME A LEI IN UN ALTRO MONDO! LA VOGLIO QUI! ASSOLUTAMENTE!"Iniziai a piangere dalla gioia!
Dopo aver ringraziato uscii correndo dalla classe per dirigermi verso la mia vecchia stanza.
Dovevo assolutamente dire ad Andy che saremmo partiti per gli USA!Appena aprii la porta però non trovai una bella sorpresa.
Sentivo le gambe tremare.
Andy.
Julia.
A letto.
Insieme.
Dalla mia bocca uscì solo una parola, accompagnata dalle mie lacrime prima di gioia e poi di dolore
Vaffanculo.
Con quella parola chiusi la porta alle mie spalle ed iniziai a correre.
Dovevo partire ora!
Dovevo dimenticare!
Andy mi aveva solo usato.
Ma adesso avrei iniziato una nuova vita...e di lui non avevo bisogno.Penultimo capitolo della ff.
Fatemi sapere se vi piace.
MIKANDYLOVER
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"Sei la mia ancora ed il mio ancora" MIKANDY♡
FanfictionMika e Andy si ritrovano compagni di college. Vanno d'accordo, tra loro c'è intesa. Forse a causa di un segreto in comune che li ha fatti soffrire in passato e che ora vedono meno importante, dato che si danno sostegno a vicenda. Come proseguirà la...