"Piacere Michael" "Andreas"

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⚓MIKA⚓
Wow. Stavo tranquillamente seduto sulla panchina a tentare di scrivere una nuova canzone quando mi sento chiamare.
X:" hey frocetto. Anche qua ti si vede?". Avevo riconosciuto quella voce, ma non volevo crederci. Non qui. Non adesso che stavo iniziando una nuova vita.
"Ciao Mark. Lasciami in pace ti prego." Non alzai nemmeno lo sguardo. Potevo riconoscere la sua voce feroce senza nemmeno guardare...
Mark:" tranquillo, frocetto" odio questo nomignolo, che purtroppo mi porto dietro da anni. Si sono gay e allora? "Sono stufo di picchiarti, è troppo facile con un debole come te, dopo un po' ci si annoia, sai? Divertiti a continuare il tuo fallimento con quel sogno da bambinetta che si chiama 'diventare una star' ".
Rise, e se ne andò. Meno male, quante me ne aveva fatte passare quello. Quante medicazioni agli ematomi che mi lasciava, quante lacrime versate. Perché mi odiano così tanto? Infondo, me ne sto sempre per conto mio, non ho mai fatto del male a nessuno!
E poi la musica non è un sogno da bambinetta. Quando la musica ti invade la testa è una sensazione bellissima. Ti colpisce senza farti male!
Sono assorto nei miei pensieri e nella musica che non riesco a far piacere a nessuno (eppure è così vera! Più vero che parlare della propria vita cosa c'è?), quando sento una voce sconosciuta. Una voce allegra e molto solare. Mi sta salutando. Alzo lo sguardo e vedo un ragazzo alto, capelli biondo-rosso, occhi azzurri e un sorriso smagliante. Vedo che ha delle valigie quindi penso che verrà nel mio stesso college.
Cerco di essere il più normale possibile, non voglio sembrare sempre lo sfigato di turno, il solito timidone che ha paura anche della sua ombra.
"Ciao" dico io sorridendo.
Mi guarda strano, come se avesse visto un fantasma.
Iniziamo un breve botta e risposta per essere poi interrotti dall'arrivo della navetta che ci avrebbe portato alla nostra nuova vita.
Sarebbe venuto veramente a scuola con me.
Ci sedemmo vicini. O meglio, lui si sedette vicino a me. Era una sensazione strana. Nessuno mi cercava di solito. Ero in imbarazzo.
"Scusa, sono proprio un cretino. Piacere, Michael" dissi porgendo la mano.
"Andreas. Ma chiamami pure Andy ". Mi strinse la mano e sentii un brivido dentro di me. Lo guardai e vidi che mi fissava strano. Ritirai la mano e balbettai qualcosa del tipo" d-da d-dove v-v-vieni?". Odio questa mia insicurezza.
"Io sono di origine greca, vengo da Atene. Ci sei mai stato? È una città fantastica, mi manca molto. Ma anche Londra è bellissima, niente da dire. Vivo con i miei genitori. O meglio, vivevo, adesso la mia casa è questa meraviglia di college. Adoro la cinematografia, sogno di diventare regista e vincere milioni di Oscar..."
Mamma mia quanto parlava veloce! Ma respira? Rido dentro di me per poi tornare a guardare come gli brillano gli occhi. Quanto è bello mamma mia! Non so più di cosa stia parlando, sono perso nei suoi occhi e nel suo sorriso.
"E tu, Michael?" mi risvegliai dal mio sogno ad occhi aperti sentendo quelle parole.
"Mika, chiamami Mika" dissi sorridente.
"Ok, Mika "
"Io, sono nato in Libano, ma la mia famiglia si è trasferita in Francia dopo pochi mesi a causa della guerra. Siamo stati lì per anni per poi trasferirci qui, a Londra. Ho tre sorelle e un fratello, io sono il terzo dei cinque.... Ho avuto molti problemi d'infanzia... Sono dislessico e per questo mi considerano stupido...e poi beh, mi evitano perché... Ecco...no niente" stavo per piangere. Odio rivivere quei momenti.
"Dimmi, non avere paura. Non fiaterò, giuro"
"Sono gay." dissi sussurrando.
Lo guardai con la testa bassa, con la coda dell'occhio. Aveva la bocca spalancata e gli occhi increduli.
Benissimo, un'altra persona che mi schiverà...





Ciao!
Ecco il secondo capitolo. Spero vi piaccia.
Alla prossima

"Sei la mia ancora ed il mio ancora" MIKANDY♡Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora