I miei occhi iniziano a scorrere lungo tutto il foglio mentre il cuore mi batte nel petto a ritmo di mille tamburi.
"Cara Jaselene,
se stai leggendo queste parole significa che non mi hai lasciata spiegare nulla a voce;
non posso biasimati per questo.So di aver fatto cose orribili nei tuoi confronti ma la ragione che mi ha
spinta a farle é una sola: tu.Ricordi quando, da piccola, ti raccontavo tutte quelle storie fantastiche e piene di magia?
Ricordi come terminassero tutte bene?
Voglio raccontarti un'ultima storia, tesoro mio; una storia senza lieto fine.Trent'anni fa conobbi un uomo, lo incontrai per caso una mattina al parco e fu subito amore.
Era bello, affascinante, spiritoso; tutte qualità che adoravo e lo rendevano il mio uomo ideale.Iniziammo a frequentarci, andare al cinema e al ristorante.
Si comportava da vero gentiluomo, lasciandomi solo qualche bacio casto davanti casa.Adoravo il suo modo di guardarmi, le attenzioni che mi rivolgeva;
tutte le volte che ci vedevamo il mio cuore batteva a mille e i miei occhi erano solo per lui.Dopo circa un anno decidemmo di andare a convivere; fu lo sbaglio peggiore della mia vita.
L'amore incondizionato che provavo per lui mi aveva coperto gli occhi
impedendomi di vedere quella che probabilmente era sempre stata la sua vera indole.Iniziò a picchiarmi, così, da un giorno con l'altro.
La prima volta che lo fece fu quando, per sbaglio, ruppi un piatto di ceramica.Ricordo che mi afferrò per i capelli, poco prima di sbattermi sul pavimento obbligandomi a raccogliere i cocci.
"Sai solo combinare casini" mi urlo nell'orecchio; poi lasciò la stanza e uscì di casa.
Rimasi su quel maledetto pavimento a piangere per ore, senza trovare la forza di alzarmi.
Mi trovavo ancora lì quando lo sentii rincasare.Si avvicinò piano e inizio a chiedermi scusa, implorandomi di perdonarlo, giurandomi amore.
Ero solo una ragazzina; una povera e ingenua ragazzina che credeva alle favole e al lieto fine.
Credevo davvero alle sue parole; credevo davvero che mi amasse.
Forse, nel suo modo malato, lo faceva davvero.Passarono un paio di settimane tranquille, in cui riuscii a perdonarlo e a fidarmi di nuovo di lui.
Fu li che commisi il secondo errore più grande della mia vita.Un sabato sera uscìi con delle mie amiche, lasciandolo solo a casa,a riposare.
Quando rientrai un paio di ore dopo lo ritrovai ad aspettarmi sul divano,ubriaco.
Iniziò a gridarmi cose senza senso, incolpandomi di averlo tradito e di essere una poco di buono.
Provai a difendermi a parole fino a che non mi colpì.Mi tirò un pugno dritto in faccia, tanto forte da farmi cadere.
Sbattei la testa sul tavolino affianco all'ingresso e mi accasciai a terra, mentre quello continuava a tirarmi calci al ventre e alla schiena; persi conoscenza.Mi svegliai la mattina dopo in una stanza di ospedale.
Mi dissero che il colpevole era stato preso e che sarebbe stato, a breve, portato in tribunale.Mi chiesero di testimoniare e lo feci.
Il giorno del processo mi mostrai in aula e raccontai ciò che mi aveva fatto, entrambe le volte.
Guardavo i suoi occhi carichi di odio mentre il giudice emetteva la sentenza:
due anni di carcere e 200 ore di servizi utili.Ero tranquilla, lo ammetto ma avevo paura. Cosa sarebbe successo dopo quei due anni?
Decisi di trasferirmi.Andai a vivere in America da una zia e li incontrai tuo padre.
Era diverso dagli altri uomini che avevo conosciuto,
diverso dall'unico uomo che avevo amato e odiato allo stesso tempo.Iniziammo a uscire, facendo le cose con calma.
Passammo mesi e mesi a frequentarci senza mai sfiorarci, senza anticipare i tempi come avevo fatto con l'altro.
Forse fu per questo che me ne innamorai perdutamente.A un anno dal nostro primo incontro confessammo i nostri sentimenti l'un l'altra, dopo altri due anni ci sposammo.
Non sai quanta gioia provai quando scoprii di essere incinta di una femminuccia.Stavo vivendo la mia vita circondata da persone che amavo e che non mi avrebbero mai fatto del male.
Mesi dopo nacque la bambina che portavo in grembo.
Decidemmo di chiamarla Jaselene, come la nonna di mio marito.La prima volta che me la fecero tenere rimasi stupita alla vista di quei suoi grandi occhi marroni fissi nei miei.
Giurai a me stessa che l'avrei sempre protetta, da tutto il male di questo mondo.Il resto della storia lo conosci, o almeno in parte.
La bambina crebbe, in salute.
Iniziò a frequentare la scuola, a farsi i primi amici.Ricordo ancora quando portò il suo amico del cuore a casa, la prima volta.
E ancora quando,un giorno di tanti anni dopo, quella stessa bambina, ormai diventata donna,
mi raccontò di come, quello stesso amico, fosse diventato il suo ragazzo.
Ero così felice per lei, felice per come stessero andando le cose.Quella stessa felicità, però, durò fin troppo poco.
Qualche mese dopo ricevetti una lettera, una lettera dall'uomo che avevo cancellato dalla mia vita.
Poche righe da colui che avevo prima amato e poi odiato con tutta me stessa.
Poche parole che ancora ricordo:
"Sono contento che i nostri figli riescano ad amarsi, nonostante quello che ci lega"Capii immediatamente cosa volessero dire quelle parole: il ragazzo di mia figlia,
lo stesso bambino che avevo accolto in casa nostra anni prima, era suo figlio.Immagino che ti sarai chiesta molte volte cosa mi abbia spinta a intralciare la tua relazione con Matty.
Spero che con queste parole tu possa capirmi e perdonarmi.
Ti voglio bene Jaselene, con tutto il mio cuore.Mamma
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2.Non potrei mai dimenticarti~{COMPLETATO}
Novela JuvenilCOMPLETATO. *************************************************** Sequel di : Non ti ho mai dimenticato *************************************************** TRAMA: Abbiamo lasciato la nostra Jax davanti casa dei suoi genitori, la stessa casa in cui ha...