2.Non potrei mai dimenticarti~{COMPLETATO}

Cαpıτσℓσ 8~come sorelle

JAX'S POV
É tutto il giorno che piango in camera di Kelis mentre ripenso alle cose successe nelle ultime ore.
Ho saltato il pranzo e ho intenzione di fare lo stesso anche con la cena; ho lo stomaco troppo chiuso perché riesca a mangiare.
Do un occhiata fuori dalle finestre e vedo che si é già fatto buio, la sveglia sul comodino mi avvisa che sono quasi le sette.
Penso a quanto sia deprimente piangere così tanto per una persona che non si è nemmeno degnata di scrivere un minuscolo messaggio per capire come stai.
Com'è potuto accadere? Com'è possibile che le cose siano andare in questo modo?

Mentre sono ancora sdraiata a compatirmi sento la porta aprirsi di scatto. Kelis é sulla soglia e mi guarda accigliata.
"Devi reagire Jax e non star qua a piangerti addosso. Ora alzati, asciugati quelle lacrime e preparati per stasera; ci divertiremo."
Scompare dalla stanza in un attimo, senza nemmeno darmi il tempo di formulare una risposta e così mi trovo costretta a fare quello che dice.

Entro in doccia e ci rimango per una buona mezz'ora. Lascio che l'acqua calda mi rilassi, che scorra lungo il mio corpo in modo gentile e sensuale, come solo le mani della persona amata saprebbero fare.
Come solo Matty saprebbe fare. Dice una vocina nella mia testa.
Sento le lacrime riaffiorare e provo a svuotare la mente.
Devo smettere di pensare a lui e cercare di godermi la serata.

Rientro in camera avvolta da un morbido asciugamano bianco.
Mi avvicino all'armadio cercando qualcosa da mettermi quando mi ricordo di non essere a casa mia e di non aver nulla per cambiarmi.
Sto già iniziando a rinunciare alla serata quando noto una grande scatola avvolta da un nastro rosa sul letto. Sulla di essa un breve biglietto mi fa sorridere e commuovere allo stesso tempo.

Un piccolo pensiero per l'unica persona che possa
considerare come una sorella.
K.

Apro la scatola, ansiosa di scoprirne il contenuto.
Non riesco a trattenere un gridolino di stupore quando vedo il bellissimo abitino bianco al suo interno.
Lo indosso in un attimo, forse presa dal troppo entusiasmo. É perfetto.
La scollatura a cuore e il suo profilo aderente mettono in risalto le mie forme. Il colore dell'abito unito alle perline bianche sul corsetto donano alla mia pelle una luminosità mai vista. 
Mi sento bellissima.

Sono così estasiata dalla mia immagine allo specchio che quasi non mi accorgo dell'entrata di Kelis nella stanza.
"Caspita Jax , ti sta divinamente! Inoltre guarda che tette! Devono esserti cresciute con la gravidanza."
Le parole della mia migliore amica suscitano in me sentimenti contrastanti: sono contemporaneamente felice, imbarazzata e triste allo stesso tempo.
Sentire riferimenti al bambino mi porta a pensare all'unica persona che vorrei con me in questo momento.

"Hey" dice Kelis avvicinandosi con uno sguardo dispiaciuto.
"Mi dispiace per il commento, non volevo spingerti a fare brutti pensieri" continua lei.
"Non preoccuparti Kels, davvero." 
Anche se la mia risposta sembra molto poco convincente la vedo fare un sorriso che  non posso fare a meno di ricambiare.
"Vieni qui, ci penso io a truccarti" dice, facendo finta si nulla, prima di trascinarmi nel bagno.

Venti minuti dopo sono pronta.
Mi guardo allo specchio e rimango senza parole: una bellissima ragazza sicura di se mi sorride; ha gli occhi contornati da una sottile linea di eye-leiner, ciglia lunghissime e folte dovute all'uso del mascara e un velo di rossetto sulle labbra. I capelli neri e ondulati le ricadono sulla spalla destra come una cascata.

"Ti piace?"Mi chiede Kelis da dietro le spalle.
"Da morire" rispondo con un sorriso sempre più grande sulle labbra.
"Allora andiamo! Ci accompagnerà Logan"
Mi esorta a seguirla e così faccio, noncurante di quello che potrà succedere e sperando solo di potermi finalmente divertire, di poter far andar via tutti i brutti momenti della giornata.
Siamo appena entrate in macchina quando mi sembra di sentire un mormorio proveniente dal posto davanti
"Quel tontolone si pentirà di aver reagito in quel modo"

Arriviamo davanti al locale dieci minuti dopo.
Già da fuori riesco a percepire un accenno di musica.
"Ma é una discoteca?" chiedo a Kelis preoccupata. Al solo pensiero di chi potrei incontrare.
"Ovvio, ma é nuova e non la conosce praticamente nessuno; quel che ci serve é poter ballare senza preoccupazioni e senza troppa gente fra i piedi"
Non posso che sorridere al suo commento.
Proprio ciò che voglio.

Scendiamo dalla macchina e ci avviamo verso l'ingresso.
Appena dentro accompagno Kelis dal barman.

Siamo ancora al bancone quando sento una mano calda appoggiarmisi sulla spalla. Sussulto per il contatto inaspettato.
Mi giro con l'intento di allontanare chiunque sia, quando mi rendo conto di chi ho davanti.
"E tu che ci fai qua?"